dove viveva con la madre e il di lei…» Thorne lancio un’occhiata a Russell Brigstocke, il quale alzo tre dita «…terzo marito. Oggi stesso forse sapremo qualcosa di piu sui movimenti di Remfry. Gli agenti Holland e Stone sono sul posto con un mandato di perquisizione. La signora Remfry non si e mostrata troppo disposta a collaborare…»

Un allievo poliziotto in prima fila scosse la testa, con una smorfia di disgusto per una persona che non conosceva neppure. Thorne gli rivolse un’occhiata dura. «Quella donna ha appena perso un figlio» disse e lascio che le sue parole indugiassero nell’aria per qualche secondo, prima di proseguire. «Se dobbiamo credere alla proprietaria dell’hotel, Remfry ha affittato la stanza di persona. Non ha sentito il bisogno di lasciare un nome, ma ha pagato in contanti senza discutere. Noi dobbiamo scoprire perche. Perche era tanto ansioso di andare in quell’hotel? Chi doveva incontrare?»

Thorne non pote evitare di sorridere, ricordando il colloquio con l’ineffabile proprietaria dell’hotel, una bionda dai capelli tinti con la faccia da pugile e una voce da sessanta sigarette al giorno.

«E chi paga per il cambio delle lenzuola?» aveva chiesto. «E per rimpiazzare i cuscini e il copriletto che quel pazzo si e portato via? Tutto cotone al cento per cento, mica roba da quattro soldi…» Thorne aveva annuito, fingendo di prendere nota. «E le macchie sul materasso? Dove prendo i soldi per far ripulire tutto?»

«Vedro di trovarle un modulo di reclamo da riempire» aveva detto Thorne, pensando: “Col cazzo che te lo trovo, vecchia vacca…”.

Lo stesso allievo poliziotto di prima alzo un dito. Thorne annui.

«Stiamo controllando i suoi trascorsi in prigione, signore? Forse Remfry ha preso qualcuno dal lato sbagliato, mentre era a Derby…»

«E stato lui a prenderlo dal lato sbagliato!» esclamo un agente baffuto seduto in fondo a sinistra. Era uno che Thorne non conosceva, arrivato li da qualche altra squadra per fare numero. Il suo commento suscito qualche risata. Thorne fece un sorriso tirato.

«Stiamo controllando anche quello. Le preferenze sessuali di Remfry erano sicuramente per le donne, prima che finisse in galera…»

«Alcuni ci prendono gusto mentre sono dentro…»

Stavolta la risata del pubblico fu un po’ forzata. Thorne aspetto che tornasse il silenzio per riprendere il controllo della situazione.

«A molti di voi tocchera il compito di rintracciare i sospetti piu probabili che abbiamo al momento…»

L’allievo della prima fila annui con aria saputa. Un secchione, convinto che quella fosse una conversazione, non un briefing. «I parenti maschi delle donne violentate da Remfry.»

«Esatto» disse Thorne. «Mariti, fidanzati, fratelli. Anche i padri, volendo. Vanno rintracciati, interrogati e scartati. Con un po’ di fortuna, potremmo eliminarli tutti eccetto uno. L’ispettrice Kitson ha stilato un elenco e si occupera di assegnare a ciascuno di voi le mansioni che gli spettano.» Thorne appoggio sulla sedia gli appunti e prese la giacca che aveva appeso allo schienale. Quasi finito. «Bene, questo e tutto. I reati di Remfry erano particolarmente sgradevoli. Probabilmente qualcuno ha pensato che non avesse pagato abbastanza…»

L’agente con i baffi da attore porno sorrise e disse qualcosa a un collega seduto davanti a lui. Thorne si infilo la giacca e strinse gli occhi. «Che cosa?»

All’improvviso, il suo tono era proprio quello di un insegnante che chiede a uno studente di sputare la gomma.

E l’agente la sputo. «Ho detto che secondo me chi ha ucciso Remfry ha fatto un favore alla societa. Quel bastardo se lo meritava.»

Non era certo il primo commento del genere che Thorne avesse udito. Fisso l’uomo, chiedendosi se fosse il caso di fargli abbassare la cresta. Sapeva che avrebbe dovuto fare un discorsetto sul lavoro dei poliziotti, sulla necessita di essere imparziali, sul fatto che la vittima aveva gia pagato il suo debito e che la vita di un uomo vale ne piu ne meno di quella di un altro.

Ma decise di lasciar perdere.

Dave Holland preferiva sempre lavorare con un superiore, o, quando ne aveva la possibilita, con un sottoposto. Con un pari grado, le cose non erano mai molto chiare.

Era semplice. In quanto agente, lui obbediva a tutti i gradi da sergente in su, mentre pretendeva obbedienza da allievi poliziotti e sottoposti. Con un altro agente scelto come lui, tutto dipendeva dalla personalita del soggetto in questione.

Con Andy Stone, per esempio, Holland si sentiva sempre in soggezione senza sapere perche, e la cosa lo infastidiva. Finora era andato tutto bene, ma Stone gli sembrava un po’ troppo arrogante. Aveva un atteggiamento disinvolto e sfacciatamente sicuro di se, che sfoggiava con le donne e con i superiori. Era atletico e di bell’aspetto, con i capelli neri tagliati corti e gli occhi azzurri e, secondo Holland, era perfettamente consapevole dell’effetto che produceva sulle persone. Una cosa era certa: vestiva in modo impeccabile e, vicino a lui, Holland si sentiva una specie di boy scout imbranato. Holland piaceva abbastanza alle donne, ma scatenava in loro soprattutto l’istinto materno. Di sicuro, non era lo stesso effetto che Andy Stone aveva sul gentil sesso.

Stone, inoltre, tendeva a mostrarsi sfrontato nei confronti dei superiori, un giochetto che poteva diventare rischioso quando c’era di mezzo Tom Thorne. Holland conosceva bene i difetti dell’ispettore. Si era trovato spesso a fare le spese del suo brutto carattere e in piu di un’occasione era finito nei pasticci insieme a lui.

Eppure, nonostante tutto, ricevere l’approvazione di Thorne era il massimo della gratificazione per lui.

Era nella squadra da piu tempo di Andy Stone e pensava che questo avrebbe dovuto contare qualcosa. Ma, a quanto pareva, non era cosi. Fu Stone a guidare l’operazione, quando si presentarono, quella mattina presto, alla porta di Mary Remfry, con un mandato di perquisizione in mano.

«Buongiorno, signora Remfry.» La voce di Stone suonava curiosamente lieve per un uomo cosi imponente. «Abbiamo un mandato e…»

Lei volto loro le spalle senza dire una parola e si allontano lungo il corridoio, lasciando aperta la porta. Da qualche parte, nell’appartamento, c’era un cane che latrava.

Stone e Holland entrarono e si fermarono ai piedi delle scale, dividendosi le stanze da perquisire. Stone si diresse verso il soggiorno, dove, attraverso la porta semiaperta, si vedeva un uomo dai capelli grigi, seduto in poltrona a guardare Kilroy. Prima di entrare Stone sussurro a Holland, accennando con il capo verso la cucina dove era sparita la signora Remfry: «Credi che sia andata a prepararci il te?».

No, di sicuro.

Holland trovava strano che ci fosse bisogno di un mandato per perquisire la casa della vittima di un omicidio. Ma, come aveva detto Stone, Remfry era pur sempre un ex carcerato e l’atteggiamento della madre non aveva lasciato loro altra scelta. Non si trattava solo del dolore per la morte del figlio. La donna era furiosa per le implicazioni della linea d’indagine che era stato necessario seguire, considerate le modalita e le circostanze della morte di suo figlio, ma che lei non aveva voluto assolutamente accettare.

«Dougie e sempre stato un donnaiolo» aveva dichiarato. «Un vero donnaiolo.»

Un concetto sul quale torno anche ora, apparendo all’improvviso sulla porta della stanza da letto del figlio che Holland stava perquisendo metodicamente. Mary Remfry, cinquantacinque anni circa, in camicia da notte e cardigan, osservava il lavoro dell’agente, ma senza troppa attenzione. La sua mente era concentrata su cio che desiderava mettere in chiaro.

«Dougie amava le donne e loro amavano lui. Questa e la pura realta.»

Holland procedeva con discrezione, cosa che avrebbe fatto anche se la donna non fosse stata li a guardarlo. In quella circostanza, comunque, si sforzo di essere ancora piu attento, mentre frugava con la mano guantata nei cassetti della biancheria intima, nelle federe dei cuscini e nella trapunta. A quanto pareva, nel breve periodo trascorso fuori dalla prigione Remfry non aveva comprato molta roba nuova, visto che la stanza era piena di vestiti risalenti a prima della condanna e perfino ai tempi della scuola…

«Non e mai stato a corto di ragazze» continuo la madre. «Appena e tornato a casa, loro hanno cominciato a ronzargli intorno, a telefonargli. Mi ascolta?»

Holland si volto a meta, mentre tirava fuori da sotto il letto una pila di riviste pornografiche.

«Vede?» disse Mary Remfry, indicandole. «Niente uomini, in quelle riviste.» Aveva un tono orgoglioso, come se stesse mostrando un diploma di laurea o l’attestato di conferimento del premio Nobel.

Holland si senti avvampare, mentre sfogliava vari numeri di «Fiesta», «Escort» e «Razzie», e volto le spalle alla donna.

Le riviste risalivano tutte agli anni Ottanta, prima che Dougie venisse rinchiuso per anni in un carcere di Sua

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