dicendo — sbotto, indignata, — e che noi sopravviveremo, e al diavolo il resto della razza umana, vero? Vero? — grido. — E tu hai avuto il coraggio di dire a me che ero un serpente, una gelida carogna senza un briciolo di…

— No, no — dissi dolcemente, mettendole un dito sulle labbra. — Non ho detto esattamente questo. Non proprio. E a me importa della razza umana. Me ne importa moltissimo.

— Ma… ma allora, che cosa possiamo fare, Dom?

Io dissi: — Niente, amore. Non c’e niente che tu ed io possiamo fare. E quello che sta accadendo. Pero… non tutto andra male.

Attesi che mi chiedesse cosa non sarebbe andato male. Ma quando il suo volto si scuri, e aggrotto le sopracciglia, e apri la bocca, m’accorsi che le parole con cui l’avrebbe chiesto mi avrebbero fatto bruciare gli orecchi, cosi la prevenni in fretta: — Voglio dire che la cosa comincera su piccola scala. Possiamo esserne abbastanza sicuri. Avremo avvertimenti di ogni genere prima che diventi davvero grossa… il tempo di evacuare le citta, forse, o comunque di fare quello che potremo. E… non c’e modo d’impedire che accada, capisci? Percio l’unica cosa e agire come meglio ci sara possibile.

Lei si alzo dal letto e ando a guardare la pianura deserta che scorreva sotto di noi. Lasciai che i suoi pensieri si smarrissero in quell’immensita. Infine si volse, lentamente. — Dom — disse, — sei sicuro che stiamo facendo la cosa giusta? Voglio dire, tu hai parlato di avere dei bambini e io, non so, qualche volta ho pensato che piacerebbe anche a me. Ma questo non e un mondo troppo terribile per allevarci dei bambini?

Mi alzai e le andai accanto, nudo come lei, e passandole un braccio attorno alla vita la strinsi a me. — Si, puoi scommetterci — mormorai. — Ma ce n’e mai stato uno che non lo fosse?

FINE
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