angoscia, e credette di soffocare. Ma diversamente da allora questo non era un sogno ne un sonno, bensi la cruda realta. E diversamente da allora non si trovava solo in una caverna, bensi su una piazza, davanti a diecimila persone. E diversamente da allora non poteva aiutarlo un grido, che l’avrebbe svegliato e liberato, ne poteva fuggire tornando nel buon mondo caldo, che l’avrebbe salvato. Poiche questo, qui e ora, era il mondo, e questo, qui e ora, era il suo sogno divenuto realta. E lui stesso aveva voluto cosi.

Le orribili nebbie soffocanti salivano di nuovo dalla palude della sua anima, mentre attorno a lui il popolo gemeva in estasi orgiastiche e orgasmiche. Un uomo si mise a correre verso di lui. Si era alzato di scatto dalla prima fila dei notabili, con tale impeto che il cappello nero gli era caduto dalla testa, e ora si precipitava verso il luogo dell’esecuzione con la giacca nera svolazzante, come un corvo o come un angelo vendicatore. Era Richis.

Mi uccidera, penso Grenouille. E l’unico uomo che non si lascia ingannare dalla mia maschera. Non puo lasciarsi ingannare. Ho addosso il profumo di sua figlia, chiaro e rivelatore come il sangue. Deve riconoscermi e uccidermi. Deve farlo.

E allargo le braccia per accogliere l’angelo che volava verso di lui. Gia pensava di sentire contro il petto l’urto del pugnale o della spada come un colpo stupendamente eccitante, e la lama che penetrava attraverso la sua corazza di profumo e la nebbia soffocante fino al centro del suo cuore freddo… finalmente, finalmente qualcosa nel suo cuore, qualcosa che non fosse lui stesso! Gia si sentiva redento.

Ma poi d’un tratto Richis gli si butto al petto, non un angelo vendicatore, ma un Richis sconvolto, che singhiozzava da far pieta, e lo abbraccio, si avvinghio a lui con tutte le sue forze, come se non avesse trovato altro appiglio in un mare di beatitudine. Non una pugnalata liberatrice, non una stoccata al cuore, neppure una maledizione o anche soltanto un grido d’odio. C’era invece la guancia umida di lacrime di Richis contro la sua e una bocca tremante, che gli sussurrava piangendo: «Perdonami, figlio mio, mio figliolo caro, perdonami!»

In quel momento senti dall’interno che tutto dileguava davanti ai suoi occhi, e il mondo circostante si oscuro totalmente. Le nebbie dentro di lui si trasformarono in un flusso impetuoso, simile a latte bollente, schiumeggiante. Lo inondarono, premettero con forza spaventosa contro la pelle del suo corpo senza trovare una via d’uscita. Tento di fuggire, di fuggire per l’amor di Dio, ma dove… Voleva scoppiare, esplodere voleva, per non essere soffocato dal suo se. Infine cadde a terra e perse i sensi.

50

Quando torno in se, si trovava nel letto di Laure Richis. Le reliquie di Laure, abiti e capelli, erano state portate via. Sul comodino ardeva una candela. Attraverso le imposte socchiuse udiva in lontananza il giubilo della citta in festa. Antoine Richis era seduto su uno sgabello accanto al letto e vegliava. Teneva una mano di Grenouille tra le proprie e l’accarezzava.

Ancora prima di aprire gli occhi, Grenouille saggio l’atmosfera. In lui tutto era tranquillo. Piu nulla ribolliva e premeva. Nella sua anima regnava la consueta notte fredda, che gli serviva per rendere la sua coscienza lucida e indifferente, e per dirigerla verso l’esterno: la annuso il suo profumo. Era cambiato. Le punte si erano lievemente smussate, cosicche soltanto la nota fondamentale dell’odore di Laure risultava evidente, una fiamma soave, intensa, sfavillante. Si senti sicuro. Sapeva che sarebbe rimasto inattaccabile ancora per ore, e apri gli occhi.

Lo sguardo di Richis era fisso su di lui. C’era una benevolenza infinita in quello sguardo, c’erano tenerezza, commozione e la profondita vuota e sciocca di chi ama.

Sorrise, strinse piu forte la mano di Grenouille e disse: «Ora andra tutto bene. La magistratura ha annullato la sentenza a tuo riguardo. Tutti i testimoni hanno ritrattato la loro deposizione. Sei libero. Puoi fare cio che vuoi. Ma io voglio che tu resti con me. Ho perso una figlia, voglio avere in te un figlio. Tu le somigli. Sei bello come lei, i tuoi capelli, la tua bocca, le tue mani… ho stretto la tua mano per tutto questo tempo, la tua mano e come quella di Laure. E quando ti guardo negli occhi e come se mi guardasse lei. Tu sei suo fratello, e voglio che tu diventi mio figlio, la mia gioia, il mio orgoglio, il mio erede. Vivono ancora i tuoi genitori?»

Grenouille scosse il capo, e il viso di Richis divenne purpureo dalla felicita. «Allora vuoi essere mio figlio?» balbetto, e balzo in piedi dallo sgabello per sedersi sul bordo del letto, stringendo anche l’altra mano di Grenouille. «Vuoi esserlo? Vuoi? Vuoi accettarmi come padre? Non dire nulla! Non parlare! Sei ancora troppo debole per parlare. Fa’ soltanto un cenno!»

Grenouille fece un cenno. Allora la felicita di Richis eruppe da tutti i pori, ed egli, rosso e sudato in volto, si chino su Grenouille e lo bacio sulla bocca.

«Dormi, ora, mio caro figliolo!» disse rialzandosi. «Io vegliero accanto a te finche ti addormenterai.» E dopo averlo contemplato a lungo con muta beatitudine, aggiunse: «Tu mi rendi molto, molto felice».

Grenouille piego lievemente gli angoli della bocca, come aveva imparato a fare osservando la gente che sorride. Poi chiuse gli occhi. Attese un momento per rendere il suo respiro piu regolare e piu profondo, come quello di chi dorme. Sentiva lo sguardo amorevole di Richis sul proprio viso. A un tratto senti che Richis si chinava ancora una volta su di lui per baciarlo, e poi si tratteneva per timore di svegliarlo. Infine la candela fu spenta con un soffio, e Richis scivolo in punta di piedi fuori della stanza.

Grenouille rimase a letto finche non udi piu alcun rumore ne in casa ne in citta. Quando si alzo, era gia l’alba. Si rivesti e si allontano senza far rumore per il vestibolo, scese piano piano la scala e attraverso il salotto usci sulla terrazza.

Da li c’era una vista fin oltre le mura della citta, oltre la conca del territorio di Grasse, e quando era limpido anche fino al mare. In quel momento una nebbia rada, quasi una foschia, era sospesa sui campi, e i profumi che arrivavano da quella parte, d’erba, di ginestre e di rose, erano come lavati, puri, elementari, semplici e confortanti.

Risalendo il Cours dovette farsi strada ancora una volta tra le esalazioni umane, prima di raggiungere l’aperta campagna. Tutta la piazza e i pendii circostanti sembravano un immenso accampamento militare devastato. Tutt’attorno erano stese a terra migliaia di persone ubriache, sfinite dagli eccessi della festa notturna, molte nude, molte seminude e semicoperte da vestiti, sotto i quali erano scivolate come sotto una coltre. C’era un puzzo di vino acido, di acquavite, di sudore e di orina, di escrementi di bambini e di carne alla brace. Qua e la fumavano ancora i resti dei fuochi sui quali avevano cucinato a attorno ai quali avevano bevuto e ballato. Di tanto in tanto, tra il russare continuo e generale, si sentiva gorgogliare un balbettio o uno scoppio di risa. Forse qualcuno era ancora sveglio, e si beveva il cervello con gli ultimi brandelli di coscienza. Ma nessuno vide Grenouille, che passava al di sopra dei corpi sparpagliati, cauto e veloce a un tempo, come attraverso una palude. Non emanava piu odore. Il miracolo aveva avuto fine.

Giunto alla fine del Cours, non imbocco la strada di Grenoble ne quella di Cabris, ma si diresse a ovest attraverso i campi, senza guardare indietro neppure una volta. Quando si levo il sole, grande e giallo e infuocato, Grenouille era sparito da tempo.

Gli abitanti di Grasse si svegliarono con un terribile mal di testa. Anche coloro che non avevano bevuto avevano la testa pesante come piombo e stavano malissimo di stomaco e di spirito. Sul Cours, in piena luce solare, onesti contadini cercavano gli abiti che avevano gettato lontano da se negli eccessi dell’orgia, donne morigerate cercavano i loro mariti e figli, persone del tutto estranee fra loro si staccavano orripilate da abbracci piu che intimi, conoscenti, vicini, coniugi d’un tratto si trovavano l’uno di fronte all’altro in una nudita estremamente penosa, davanti agli occhi di tutti.

Per molti quest’esperienza fu cosi atroce, cosi totalmente inspiegabile e inconciliabile con le loro vere concezioni morali, che nello stesso istante in cui ebbe luogo la cancellazione dalla memoria, e di conseguenza anche in seguito, non riuscirono davvero piu a ricordarla. Altri, che non dominavano cosi sovranamente il loro apparato percettivo, tentavano di non guardare, di non ascoltare e di non pensare… cosa non del tutto semplice, perche la vergogna era stata troppo evidente e troppo generale. Chi aveva trovato i suoi averi e i suoi congiunti si allontano il piu rapidamente possibile senza dar nell’occhio. Verso mezzogiorno la piazza era vuota come se avessero spazzato via tutto.

In citta la gente usci di casa, se usci, solo verso sera, per sbrigare le commissioni piu urgenti. Tutti si salutavano appena, incontrandosi, parlavano soltanto di cose senza importanza. Non una sola parola fu detta sugli avvenimenti del giorno e della notte precedenti. Tanto erano apparsi disinibiti e vivaci il giorno prima, altrettato timidi erano adesso. E tutti erano cosi, perche tutti erano colpevoli. Mai ci fu accordo tra i cittadini di Grasse come

Вы читаете Il profumo
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату