tocchi a Choochy.»

«Ehi» dissi «non saro certo io a sparargli.»

«E poi c’e dell’altro» disse Benny. «Stiamo cercando di trovare Choochy perche vogliamo aiutarlo.»

Ziggy annui. «Pensiamo che forse dovrebbe farsi vedere da un medico. Magari da uno psichiatra. E cosi abbiamo pensato che potremmo collaborare, visto che anche tu lo stai cercando.»

«Certo» dissi «se lo trovo vi faccio un fischio.» Non prima di averlo portato davanti al tribunale e averlo fatto rinchiudere in galera.

«E ci stavamo chiedendo se per caso tu non stia gia seguendo qualche pista.»

«No. Nessuna.»

«Cavolo, contavamo su di te. Abbiamo sentito dire che sei piuttosto brava.»

«A dire il vero non sono poi cosi brava… direi piu fortunata.»

Altro scambio di occhiate.

«E adesso ti senti, come dire, fortunata?» domando Benny.

Difficile sentirsi fortunata quando ti sei appena lasciata sfuggire un anziano depresso, hai trovato una donna morta nel suo capanno degli attrezzi e sei reduce da una cena con i tuoi genitori. «Be’, e un po’ presto per dirlo.»

Ci fu un po’ di movimento sul pianerottolo, poi la porta si spalanco e il Luna entro come se fosse la cosa piu normale del mondo. Indossava una tuta elasticizzata color porpora con una grossa L d’argento cucita sul petto.

«Ehi, piccola» disse il Luna. «Ho provato a chiamarti ma non eri mai a casa. Volevo farti vedere il mio nuovo costume da Super Luna.»

«Perdinci» disse Benny «sembri proprio una fottutissima checca.»

«Sono un supereroe, amico» disse il Luna.

«A me sembri piu un Super Finocchio. Giri sempre con quel costume?»

«Certo che no, amico. Questo e il mio costume segreto. Di solito lo metto solo quando sono impegnato in una super azione, ma volevo che la mia piccola amica mi vedesse in tutto il mio splendore, cosi mi sono cambiato nell’atrio.»

«Sai volare come Superman?» chiese Benny al Luna.

«No, ma so volare con la mente, amico. Mi libro col pensiero.»

«Oh, porca miseria» commento Benny.

Ziggy guardo l’orologio. «Dobbiamo andare. Se scopri qualcosa su Choochy ci fai sapere, d’accordo?»

«Certo.» Forse.

Li guardai andare via. Erano come Stanlio e Ollio. Benny era in sovrappeso di una venticinquina di chili e i doppi menti gli strabordavano dal colletto. Ziggy assomigliava alla carcassa di un tacchino. Immaginavo che vivessero entrambi al Burg e che fossero membri del circolo di Chooch, ma non lo sapevo per certo. Immaginavo anche che fossero schedati come ex latitanti di Vincent Plum dato che non si erano preoccupati di lasciarmi i loro numeri di telefono.

«Allora che ne dici del costume?» mi chiese il Luna quando Benny e Ziggy se ne furono andati. «Io e Dougie ne abbiamo trovato uno scatolone intero. Credo che siano per nuotatori, podisti o roba del genere. Io e Dougie non conosciamo nessun nuotatore che potrebbe usarli, ma abbiamo pensato che si potrebbe trasformarli in Super Costumi. Vedi, li puoi indossare sotto i vestiti e poi, quando devi fare il supereroe, non devi far altro che spogliarti. L’unico problema e che non abbiamo mantelle. Ecco perche probabilmente il vecchio non ha capito che ero un supereroe. Perche mi manca la mantella.»

«Non credi seriamente di essere un supereroe, vero?»

«Intendi nella vita reale?»

«Esatto.»

Il Luna fece un’espressione stupita. «I supereroi sono personaggi di fantasia. Non te l’ha mai detto nessuno?»

«Volevo solo una conferma.»

Walter «Luna» Dunphy e Dougie «il Commerciante» Kruper erano stati miei compagni di liceo.

Il Luna abita con altri due ragazzi in una casetta a schiera su Grant Street. Insieme formano la Legione dei Perdenti. Sono tutti fumatori di marijuana sbalestrati, che passano da un lavoretto all’altro, vivendo alla giornata. Ma sono anche tranquilli, innocui e assolutamente adottabili. Non che io frequenti il Luna regolarmente. Direi piuttosto che ci teniamo in contatto, e quando le nostre strade si incrociano mi suscita sempre sentimenti materni. Il Luna e come un povero gattino randagio che si fa vivo di tanto in tanto per una ciotola di croccantini.

Dougie abita diversi caseggiati piu giu nella stessa fila di case a schiera. Al liceo Dougie era quello che portava sfigatissime camicie coi bottoni quando tutti gli altri indossavano le T-shirt. Dougie non prendeva voti alti, non faceva sport, non suonava uno strumento, e non aveva una bella macchina. L’unica cosa che sapeva fare bene era succhiare bibite dalla cannuccia con il naso.

Girava voce che dopo il diploma Dougie si fosse trasferito in Arkansas e fosse morto. Ma poi qualche mese fa Dougie e ricomparso, vivo e vegeto, al Burg. E il mese scorso e stato arrestato dalla polizia per ricettazione di refurtiva fuori casa sua. Al momento dell’arresto la sua attivita commerciale era sembrata piu un servizio alla comunita che un crimine vero e proprio in quanto era diventato il fornitore ufficiale di Metamucil a prezzo scontato, e per la prima volta dopo tanti anni i vecchi del Burg andavano di corpo con regolarita.

«Credevo che Dougie avesse chiuso la sua attivita» dissi al Luna.

«Guarda che questi costumi li abbiamo veramente trovati. Erano in uno scatolone in soffitta. Stavamo pulendo casa e ci sono capitati fra le mani.»

Ero quasi sicura di credergli.

«Che ne pensi, allora?» mi chiese. «Grandioso, eh?»

Il costume era in lycra leggera e vestiva perfettamente la sua corporatura da spilungone, senza fare una piega… nemmeno nella zona del suo cosino. Davvero non lasciava molto all’immaginazione e se l’avesse indossato Ranger non mi sarei lamentata, ma cosi il Luna metteva in mostra piu di quanto ero disposta a vedere.

«Il costume e eccezionale.»

«Visto che io e Dougie abbiamo questi bellissimi costumi, abbiamo deciso di dedicarci alla lotta contro il crimine… come Batman.»

Barman mi sembrava una buona alternativa. Di solito il Luna e Dougie impersonavano il Capitano Kirk e il Dottor Spock.

Il Luna si tiro via il cappuccio di lycra e lascio liberi i lunghi capelli castani. «Dovevamo iniziare a combattere il crimine questa notte. L’unico problema e che Dougie se ne e andato.»

«Andato? Che significa andato?»

«Scomparso, piccola. Mi ha chiamato martedi per dirmi che aveva delle cose da fare ma che ieri sarei comunque potuto andare da lui a vedere l’incontro di wrestling. Dovevamo guardarlo sulla TV a grande schermo di Dougie. Una cosa grandiosa, piccola. In ogni modo, Dougie non si e fatto vedere. Non si sarebbe perso il wrestling se non fosse successo qualcosa di brutto. Ha addosso quattro cercapersone ma non e raggiungibile in nessuno. Non so cosa pensare.»

«Sei andato in giro a cercarlo? Non potrebbe essere a casa di un amico?»

«Credimi, non e da lui perdersi un incontro di wrestling» rispose il Luna. «Nessuno si perderebbe un incontro di wrestling, piccola. Era tutto eccitato all’idea. Credo che sia successo qualcosa di brutto.»

«Tipo?»

«Non so. Ma ho una pessima sensazione.»

Tirammo tutti e due il fiato quando il telefono squillo, come se per il solo fatto di averla immaginata, la catastrofe si fosse davvero compiuta.

«E qui» disse la nonna all’altro capo del telefono.

«Chi? Dove?»

«Eddie DeChooch! Dopo che te ne sei andata, Mabel e venuta a prendermi per andare a porgere l’estremo saluto ad Anthony Varga. E stato sistemato per la veglia da Stiva, che ha fatto un ottimo lavoro. Non so come faccia. Era da venticinque anni che non vedevo Anthony Varga cosi in forma. Avrebbe dovuto rivolgersi a Stiva quando era ancora vivo. In ogni modo, siamo ancora qui ed Eddie DeChooch e appena entrato nella sala.»

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