tempo, prima che essi comincino a capire che gli abitanti dell’altro mondo sono, piu che nemici, degli alleati potenziali. Ed e parimenti questione di tempo l’eventualita che la mente di un tecnico subtronico giunga su questo mondo e si metta in contatto con i capi Recalcitranti… allora voi dovrete combattere una guerra subtronica su due mondi. La vostra sola possibilita, che sono lieto voi comprendiate, seppure parzialmente, e di colpire duramente, e per primi, distruggendo l’altro mondo, con tutti i Recalcitranti e i Fuggitivi che vi sono penetrati, e poi cercando ed eliminando tutte le menti straniere che si trovano su questo mondo. La vostra debolezza e costituita dal desiderio di non ammetterlo fin dall’inizio. Tutto sarebbe molto piu facile se abbandonaste le intenzioni falsamente benevole e riconosceste di combattere contro una equazione distruttiva, che potete risolvere in un solo modo logico… cancellandola.
Arretro di poco, continuando a fissare gli undici volti decrepiti. Thorn penso, con sorpresa, che il leggendario Loke doveva avere motteggiato a quel modo gli antichi Dei, smascherandone i falsi buoni propositi, sicuro che la sua abilita e la sua utilita lo avrebbero protetto da ogni pericolo. In quanto ai Servitori, il loro paternalismo era fastidiosamente evidente nell’atteggiamento che tenevano nei riguardi di Clawly II. Lo trattavano come un ragazzo intelligente, brillante, infido e adorato… sempre con indulgenza, spesso con i rimproveri, quasi mai con punizioni.
Certamente, c’era il seme della grandezza in Clawly II. Se avesse avuto soltanto l’atteggiamento sano di Clawly I nei riguardi della vita, in modo che il suo ragionamento critico avesse portato a qualcosa di piu di una frase beffarda!
Una cosa era certa, l’affermazione di Clawly II di desiderare di galleggiare sul fiume della vita era una grossa eresia. Lui voleva soltanto danzare sull’orlo del precipizio… e stavolta, a quanto sembrava, aveva compiuto un passo falso.
Poi il presidente lo guardo e disse:
— Si pone un problema: la tua insistenza sulla distruzione ha forse assunto le proporzioni di una mania? Riconsidereremo subito la questione della tua utilita come strumento.
Clawly II si inchino. Disse, amabilmente:
— Prima sarebbe meglio interrogare la persona che vi ho portato. Sarete lieti di sapere di chi si tratta.
E indico Thorn.
Tutti gli occhi si fissarono sulla nicchia.
Improvvisamente, dolorosamente, Thorn si desto dall’osservazione impersonale della scena che si stava svolgendo davanti a lui. Si ricordo improvvisamente che non stava guardando al sicuro, dal buco di una serratura, ma era a sua volta protagonista, vi era dentro fino al collo. Fu colto nuovamente dal desiderio di fuggire… con forza raddoppiata, a causa dell’allarme che doveva lanciare ormai a tutti i costi nel suo mondo. Era una cosa tanto semplice! Uno scambio di punti di vista. Aveva visto la facilita con la quale Conjerly l’aveva eseguito. Certo, se riusciva a concentrare la mente come doveva, sarebbe stato l’altro Thorn ad avanzare verso i Servitori e verso il destino che lui stesso aveva meritato, mentre lui, Clawly I, sarebbe tornato indietro. Certo, la necessita di avvertire un mondo ignaro gli avrebbe dato abbastanza impeto.
Ma continuo ad avanzare verso il tavolo. Erano i
Il tavolo fermo la sua avanzata. Udi che Clawly II diceva: — Temo di essere ancora utile, per voi. Ecco il vostro principale nemico, ridotto in nostro potere da me, dai miei soli sforzi. Quando abbiamo fatto irruzione in quel quartier generale dei Recalcitranti, ieri sera, lui faceva parte della compagnia. E riuscito a fuggire e a guadagnare le alture, dove l’ho ricatturato personalmente… ecco il capo Recalcitrante Thorn 37-P-82.
Ma la reazione dei Servitori non fu certo quella immaginata da Clawly II, perche i volti grinzosi mostrarono rabbia e allarme.
— Bambino irresponsabile! — esclamo il presidente. — Non hai ascoltato il rapporto di Conjerly… il fatto che lui sia certo di un avvenuto scambio di menti tra i Thorn? Quest’uomo non e il Recalcitrante, ma una mente sostituita venuta a spiarci. Tu gli hai fornito quanto desiderava… l’opportunita di conoscere i nostri piani.
Thorn avverti la loro ostilita convergere su di lui… con forza palpabile. La sua mente arretro dalle finestre che le permettevano di osservare, dagli occhi, ma essendo incatenata dietro a essi, continuo a guardare.
La mano grinzosa del presidente scomparve sotto al tavolo. Egli disse:
— C’e una sola soluzione possibile. — La mano riapparve, ed essa stringeva un sottile cono lucente. — Eliminare la mente sostituita prima che torni nel suo mondo…
Thorn si rese vagamente conto che Clawly II era balzato avanti. Udi le sue prime parole: — No! Aspettate! Non vedete che…
Ma sebbene avesse udito solo quelle parole, seppe cio che stava per dire Clawly II, e perche stava per dirlo. Seppe anche per quale motivo Thorn II aveva potuto sostituirsi a lui quando aveva pensato di essere in trappola, di fronte alla morte, sul tetto. Seppe che l’azione del presidente era la sola azione capace di annullare i propositi del vecchio. Finalmente aveva trovato l’impeto sufficiente… lo stava fissando nell’immagine di quel cono lucente che lo perseguito anche mentre le catene si ruppero e la sua mente cadde in un pozzo oscuro e privo di dimensioni.
La paura della morte.
10
Thorn non si chiese per quale motivo il luogo in cui si trovava fosse oscuro e maleodorante, roccioso e asciutto, ne da dove venisse l’acre odore di fumo che gli giungeva alle nari. Era felice di giacere la e di sentire la mente in un corpo, dopo le sensazioni terribili di quel viaggio spaventoso. Il Mondo II era ancora un ricordo ossessionante. Ma come un incubo dal quale ci si e appena destati, poteva essere dimenticato. Tra un istante si sarebbe alzato e avrebbe fatto cio che doveva fare. Tra un istante, lo sapeva, non avrebbe trovato pace fino a quando l’allarme non fosse stato dato e tutti i passi necessari non fossero stati presi, finche l’invasione non fosse stata affrontata e decisamente respinta. Sarebbe stato un uomo teso, pronto a sacrificarsi, un vero combattente.
Ma per il momento nulla aveva importanza, nulla poteva interrompere l’oasi di pace nella quale si trovava.
Strano, pero, che il fumo denso non lo facesse tossire, e che il suo corpo non dolesse per la posizione scomoda e per il terreno roccioso.
Attutito, come se giungesse dal sottosuolo, udi un lontano ululato, triste e interminabile, che fini in una bassa nota di minaccia.
Comincio a rialzarsi.
La sua mano incontro un soffitto roccioso. Subito prosegui l’esplorazione, incontrando pareti irregolari e rocciose, da entrambe le parti.
Era lui che si trovava sottoterra, non l’ululato.
Cosa diavolo stava facendo Thorn II in una caverna del Mondo I? Perche indossava quel rozzo insieme di indumenti pesanti, che sembrava comprendere stivali massicci, e pellicce? Dove aveva trovato il lungo coltello che portava appeso alla cintura?
L’oscurita incombente si riempi improvvisamente di minacce. Con un senso di panico, continuo frettolosamente l’esplorazione a tentoni delle pareti, e scopri di trovarsi in una piccola stanza a cupola, al centro della quale il soffitto era alto quel tanto che bastava a permettergli di alzarsi in piedi. Da tre parti la parete si stendeva fino al pavimento ineguale, o ai margini di stretti crepacci orizzontali, nei quali riusciva a malapena a infilare la mano.
Il quarto lato presentava una bassa apertura. Inginocchiandosi e procedendo ventre a terra, riusci a entrarvi.
C’era un passaggio, che portava verso l’alto. L’odore di fumo si fece piu pesante. Dopo due curve a gomito, dalle rocce aguzze che sfioravano ma non laceravano i suoi pesanti indumenti, comincio a vedere la grigia luce del