un tratto era apparso circonfuso di bellezza, come di una fiamma raggiante.
Per un attimo indietreggiarono, con rispetto e profondo stupore. Ma nello stesso istante sentirono che il loro indietreggiare equivaleva gia a un prender l’avvio, che il loro rispetto si trasformava in desiderio, il loro stupore in entusiasmo. Si sentirono attratti da quel piccolo uomo angelico. Un turbine di passione emanava da lui, un flusso trascinante, al quale nessuno riusciva a opporsi — tanto piu che nessuno avrebbe voluto opporvisi — poiche era quello stesso a smuovere la volonta e a sospingerla verso quell’uomo.
Avevano formato un cerchio attorno a lui, venti, trenta persone, e questo cerchio si stringeva sempre piu. Presto il cerchio non riusci piu a contenerle tutte, ed esse cominciarono a premere, a spingere e a incalzare, ognuno voleva essere piu vicino al centro.
E poi d’un tratto crollo in loro l’ultima inibizione, il cerchio si sfascio. Si precipitarono su quell’angelo, si avventarono su di lui, lo gettarono a terra. Ognuno voleva toccarlo, ognuno voleva una parte di lui, una piccola piuma, un’ala, una scintilla della sua fiamma meravigliosa. Gli strapparono dal corpo i vestiti, i capelli, la pelle, lo fecero a brandelli, affondarono unghie e denti nella sua carne, gli si buttarono addosso come iene.
Ma il corpo di un uomo e tenace, e non si lascia squartare cosi facilmente, persino per i cavalli costituisce un’enorme fatica. E cosi, presto lampeggiarono i pugnali, e affondarono nella carne e la squarciarono, e asce e lame robuste si abbatterono sibilando sulle sue giunture, gli schiantarono le ossa. In brevissimo tempo l’angelo fu smembrato in trenta parti, e ogni membro della masnada ne afferro avidamente un pezzo, si tiro indietro in preda a una brama voluttuosa, e lo divoro. Dopo mezz’ora anche la piu piccola fibra di Jean-Baptiste Grenouille era sparita dalla terra.
Quando i cannibali alla fine del pasto si ritrovarono insieme accanto al fuoco, nessuno disse una parola. Di tanto in tanto qualcuno ruttava leggermente, sputava un ossicino, faceva schioccare pian piano la lingua, spingeva col piede un residuo della giacca blu tra le fiamme: tutti provavano un lieve imbarazzo e non osavano guardarsi. Ognuno di loro, uomo o donna, aveva gia commesso una volta un delitto o qualche altro crimine abietto. Ma divorare un uomo intero? Mai e poi mai avrebbero pensato di poter compiere un gesto tanto orribile. E tuttavia si meravigliavano di come fosse stato facile per loro, e di non avvertire neppure un’ombra di rimorso, pur con tutto l’imbarazzo. Al contrario! Nonostante lo stomaco fosse pesante, il cuore era straordinariamente leggero. Nelle loro anime tenebrose si agitava d’un tratto un’ombra di gaiezza. E sui loro volti aleggiava un tenero, timido barlume di felicita. Per questo forse avevano timore di alzare lo sguardo e di guardarsi negli occhi.
Quando poi trovarono il coraggio di farlo, dapprima con circospezione e in seguito senza piu riserve, dovettero sorridere. Erano straordinariamente fieri. Per la prima volta avevano compiuto un gesto d’amore.