dove la luce solare diretta era una rarita, scrutavano facilmente nelle tenebre. Si diresse verso le stanze occupate dai cospiratori.

Le aveva quasi raggiunte, quando una figura usci dall’ombra e lo chiamo per nome.

«Harris!»

Era Reynolds, il chirurgo. Il viso pallido luccicava di sudore. Harris lo squadro, temendo che portasse un’arma, ma in mano non aveva niente.

«Salve, Reynolds.» Guardo perplesso il corpo grassoccio del chirurgo. «Che fate qui fuori?»

«Ero sceso per bere qualcosa. Ho sentito che la vostra missione e riuscita.»

«Cinque morti. Peccato che voi e gli altri non abbiate potuto aspettare.»

«Peccato. Be’, venite dentro con me, che vi estraggo il dispositivo subsonico dalla gamba…»

«Oh! Vorreste toglierlo?»

«Certo. Mica potete continuare a circolare con un congegno simile addosso, no?»

«E perche no?»

«E pericoloso. Lo si aziona troppo facilmente. Uno vi urta per sbaglio e voi…»

«Io sono schermato. Se non vi spiace, vorrei tenerlo. E un aggeggino utile. Non capisco perche tutti gli agenti non ne vengano dotati fin dall’inizio della missione.»

Reynolds lo guardo, allibito. «Non volete che ve lo tolga?»

«No.»

Le labbra dell’altro si mossero un attimo, senza emettere suoni. Poi, terrorizzato, Reynolds giro sui tacchi e attraverso con un balzo la soglia, sbattendosi la porta alle spalle.

Harris aspetto, non volendo seguirlo in un eventuale vicolo cieco. Il comportamento del medico era buffo: la trappola non aveva funzionato, e lui si era lasciato sopraffare dal panico. Un Servo dello Spirito penso con scherno. La creatura piu nobile dell’Universo.

«Harris?»

Era la voce di Carver, che risuonava al di la della porta chiusa.

«Harris, mi sentite?»

«Vi sento. Che c’e? Perche non mi fate entrare, Carver?»

«Reynolds dice che non volete lasciargli estrarre il subsonico.»

«E vero.»

«Il subsonico non fa parte dell’equipaggiamento normale di un agente. E stato installato su di voi per uno scopo preciso, che ora avete raggiunto. Dev’essere tolto subito. Capito?»

«Gli agenti Medlinesi non sono ancora tutti morti» disse Harris. «Cinque, su cento…»

«Il dispositivo deve essere estratto. E un ordine, Harris… Aar Khiilom! Sfidando questo ordine, sfidate lo Spinto stesso.»

«E va bene» replico lui, con disinvoltura tinta d’ironia. «Mandate fuori Reynolds con i suoi ferri, che venga a toglierlo.»

Ci fu una lunga pausa. Ad Harris sembro di sentirli confabulare. Certo i cinque si erano barricati oltre i dodici metri di portata del subsonico e ora Reynolds si rifiutava di avvicinarsi. La discussione si protrasse ancora per un po’. A tratti sentiva Carver imprecare rabbiosamente.

Poi Carver grido: «Toglietevi il subsonico da solo. Non possiamo rischiare di perdere un uomo.»

«Mica sono un chirurgo.»

«Basta aprire lo sportello della coscia e staccare il dispositivo. Reynolds finira il lavoro, quando avrete fatto questo.»

«Spiacente, ma la risposta e no, Carver.»

«Non vorrete sfidare lo Spirito!»

«Non voglio suicidarmi» replico Harris. Sapeva che cosa sarebbe successo, una volta staccato il subsonico. Gli avrebbero bruciato il cervello con l’annientatore, dieci secondi dopo.

«E un ordine!» tuono Carver.

«Non posso ubbidire a quest’ordine. E ora vengo dentro. Finiremo la conversazione faccia a faccia.»

«State fuori! Siamo armati!»

«Lo immagino.»

Si mosse. Avevano gli annientatori, ma la portata di quelle armi era di soli sei, sette metri. Lui poteva raggiungerli e tramortirli per primo. Probabilmente avevano anche le stordi-pistole, ma quelle perdevano la maggior parte della loro efficacia oltre i dodici metri.

Spalanco l’uscio.

Intravvide i cinque che se la davano a gambe, terrorizzati, in uno degli uffici interni. Si accinse a seguirli, ma una fiammata e uno spruzzo di metallo fuso contro lo stipite della porta, a pochi centimetri dalla sua testa, gli fecero cambiare idea.

Pistole e proiettili!

Pallottole!

Era buffo, in un certo senso, tornare ai rozzi proiettili in un momento tanto drammatico. Tuttavia bisognava ammettere che i proiettili avevano i loro vantaggi. Erano efficaci anche a grande distanza. E potevano causare danni gravi. Irreparabili, a volte.

Si getto a terra, e una seconda pallottola ando a conficcarsi nella parete sopra di lui. Alzo la testa e calcolo la lunghezza del locale… nove metri abbondanti. E loro stavano nella stanza attigua, che era ancora piu grande. Dunque avevano molto spazio per muoversi prima che lui arrivasse alla distanza giusta. E potevano colpirlo coi proiettili prima che lui riuscisse a tramortirli col subsonico.

Avanzo cautamente, strisciando sul pavimento. Si udi un’altra esplosione e un altro proiettile taglio l’aria e ando a conficcarsi nel pavimento accanto a lui, in una nuvola di schegge.

«Questo e un sacrilegio, Harris» grido Carver. «Vi ordino di fermarvi.»

Lui si morse un labbro. Una carica disperata penso. E l’unica cosa da fare. Spero solo di non beccarmi una pallottola in pieno petto…

«Ve lo ordino in nome dello Spirito, Harris! Per tutto cio che avete di sacro! Allontanatevi! Togliete quel subsonico! Aar Khiilom, state distruggendo la vostra anima! Farete appassire le radici dell’albero della vostra nascita! Mi sentite, Aar Khiilom?»

«Vi sento» rispose Harris.

«Obbedite!»

«Non posso» rispose lui, calmo. Si fermo un attimo, per raccogliere tutto il suo coraggio.

Poi balzo in piedi e carico in un assalto disperato.

12

Si aspettava un proiettile in fronte da un momento all’altro. Partirono due colpi, mentre lui correva verso l’altra stanza. Li vedeva tutti e cinque, ora, ammucchiati dietro le scrivanie, come se quelle potessero proteggerli dal subsonico. Patterson impugnava la pistola.

Mentre Harris raggiungeva la soglia del locale, Patterson si alzo di scatto e sparo un colpo.

Fece centro.

La pallottola affondo nella spalla di Harris, a due centimetri dalla struttura ossea che sosteneva la testa. Lui senti un dolore atroce. Le ossa si scheggiarono. La testa gli si piego violentemente su un lato. Il braccio sinistro penzolo, inerte, mentre fitte dolorose lo percorrevano tutto. Harris inciampo e per poco non cadde.

Patterson stava prendendo di nuovo la mira.

Lui si getto in ginocchio. E continuo a trascinarsi sul pavimento.

Contorcendosi grottescamente, riusci a raggiungere col braccio destro il fianco sinistro e ad attivare il subsonico. Nello stesso istante Patterson sparo. Ma ormai stava perdendo conoscenza e manco il bersaglio. Il proiettile ando a conficcarsi nella parete.

Harris premette piu forte vibrando tutto per il contraccolpo delle onde subsoniche. Vide i cinque crollare.

Вы читаете Invasori silenziosi
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату
×