– So benissimo com'era – dichiarai. – Ci ho giocato un po'.

– Poi la piccola si e voltata di scatto e l'ha freddato, con un colpo solo.

E stato molto drammatico.

Si porto la sigaretta bruna alla bocca e mi sorrise. Un sorriso strano, distante, come se stesse pensando a una cosa lontana.

– E voi le avete fatto confessare tutto a Mavis Weld – dissi.

La ragazza annui.

– Mavis non avrebbe creduto a voi, immagino.

– Non volevo correre rischi.

– Non siete stata voi a dare i mille dollari a Orfamay, vero, cara? Per farle raccontare quella storia? E una ragazzina disposta a molte cose, per mille dollari.

– Non desidero rispondere a certe insinuazioni – replico Dolores con dignita.

– No. Quindi ieri sera quando mi avete trascinato lassu di gran carriera sapevate gia che lui era morto e che non c'era niente da temere. Ragion per cui tutta quella scena con la rivoltella… era soltanto una scena.

– Non mi piace dover recitare la parte del Destino – sussurro. – La situazione era intricata e io sapevo che in un modo o nell'altro ne avreste tirato fuori Mavis. Nessuno ci sarebbe riuscito, all'infuori di voi. Mavis era decisa ad addossarsi tutta la colpa.

– Avrei bisogno di un cicchetto – borbottai. – Sono sfinito.

Balzo in piedi e si diresse al mobile bar. Poco dopo ritorno con due enormi bicchieri di whisky e acqua. Me ne porse uno e mi osservo sopra l'orlo del suo, mentre assaggiavo il liquore. Era magnifico. Ne bevvi qualche sorso. Lei si lascio cadere di nuovo sulla sua poltrona e prese le mollette d'oro.

– L'ho cacciata via – ripresi, finalmente. – Sto parlando di Mavis. Mi aveva detto che l'aveva ucciso. Aveva in tasca la pistola. La gemella di quella che avevate data a me. Probabilmente non vi eravate accorta che la vostra aveva sparato.

– Me ne intendo pochissimo di armi – rispose sommessamente.

– Sicuro. Ho contato i proiettili e, posto che all'inizio il caricatore fosse stato pieno, mancavano due colpi. Quest era stato ucciso con due colpi di automatica, calibro trentadue. Lo stesso calibro. Avevo raccolto i bossoli, nel salottino, laggiu.

– Laggiu dove, amigo?

Stava cominciando a darmi sui nervi. Troppi 'amigo'. Assolutamente troppi.

– Naturalmente non potevo esser certo che si trattasse della stessa arma, ma mi e parso che valesse la pena di tentare. Se non altro per confondere un po' le cose e dare un minimo di possibilita di cavarsela a Mavis.

Cosi l'ho appioppata al morto, e ho deposto la sua rivoltella sotto il banco del bar. La sua era una trentotto, nera. Molto piu in carattere. Anche su un'impugnatura ruvida si possono lasciare tracce, ma con un calcio di avorio, si e quasi certi di lasciare una bella serie di impronte sul lato sinistro.

Steelgrave non avrebbe mai portato un'arma di quel genere.

I suoi occhi erano tondi, vuoti e perplessi.

– Temo di non riuscire a seguirvi – bisbiglio.

– E se Steelgrave avesse ucciso qualcuno l'avrebbe ucciso del tutto, e si sarebbe assicurato che fosse morto. Il ragazzo si e rialzato ed e andato un po' in giro.

Nei suoi occhi brillo un lampo, e subito si spense.

– Mi piacerebbe poter dire che ha parlato un po' – continuai. – Ma non l'ha fatto. Aveva i polmoni pieni di sangue. E morto ai miei piedi.

Laggiu.

– Ma laggiu dove? Non mi avete detto dove e accaduta questa..

– Devo proprio?

Bevve qualche sorso di liquore, depose il bicchiere sorridendo.

– Eravate presente, quando Orfamay gli ha dato l'indirizzo – le rammentai.

– Oh, si, naturalmente. – Si era ripresa bene, subito, e con eleganza.

Ma il suo sorriso pareva un poco piu stanco.

– Solo che lui non ci e andato.

La sua sigaretta si fermo a mezz'aria. Questo fu tutto. Poi, la sigaretta riprese lentamente la via verso le labbra. Dolores aspiro il fumo con eleganza.

– Sapete qual e stato il guaio, fin dal principio? Io mi sono sempre rifiutato di credere alle cose che mi parevano troppo chiare e lampanti. Steelgrave era 'Frigna' Moyer. Questo e un dato di fatto, no?

– Sicuro. E lo si puo provare.

– Ebbene. Steelgrave ha cambiato vita e le cose gli vanno bene. Poi compare Stein e comincia a tormentarlo perche vuole una fetta della torta.

Sto tirando a indovinare, ma le cose devono essere andate piu o meno cosi.

Benissimo, Stein deve sparire dalla circolazione. Steelgrave non vuole uccidere nessuno e, per la storia, non e mai stato accusato d'aver ucciso nessuno. La polizia di Cleveland si e rifiutata di venire a prenderselo. Non ci sono denunzie pendenti. Non c'e mistero… a parte il fatto che un tempo Steelgrave aveva fatto parte di una gang con un compito ignoto. Ma ora Steelgrave deve liberarsi di Stein. Cosi si fa mettere al fresco. Poi esce, prezzolando il dottore del carcere, ammazza Stein e ritorna subito in cella.

Tanto sa benissimo che quando la notizia del delitto diverra di dominio pubblico, le persone che l'hanno lasciato uscire di prigione si precipiteranno a distruggere tutte le eventuali prove della sua uscita. Perche sicuramente arrivera la polizia e comincera a far domande.

– Molto naturale, amigo.

La studiai, cercando segni di resa, ma non ne vidi.

– Fin qui tutto bene. Ma dobbiamo pure far credito d'un po' di cervello a questo figliolo. Perche ha lasciato che lo tenessero in galera per dieci giorni? Risposta numero uno: per crearsi un alibi. Risposta numero due: perche sapeva che presto o tardi il fatto che lui era 'Frigna' Moyer sarebbe venuto a galla; quindi perche non dar tempo alla polizia di prendere tutte le informazioni che credeva e farla finita, una volta per sempre? Almeno, dopo, ogni volta che qualcuno avesse fatto la pelle a un gangster nella zona, i questurini non si sarebbero precipitati ad arrestarlo, cercando di affibbiare la colpa a lui.

– E questa ipotesi, vi piace, amigo?

– Si. Considerate le cose dal mio punto di vista. Perche il nostro uomo sarebbe dovuto andare a far colazione in un locale pubblico proprio il giorno in cui era uscito di prigione per saldare il conto a Stein? E se cosi fosse stato, come mai il giovane Quest era capitato da quelle parti, per fare l'istantanea? Stein non era ancora stato ucciso, quindi la foto non costituiva la prova di niente. Mi piace che la gente abbia fortuna, ma questo si chiama avere una fortuna sfacciata. Inoltre, anche se Steelgrave non si fosse accorto di esser stato fotografato, sapeva chi era il giovanotto. Quest aveva continuato a chiedere quattrini alla sorella da quando aveva perso l'impiego, e forse anche da prima. Steelgrave possedeva la chiave dell'appartamento di Mavis. Doveva pur sapere qualcosa del fratello della sua ragazza.

E tutto questo ci porta a una sola conclusione, cioe che quella sera in particolare, Steelgrave non avrebbe sparato a Stein per nessuna ragione al mondo, anche se ne avesse avuta l'intenzione.

– E ora e il mio turno, e devo chiedervi chi l'ha fatto – disse lei, educatamente.

– L'ha fatto una persona che conosceva Stein e poteva avvicinarlo. Una persona che aveva saputo subito che quella foto era stata presa, e conosceva l'identita di Steelgrave. Sapeva che Mavis Weld era sul punto di diventare una stella di prima grandezza e si rendeva conto che la relazione di Mavis con Steelgrave era pericolosa, per la ragazza, ma lo sarebbe stata mille volte di piu se si fosse potuto far apparire Steelgrave colpevole dell'assassinio di Stein. Questa persona conosceva Quest, perche l'aveva incontrato in casa di Mavis Weld e l'aveva sedotto e Quest era un ragazzo al quale un certo trattamento era destinato a fargli perdere del tutto il lume della ragione. Questa persona sapeva che le due rivoltelline dall'impugnatura d'osso erano registrate a nome di Steelgrave, quantunque lui le avesse comprate per regalarle a due ragazze, perche se Steelgrave fosse andato in giro armato la pistola non sarebbe stata registrata, e non sarebbe stato possibile provare che gli apparteneva. Questa persona sapeva…

– Basta! – La sua voce era una pugnalata, ma non tradiva paura, e nemmeno ira. – Tacete immediatamente, prego! Non voglio tollerarvi un momento di piu. Andatevene, subito!

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