— Errori? Ma come…

— Non si preoccupi di questo, Falbrough. Ieri c'e stato un errore veramente tragico in uno dei centri europei, un errore quasi impossibile, e che pure e accaduto. Potremmo trovarci tutti appesi a una corda, se la notizia si diffondesse. Percio tenga la bocca chiusa, e faccia come le e stato detto. — 'Ma fino a qual punto posso continuare a raccontare delle panzane cosi grosse? Ho scoperto una nuova arte' penso Walton, per meta disgustato e per meta sbalordito, non avendo mai creduto di essere un bugiardo cosi spudorato.

Falbrough assunse immediatamente un'espressione grave e compunta: — Capisco, signore. Naturalmente. D'ora in avanti, ci sara un doppio controllo. Non ci saranno errori, glielo assicuro.

— Bene. Cominci con il turno delle undici.

Walton non avrebbe sopportato di rimanere ancora piu a lungo nella clinica. Gli pareva che la tensione si fosse fatta palpabile, insopportabile. Usci da una porta secondaria, e chiamo un ascensore.

Qualche minuto piu tardi fu di nuovo nel suo ufficio, dietro il rifugio sicuro offerto dalla barricata torreggiante di lavoro arretrato da svolgere. Il cuore gli batteva molto forte; aveva la gola secca, e le mani gli tremavano un poco. Ricordava cio che gli aveva detto FitzMaugham: 'Se facciamo anche una sola eccezione, l'intera struttura crollera'.

Be' allora la struttura aveva cominciato a crollare. E Walton aveva pochi dubbi sul fatto che FitzMaugham fosse gia al corrente, o venisse presto al corrente, di quello che lui aveva fatto. Avrebbe dovuto coprire le eventuali tracce del suo operato. Il cielo sapeva, pero, cosa avrebbe dovuto fare.

L'operatore del centralino chiamo e disse: — Il dottor Falbrough di Sonno Felice le vuole parlare, signore.

— Me lo passi.

Lo schermo si illumino e vi apparve il viso di Falbrough; i suoi lineamenti paciosi apparivano sconvolti.

— Che c'e, dottore?

— E stata una fortuna che lei abbia dato quell'ordine poco fa, signore! Non riuscira mai a indovinare quello che e accaduto.

— Lasciamo perdere gli indovinelli, Falbrough. Mi dica tutto…

— Io… be', signore, ho eseguito il controllo sui sette bambini che mi hanno mandato questa mattina. E indovini… cioe, volevo dire… be', uno di loro non avrebbe dovuto essere mandato da me!

— No!

— E la pura verita, signore. Un bambino perfetto, davvero. Ho qui la sua tessera. Il nome e Philip Prior, e le sue caratteristiche genetiche sono in perfetto ordine. In perfetto ordine, capisce?

— Ci sono delle raccomandazioni per l'eutanasia, sulla tessera? — domando Walton.

— No, signore.

Walton comincio a mordicchiare una matita logora e consunta, allora, fingendo di provare una grande ansia.

— Falbrough, dobbiamo tenere questa faccenda sotto silenzio. Non deve trapelare neppure una parola. Qualcuno ha sbagliato nel reparto esami, e se si sparge la voce di un errore, anche di uno solo, Poppy sara invaso da una folla furibonda nel giro di pochi minuti.

— Si, signore. — Falbrough aveva un'aria terribilmente grave e severa. — Che cosa devo fare, signore?

— Non dica una sola parola su quanto e accaduto a 'nessuno', nemmeno agli uomini del reparto esami. Prepari un certificato per il bambino, cerchi i genitori, presenti le nostre scuse e glielo restituisca. E si assicuri che, d'ora in poi, i controlli siano sempre applicati con il massimo rigore.

— Puo contarci, signore. E tutto?

— E tutto — disse seccatamente Walton, e tolse la comunicazione. Sospiro profondamente, e guardo la parete, senza vederla.

Il piccolo Prior era salvo. E adesso lui, davanti agli occhi della legge… la Legge del Controllo… era un criminale. Lui, Roy Walton. Era un criminale come l'uomo che aveva cercato di nascondere agli investigatori il padre morente, o come i genitori in ansia che tentavano di corrompere un dottore del centro esami.

Si sentiva curiosamente sporco. E, adesso che aveva tradito FitzMaugham e la Causa, adesso che era tutto finito, non riusciva a capire bene perche l'aveva fatto, perche aveva messo a repentaglio il programma Poppy, la sua posizione… e perfino la sua vita… per salvare un bambino potenzialmente tubercoloso.

Be', la cosa era fatta.

No. Non del tutto. Piu tardi, quando le acque si fossero calmate, avrebbe dovuto terminare il lavoro trasferendo tutti gli uomini che si trovavano nella clinica in localita molto distanti tra loro, e cancellando totalmente i ricordi del computer sulle attivita svolte nel corso della mattinata.

L'operatore chiamo di nuovo.

— C'e suo fratello in linea, signore. Debbo inoltrarle la chiamata?

Le mani di Walton furono scosse da un tremito impercettibile, nell'udire quelle parole.

Comunque, doveva dare una risposta, e quella risposta poteva essere solo una.

— Me lo passi pure — disse.

Era buona regola di Fred — chissa come ci riusciva — di farsi vivo soltanto quando doveva dire o fare qualcosa di spiacevole. E, in genere, si trattava di qualcosa di spiacevole per 'lui'.

Nel suo stato d'animo, Walton immagino, con grande paura, che la chiamata di suo fratello non preludesse a niente di buono. Avrebbe potuto scommetterci, tanto ne era sicuro.

3

Roy Walton guardo la testa e le spalle di suo fratello formarsi nel vortice di colore dello schermo. Fred Walton era piu massiccio, piu basso di suo fratello, che era alto e magro; era un tarchiato individuo di un metro e settanta, mentre Roy raggiungeva il metro e ottantacinque. Fred aveva sempre provato un certo complesso d'inferiorita per la statura del fratello, e quando i due ragazzi avevano avuto un'eta che permettesse il confronto, Fred aveva sempre cercato di crescere, facendo degli sport e grande esercizio; ma, con sua grande delusione, il fratello era rimasto 'il piu grande' della famiglia in tutti i sensi, non ultimo quello della carriera.

Anche sullo schermo il collo e le spalle di Fred davano un'impressione poderosa di solidita e di forza. Walton aspetto che la sagoma del fratello prendesse completamente forma, e quando il breve intervallo necessario fu trascorso, domando: — Ebbene, Fred? Cosa succede?

Gli occhi di suo fratello scintillarono dietro l'espressione sonnolenta del viso.

— Mi dicono che sei sceso qui poco fa, Roy. Come mai non ho avuto l'onore di una visita?

— Non sono sceso nella tua sezione. Si trattava di un lavoro d'ufficio, pero. Non ho avuto il tempo di farti una visita.

Walton fisso con testardaggine l'emblema del caduceo che splendeva sul bavero della giacca di Fred, e si rifiuto di guardare da qualsiasi altra parte.

Fred disse, lentamente: — Hai avuto il tempo di pasticciare con il computer, pero.

— Lavoro! Come te lo devo dire?

— Ma davvero, Roy? — Il tono di suo fratello era velenoso. — Guarda caso, ho usato il computer poco dopo di te, stamattina. Sono stato curioso… ah, non devi dirmelo, e stato imperdonabile da parte mia, caro fratellino. Ho chiesto una trascrizione del tuo dialogo con la macchina.

Delle scintille parvero scaturire dallo schermo. Walton si appoggio allo schienale, sentendosi sommerso da una cappa di piombo. Riusci a stringere le labbra in una linea dura, anche se non sentiva forza nel viso e nella mascella, e disse: — Questo e un atto criminale, Fred. Qualsiasi uso io abbia fatto di un computer di Poppy e strettamente confidenziale.

— Un atto criminale? Puo darsi… ma allora siamo in due in famiglia, vero, Roy?

— Che cosa sai?

— Non vorrai che cominci a recitare tutto attraverso un sistema di comunicazione pubblico, vero? Il tuo amico FitzMaugham potrebbe ascoltare ogni parola di questa conversazione, e i miei sentimenti fraterni mi impediscono di provocare un pasticcio del genere. Il vecchio dottor Walton non vuole mettere nei guai il suo amato fratello maggiore… oh, no, certo!

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