ciascun capezzolo. Era un uomo piccolo e vivace, con una stretta di mano umidiccia. Rivolse a Macy un sorriso triste e imbarazzato, il tipo di sorriso che si puo rivolgere a uno che abbia avuto un paio di arti amputati, o magari i genitali, per bloccare la metastasi di qualche nuovo cancro rapido. — Sono felice che sia venuto, signor Macy. Posso chiamarti Paul? Tu chiamami Stilton. Qui abbiamo rapporti molto informali. Hai una meravigliosa occasione, entrando in questa organizzazione. — Gli occhi andarono al distintivo Riab, poi si staccarono, poi tornarono su di esso, come se non potesse fare a meno di guardarlo. Il marchio della guarigione.

— Ti faccio fare un giro — stava dicendo Fredericks. — Cosi conosci tutti. Qui ci sono opzioni straordinarie: il moderno sistema di raccolta dati da tutto il mondo e al tuo servizio. Ti faremo incominciare con calma, flash di novanta secondi, all’inizio; poi quando comincerai a trovarti a tuo agio, ti mandiamo in prima linea.

Buona sera, signore e signori, qui e Pavel Nathanielovitch Macy che vi parla dal Cremlino alla vigilia di un summit molto atteso…

La parete di fondo dell’ufficio svani come se fosse stata annullata da qualche massa vagante di antimateria, e Macy si trovo a guardare entro un immenso abisso, un pozzo buio largo centinaia di metri e forse infinitamente profondo. Una grande quantita di particene dorate galleggiavano liberamente in quella coppa di nulla. Rimase a tal punto impressionato da quella vista inaspettata che si perse un pezzo del discorso di Fredericks, ma fece in tempo a sentire: — …Vedi, abbiamo migliaia, letteralmente migliaia di telecamere volanti situate in ogni punto del mondo dove ci si puo aspettare qualche avvenimento. La loro altezza normale e fra i 25 e i 30 metri, ma naturalmente possiamo alzarle o abbassarle mediante telecomando. Puoi considerarle come degli osservatori passivi, sospesi in aria dappertutto, piccoli osservatori autonomi che assorbono l’intera gamma di avvenimenti audio e video, conservandoli in bobine della durata di ventiquattro ore. Noi qui al Quartier Generale di Manhattan Nord possiamo utilizzare una qualsiasi di queste informazioni a piacere. Per esempio, se volessi sapere cosa sta succedendo alla manifestazione per la Giornata della Sterilita, a Trafalgar Square… — Sfioro un piccolo pulsante azzurro su un grande quadro di comando che aveva sulla scrivania, e dall’oscurita una delle particelle dorate arrivo a gran velocita e si arresto a mezz’aria, appena dietro il punto dove era stata la parete dell’ufficio. — Questa — spiego Fredericks — e la controparte della telecamera volante sospesa in questo istante sopra la manifestazione. Devo semplicemente indurre un output… cosi, e abbiamo il video. — Macy vide delle donne che gesticolavano e agitavano striscioni e accendevano razzi. — E cosi abbiamo l’audio. — Grida roche e slogan.

Macy non aveva mai sentito parlare di una Giornata della Sterilita. Il mondo puo diventare terribilmente strano quando uno passa quattro anni fuori circolazione.

— Se ci serve qualcosa per la prossima trasmissione, basta mandare il segnale a un registratore e prepararlo per la revisione… e nel frattempo l’occhio volante e ancora lassu, che osserva tutto e lo trasmette a richiesta. Raccogliere notizie non e piu una rottura di palle se si hanno diecimila di questi piccoli fottuti aggeggi che lavorano per te. — Una risatina nervosa. — Qualche volta usiamo qualche parolaccia da queste parti. Dopo un po’ uno non ci fa piu caso. — Non si usano parolacce con un uomo che porta sul risvolto il marchio del suo trauma, giusto?

Fredericks lo prese per un braccio. — E ora di incontrare i tuoi colleghi — stava dicendo. — Voglio mostrarti tutto quello che c’e da vedere. Ti piacera lavorare qui.

Lasciarono l’ufficio. La parete di fondo si ricompose misteriosamente mentre uscivano, il nero pozzo degli occhi volanti che svaniva. Giu nell’umido passaggio falloppiano. Porte che si aprivano. Dirigenti ben vestiti e cortesi dappertutto, che si alzavano per salutarlo. Alcuni che parlavano con voce portentosamente chiara e precisa, come se pensassero che un uomo che aveva avuto i suoi guai potesse trovare difficile capire quello che dicevano. Ragazze dalle lunghe gambe che lanciavano promesse di estasi. Alcune sembravano un poco spaventate; forse erano a conoscenza delle malvagie azioni della sua precedente personalita. Macy era consapevole dei crimini che il precedente inquilino del suo corpo aveva commesso, e qualche volta spaventavano anche lui.

— Da questa parte — disse Fredericks. Una stanza luminosa e colorata, due volte le dimensioni dell’ufficio di Fredericks. — Vorrei farti conoscere il direttore delle notizie diurne, Paul. Harold Griswold: un gran figlio di puttana. Harold, questo e il nostro nuovo uomo, Paul Macy. Numero sei nel notiziario serale. Bercovici ti ha detto tutto, no? Bene. Si inserira alla perfezione.

Griswold si alzo, un processo lento e complicato, e sorrise. Macy sorrise. I muscoli facciali cominciavano a fargli male per tutti i sorrisi che aveva dovuto fare nell’ultima ora e mezza. Uno non sorride molto al centro Riab. Strinse la mano del direttore delle notizie diurne. Griswold era incredibilmente alto, la mascella squadrata, doveva avere una cinquantina d’anni, ed era evidentemente un uomo di grande prestigio; a Macy rammentava in qualche maniera George Washington. Indossava un abito a un solo pezzo azzurro brillante, un orologio da orecchio e un elaborato pettorale formato da parecchi generi di legni esotici lucidati. Il suo ufficio era una specie di museo, con opere artistiche dappertutto: plastiquadri, cristallini, punte parlanti, risonanze programmate. Una collezione da un milione di dollari. In un angolo, alla destra della scrivania a forma di rene, si ergeva una impressionante psicoscultura, la figura di un’anziana donna. Macy, che aveva guardato i vari pezzi in segno di implicito complimento a Griswold, ebbe un sobbalzo alla vista di quest’ultima opera, tossi, afferro l’orlo della scrivania per non cadere. Gli sembrava di essere stato colpito con un bastone alla nuca. Immediatamente delle mani lo afferrarono. — Ti senti bene? Che ti succede, amico? — Macy combatte lo stordimento. Si raddrizzo e si libero delle mani che lo soccorrevano.

— Non so cosa mi sia successo — mormoro. — Guardando quella scultura nell’angolo…

— Quell’Hamlin laggiu? — chiese Griswold. — Uno dei miei preferiti. Me l’ha regalato la mia prima moglie, dieci anni fa, quando Hamlin era ancora uno sconosciuto…

— Se non vi dispiace… dell’acqua fresca…

Due sorsi. Un’altra tazza. Tre sorsi. Evitando accuratamente di guardare la figura della vecchia. L’Hamlin laggiu. I funzionali bene educati che lo scrutavano con la fronte aggrottata, poi cancellavano le rughe non appena lui se ne accorgeva. Tutti cosi solleciti. — Perdonatemi — disse. — Sapete, e il mio primo giorno fuori. La fatica, la tensione…

— Naturalmente. La tensione. — Griswold.

— La fatica. Comprendiamo. — Fredericks.

Si costrinse a guardare la psicoscultura. L’Hamlin laggiu. Un’opera eccellente. Intensa. Commovente. Il tragico senso della vecchiaia, l’eroismo di sconfiggere il tempo. Un sommesso ronzio che giungeva dai risuonatori dava una sottile colorazione alle sensazioni che doveva stimolare. L’Hamlin laggiu. Macy disse: — E un’opera di Nathaniel Hamlin?

— Esatto — disse Griswold. — Sa Dio quanto vale adesso. A causa della tragica fine di Hamlin. Non che io intenda lontanamente venderla, ma naturalmente quando un artista muore giovane le sue opere acquistano un valore incredibile.

Non lo sapeva, dunque. Non era possibile che fingesse. E non poteva essere cosi stupido. O Bercovici non glielo aveva detto, oppure gli era stato detto e non se ne ricordava piu. Interessante. Macy era scosso per l’intensita della sua reazione alla vista inattesa della scultura. Al Centro Riab non l’avevano avvertito che potevano capitargli cose del genere. Annoto mentalmente di chiederlo, quando fosse tornato la settimana successiva per la prima sessione di post-terapia. E si annoto anche di restare lontano il piu possibile dall’ufficio di Griswold.

La scultura stava ancora esercitando un effetto su di lui. Sentiva una specie di risacca, un oceano subcerebrale che lo risucchiava. Cupo rumoreggiare di onde dal basso. Un martellare alla soglia della coscienza. L’Hamlin laggiu. E un’opera di Nathaniel Hamlin? A causa della sua tragica fine. Gesu. Gesu. Un brutto attacco di ginocchia flosce. Fronte sudata. Parossismo di confusione. Sto per cadere, per avere un attacco isterico, per vomitare sul peloso tappeto elettronico di Griswold. Controllati. In fretta. Si volto con aria di scusa verso Stilton Fredericks e disse con voce impastata: — E piu sconvolgente di quanto pensassi. Fammi uscire da qui.

Fredericks lo prese per un braccio. Con fermezza. A Griswold: — Ti spieghero dopo. — Lo spinse urgentemente verso la porta. Incespicando. La testa che gli dondolava. Gesu. Fuori dall’ufficio, finalmente.

Il momento di intollerabile angst che si allontanava.

— Mi sento molto meglio adesso — mormoro Macy.

— Hai bisogno di una pillola?

— No, no. Niente.

— Sei sicuro di star bene?

— Sicuro.

— Non hai una bella cera.

— Passera. Mi ha scosso piu di quanto mi aspettassi. Ascolta Fredericks… Stilton… non voglio che tu pensi

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