labbra e quegli occhi radiosi.

— Te l’ho detto. Sono Jason Taverner. La star della televisione. Vado in onda tutti i martedi sera.

— No. — Kathy scosse la testa. — Ma non sono affari miei. Scusa. Non avrei dovuto fare domande. — Pero continuo a fissarlo. Pareva quasi esasperata. — Stai facendo tutto alla rovescia. Sei davvero una celebrita. Quel tuo modo di metterti in posa e stato un riflesso automatico. Pero non sei una celebrita. Non esiste un Jason Taverner che abbia qualche importanza, che sia qualcuno. Allora chi sei? Uno che si fa fotografare di continuo anche se e uno sconosciuto?

Jason rispose: — Mi sto comportando come farebbe una qualunque celebrita del tutto sconosciuta.

Lei lo scruto per un attimo, poi rise. — Vedo. Be’, grande. Davvero grande. Me lo dovro ricordare. — Riporto l’attenzione sul documento che stava falsificando. — Non voglio conoscere le persone per le quali lavoro. Pero… — Alzo gli occhi. — Credo che mi piacerebbe conoscere te. Sei strano. Ho visto gente di tutti i tipi, centinaia, forse, ma nessuno come te. Lo sai cosa penso?

— Pensi che io sia pazzo.

— Si. — Kathy annui. — Clinicamente, legalmente, quello che vuoi. Sei psicotico. Hai una personalita sdoppiata. Il signor Nessuno e il signor Tutti. Come hai fatto a sopravvivere fino ad oggi?

Lui non rispose. Era impossibile da spiegare.

— Okay — disse Kathy. Uno dopo l’altro, con esperienza ed efficienza, falsifico i documenti necessari.

Eddy, il portiere dell’hotel, spunto di nuovo sul fondo della stanza. Stava fumando un falso Avana. Non aveva niente da dire o da fare, ma per qualche oscura ragione restava li. “Vorrei che se ne andasse” penso Jason. “Mi piacerebbe parlare un po’ di piu con Kathy…”

— Vieni con me — gli disse all’improvviso lei. Scese dallo sgabello e gli indico una porta in legno sulla destra del banco da lavoro. — Voglio cinque copie della tua firma, ognuna un po’ diversa dall’altra, in modo che non si possano sovrapporre. E qui che tanti documentatori… — Sorrise mentre apriva la porta. — Noi ci chiamiamo cosi… E qui che tanti di noi mandano tutto a puttane. Si procurano una sola firma e la trasferiscono su tutti i documenti. Afferri?

— Si — rispose lui, entrando con Kathy nella stanzetta umida di muffa che sembrava un ripostiglio.

Lei chiuse la porta, fece una pausa, poi disse: — Eddy e una spia della polizia.

Lui la fisso. — Perche?

— Perche? Perche cosa? Perche e una spia della polizia? Per i soldi. Per lo stesso motivo per cui lo sono anch’io.

— Dio vi stramaledica! — Jason la afferro per il polso destro, la attiro a se. Lei fece una smorfia sotto la presa della dita. — E ha gia…

— Eddy non ha ancora fatto niente — ansimo lei, cercando di liberare il polso. — Mi fai male. Senti, calmati e ti faro vedere. Okay?

Riluttante, con il cuore che gli martellava nel petto, Jason la lascio andare. Kathy accese una piccola lampada molto luminosa e sposto tre dei documenti falsificati nel fascio di luce. — Una chiazza color porpora sui margini — disse, e indico i cerchietti quasi invisibili. — Un microtrasmettitore. Emetterai un bip ogni cinque secondi. Vanno in cerca di cospiratori. Vogliono la gente che sta con te.

Jason ribatte con voce roca: — Io non sto con nessuno.

— Ma loro non lo sanno. — Kathy si massaggio il polso con una smorfia da ragazzina imbronciata. — Certo che voi celebrita televisive del tutto sconosciute avete i riflessi rapidi — mormoro.

— Perche me l’hai detto? — chiese Jason. — Dopo avere falsificato i documenti, dopo…

— Voglio che tu riesca a scappare — rispose lei con semplicita.

— Perche? — Lui continuava a non capire.

— Perche, per la miseria, tu hai qualcosa di magnetico. Me ne sono accorta appena sei entrato. Sei… — Kathy cerco la parola. — Sexy. Anche alla tua eta.

— La mia presenza.

— Si. — Lei annui. — L’ho gia visto in altri personaggi pubblici, da lontano, ma mai tanto da vicino. Capisco benissimo perche immagini di essere una star televisiva. Lo sembri sul serio.

— E come faccio a scappare? — chiese lui. — Me lo dici tu? O mi costera anche questo?

— Dio, come sei cinico.

Lui rise, la afferro di nuovo per il polso.

— Ma non credo di avercela con te. — Kathy scosse la testa, assunse un’espressione da maschera impenetrabile. — Per prima cosa potresti comperare Eddy. Altri cinquecento dollari dovrebbero bastare. In quanto a me, non dovrai comperarmi. Se, e solo se, e non scherzo, se resterai con me per un po’. Sei… seducente, come un buon profumo. Reagisco alla tua presenza, ed e una cosa che non mi capita mai con gli uomini.

— Con le donne, allora? — chiese Jason, acido.

Kathy ignoro la frase. — Resterai?

— Al diavolo — disse lui. — Me ne andro. — Tese la mano, apri la porta alle spalle di Kathy, la supero e torno in laboratorio. Lei lo segui immediatamente.

Lo raggiunse, tra le ombre vuote e indecifrabili del ristorante abbandonato. Lo guardo dritto in faccia nella tenebra. Ansimava. — Ti hanno gia messo addosso un trasmettitore.

— Ne dubito.

— E vero. E stato Eddy.

— Stronzate — disse lui, e si allontano verso la luce della porta rotta, penzolante, del ristorante.

Kathy gli tenne dietro come un erbivoro lesto di piedi. Ansimo: — Ma supponi che sia vero. Potrebbe essere. — Sull’ingresso, praticabile solo a meta, si interpose tra Jason e la liberta. Si fermo a mani levate, come per schivare un colpo, e disse: — Resta con me una sola notte. Vieni a letto con me. Okay? Bastera, te lo prometto. Lo farai, per una sola notte?

Lui penso: “Una parte delle mie capacita, delle mie supposte e ben note doti, e ancora con me. Si e trasferita in questo strano mondo nel quale vivo ora. In questo posto dove io non esisto, se non su documenti falsificati da un’informatrice della polizia. Inquietante” e rabbrividi. “Tessere d’identita fornite di microtrasmettitori per tradirmi, per consegnare me e tutti quelli che stanno con me ai pol. Non me la sto cavando molto bene, qui. A parte il fatto che sono seducente, come dice lei. Gesu. E la capacita di seduzione e l’unica cosa che stia tra me e un campo di lavori forzati.”

— Okay — disse allora. Gli sembrava la scelta piu saggia, di gran lunga.

— Vai a pagare Eddy — disse Kathy. — Chiudi la faccenda con lui. Fallo sparire da qui.

— Mi chiedevo perche si trattenesse ancora nei paraggi. Ha fiutato altro denaro?

— Probabilmente si — rispose lei.

— Voi due lo fate sempre — disse Jason, mentre tirava fuori le banconote. pos: Procedura Operativa Standard. E lui si era lasciato infinocchiare.

Kathy rispose allegramente: — Eddy e psionico.

4

A due isolati di distanza, all’ultimo piano di un edificio con una facciata un tempo verniciata di bianco e ora completamente scrostata, Kathy aveva un monolocale con un piccolo angolo cottura che era appena sufficiente per preparare da mangiare a una sola persona.

Jason si guardo attorno. Una stanza da ragazza: il letto, una specie di brandina, aveva una coperta fatta a mano, file su file di pompon verdi. “Quasi un cimitero militare” penso lui lugubre, mentre si aggirava nel locale. Si sentiva oppresso dalle dimensioni minuscole della stanza.

Su un tavolino di vimini c’era una copia di Alla ricerca del tempo perduto di Proust.

— Fin dove sei arrivata? — le chiese.

All’ombra delle fanciulle in fiore. — Kathy diede due giri di chiave e attivo una specie di congegno elettronico. Jason non capi di cosa si trattava.

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