paura e incredulita. Fece un passo in avanti. Un riflesso istintivo guido la mano libera di Mallory verso la fondina all'interno della giacca. Palanski si immobilizzo. Lei guardo i suoi occhi che saettavano e capi che stava imbastendo una spiegazione. Apri la bocca e Mallory lo precedette: «Che non ti venga l'idea di mentirmi. So quello che hai fatto».

Palanski rimase come paralizzato per un lungo secondo. Poi spicco un balzo e comincio a correre a tutta velocita attraverso la piazza.

Le tre bustine di polvere bianca di cui Palanski si era disfatto galleggiavano sulle acque della fontana.

«Fai bene a scappare, figlio di puttana!» L'urlo di Mallory echeggio sulle pietre della piazza fredda e solitaria, dove si trovava in compagnia di un angelo dagli occhi di bronzo e di una bambina dallo sguardo remoto.

Betty Hyde attese nell'ingresso mentre Arthur apriva la porta a un'anziana inquilina con il cane, poi a una donna con i sacchetti della spesa e a un uomo con una cartella, gli ultimi ritardatari del mattino. Osservo il punto della strada in cui, piu di un mese prima, Annie Franz era stata investita da un automobilista ubriaco.

All'ingresso del Coventry Arms il traffico era finito. Arthur inalbero il suo solito sorriso mentre lei gli andava incontro.

«Buongiorno, signorina Hyde.» «Buongiorno, Arthur. Bella giornata, vero?» Un biglietto da cinquanta dollari passo dalla borsa di Betty alla tasca di Arthur, con la rapidita tutta newyorkese di una transazione che gli stranieri scambiavano per una stretta di mano. «Sissignora, una bellissima giornata.» «Mi corregga se sbaglio, Arthur, ma lei non stava sostituendo Bertrum la notte in cui mori la signora Franz? Mi sembra di ricordare che fosse lei di servizio quella notte.»

«Si, signorina Hyde, ha davvero una buona memoria.»

«Quindi deve aver visto tutto.»

«Ho visto tutto, anche i particolari. Ho potuto fornire alla polizia una descrizione accurata dell'automobilista ubriaco e il numero della targa dell'automobile. L'hanno preso in un'ora, sa. E successo esattamente la.»

Arthur indico il lato della strada che dava sul parco e prosegui col tono esperto di una consumata guida turistica. «Erano le 2.15 del mattino e la signora Franz camminava con passo un po' incerto. Attenzione, non sto insinuando che fosse ubriaca.»

Con un cenno Betty Hyde lo invito a proseguire.

«Beh, stavano litigando.»

Quando Betty aveva accolto Eric per proteggerlo dall'insistenza della stampa e della polizia, lui non aveva parlato di alcun litigio. Aveva chiamato il suo medico per aiutarlo a riaversi dallo shock. Nella versione di Eric, al momento dell'incidente lui e Annie stavano discutendo della prima stesura del suo nuovo libro.

'Pensava che fosse la cosa migliore che avessi mai scritto.'

Eric aveva sempre confermato quel particolare anche in seguito, nelle interviste rilasciate ad alcuni popolari programmi televisivi.

«La discussione si faceva sempre piu concitata» disse Arthur. «Lei barcollo ancora piu vistosamente e a un tratto si ritrovo in strada.»

'Annie disse che le era caduta la borsa per terra. Torno indietro a prenderla' le aveva detto Eric con le lacrime che gli rigavano il volto. Sedeva con le spalle rivolte alla vista da un milione e mezzo di dollari che si godeva dall'appartamento di lei, descrivendo il suono raccapricciante del corpo di sua moglie che sbatteva contro l'automobile.

La voce di Arthur aveva assunto il tono di un cronista impegnato nella descrizione di un evento sportivo.

«Lui era ancora sul marciapiede. Si sarebbe detto che stesse fissando il volto di lei, inquadrato dalle luci della macchina in arrivo. Era a circa un metro dalla moglie, abbastanza vicino da avvisarla. Ma naturalmente non poteva sapere che stesse arrivando la macchina, perche non poteva vederla.»

«La polizia la interrogo?»

«Sissignora, mi fecero qualche domanda. Ho parlato con gli agenti e poi con un detective, un tizio piuttosto alto. Erano interessati al veicolo dell'investitore.»

Di certo i poliziotti non lo avevano pagato perche facesse loro il resoconto completo della morte di una donna che Arthur doveva avere odiato almeno quanto gli piaceva Eric Franz. Tutti amavano Eric.

«Piu tardi il detective torno a chiedere se potevo confermare le dichiarazioni degli altri testimoni, tre automobilisti. Ma naturalmente i giornali travisarono tutto. Era di schiena quando l'ubriaco la investi. Fece un volo di circa sei metri in quella direzione.»

Arthur aveva il braccio puntato a nord.

«La signora Franz atterro su un furgone diretto a sud. L'autista del mezzo sterzo e ando a sbattere contro la tenda d'ingresso del palazzo accanto. Dal furgone la Franz rimbalzo a terra, appena dietro una vecchia Jaguar argentata. Il vestito rimase impigliato nelle ruote posteriori, e la Jaguar la trascino per quattro o cinque metri prima di fermarsi.»

Arthur assunse un tono confidenziale: «Respirava ancora, signorina Hyde. Non c'era neanche questo sui giornali. Non e morta fino all'arrivo dell'ambulanza».

Betty annui. Naturale che ci volessero almeno tre automobili per uccidere Annie Franz. E che l'ultima avesse la forma di un proiettile d'argento era decisamente appropriato.

«La signora Franz ha detto qualcosa prima di morire?»

«Non credo. Dovrebbe chiedere al Dipartimento di Polizia, o forse potrebbe aiutarla quel detective. Fu il primo ad arrivare sul posto. 'Che fortuna', credo che abbia detto. Stava passando per caso, direi. Ha prestato le prime cure mentre aspettavamo l'ambulanza.»

«E che cosa faceva Eric mentre accadeva tutto questo?»

«Se ne stava li, in piedi. Era sotto shock, naturalmente. Uno degli agenti tentava di fargli rilasciare una dichiarazione, ma credo che stentasse a rendersi conto di quello che era successo. Poi arrivo lei e lo porto via.»

«Si, era sotto shock. Povero Eric» disse Betty. «Dev'essere stata dura per lui. Se solo ci avesse visto… avrebbe potuto salvarla.»

Mallory abbasso il volto all'altezza del finestrino del guidatore del taxi. «Polizia. Requisisco il taxi.»

«No inglese» disse l'autista.

«Polizia!» Caccio il distintivo e il documento d'identita sulla faccia del tassita, disse: «Distintivo. Cosi adesso hai imparato l'inglese».

Mallory ammanetto la ragazza alla maniglia della portiera mentre il tassista protestava nella sua lingua, accompagnandosi con molti gesti delle mani, inequivocabilmente osceni.

Mallory attraverso la strada e raggiunse un telefono pubblico. Dopo aver parlato per cinque minuti torno al taxi, libero la ragazza dalle manette e comincio a impartire istruzioni al tassista.

«No inglese» disse lui.

Mallory apri la portiera, strattono l'ometto per il cappotto e lo rovescio sulla strada. «Vuoi viaggiare sul sedile dietro o nel portabagagli? Dillo subito o decido io per te. A proposito, ho notato che sulla fotografia della licenza del taxi non c'e la tua faccia. Magari questa e una macchina rubata.»

«Penso che andro dietro» disse il tassista, rialzandosi e facendo per impugnare la maniglia della portiera posteriore. Ma Mallory e la ragazza erano gia sedute davanti, e il taxi stava allontanandosi sgommando dal marciapiedi.

«Perche non hai chiamato una macchina della polizia?» chiese la ragazza, che fino ad allora era rimasta in silenzio.

«Burocrazia» disse Mallory. «A seguire la procedura dovrei portarti dentro. Sei gia in astinenza. Se ti porto dentro, rimani sotto custodia e quando cominci a stare male, stai male veramente. E questo che vuoi?»

La ragazza giro il viso verso il finestrino.

«Me lo immaginavo» disse Mallory. «Voglio sapere che tipo di affari fai con Palanski. Non ti ha incontrata in un luogo pubblico per scopare.»

La ragazza taceva ostinata, le labbra strette in un'infantile espressione di rabbia.

«Se credi che Palanski ti tiri fuori, sappi che non lo fara. Per qualche giorno se ne stara defilato. Se invece

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