sangue.

«Il dottor Hodges non e contento di come gestiamo l’ospedale», spiego Traynor. «Lo ascolteremo domani.»

«Sara senza dubbio la solita vecchia lamentela», intervenne Sherwood. «I suoi ex pazienti non ricevono un trattamento da vip.»

«Un po’ di gratitudine!» esclamo Cantor, interrompendo Hodges che cercava di controbattere. «Noi dedichiamo disinteressatamente il nostro tempo a tenere a galla l’ospedale e che cosa riceviamo in cambio? Nient’altro che critiche.»

«Disinteressatamente un cazzo», sbotto Hodges. «Nessuno di voi puo prendersi gioco di me. Non vi impegnate certo per pura carita. Traynor, lei si da da fare a sostenere l’ospedale per mantenere il lusso che ha recentemente acquisito. Sherwood, i suoi interessi sono ancor meno sofisticati perche puramente finanziari, dato che l’ospedale e il cliente piu importante della sua banca. Cantor, i suoi sono facili da indovinare. Tutti voi avete interessi nell’Imaging Center, quella joint venture che ho permesso in un momento di follia. Di tutte le decisioni che ho preso come amministratore dell’ospedale, e quella che rimpiango maggiormente.»

«Pensava che fosse un buon accordo, quando lo ha stipulato», osservo il dottor Cantor.

«Solo perche pensavo che fosse l’unico modo per aggiornare lo scanner della TAC in dotazione all’ospedale», spiego Hodges. «Ma questo e stato prima di rendermi conto che la macchina sarebbe stata ammortizzata in meno di un anno, e cosi mi sono accorto che lei e gli altri radiologi privati stavate rapinando l’ospedale del denaro che avrebbe dovuto guadagnare.»

«Non m’interessa riaprire questa vecchia questione», disse il dottor Cantor.

«Nemmeno a me, ma il punto e che c’e ben poca carita in quello che fate. La vostra preoccupazione e il guadagno, non il bene dei vostri pazienti o della comunita.»

«Non e certo lei quello che puo farci la predica», sbotto Traynor. «Lei ha gestito l’ospedale come un feudo personale. Ci dica un po’: chi si e preso cura della sua casa in tutti questi anni?»

«Che cosa intende dire?» balbetto Hodges, mentre i suoi occhi saettavano avanti e indietro fra gli uomini che gli stavano davanti.

«Non e una domanda complicata», rispose Traynor, mentre la collera lo sommergeva. Aveva conficcato un coltello nel petto di Hodges e ora voleva affondarlo fino al manico.

«Non so proprio che cosa abbia a che fare la mia casa con tutto questo», riusci a mormorare Hodges.

Traynor si sollevo sulla punta dei piedi per poter scrutare tutto il locale. «Dov’e Van Slyke?» chiese. «E qui, da qualche parte.»

«Vicino al camino», rispose Sherwood, indicandolo e trattenendo a stento il sorriso. Quella faccenda della casa lo aveva irritato a lungo. L’unico motivo per cui non l’aveva tirata in ballo era perche Traynor lo aveva proibito.

Traynor chiamo Van Slyke, ma quello sembro non sentire. Allora lo chiamo di nuovo, talmente forte da far voltare tutti i presenti. Le conversazioni cessarono. A parte la musica proveniente dal juke-box, la stanza rimase in silenzio.

Van Slyke avanzo lentamente, a disagio per la luce dei faretti e per il fatto che tutti lo stavano guardando, ma poi le conversazioni ripresero da dove erano state interrotte e gli altri avventori non gli badarono piu.

«Buon Dio», gli disse Traynor. «Sembra che tu stia camminando sulla marmellata. Certe volte ti comporti come se avessi ottant’anni, anziche trenta.»

«Mi spiace», mormoro Van Slyke, il cui viso era, come al solito, privo di espressione.

«Ti voglio chiedere una cosa», continuo Traynor. «Chi si e preso cura della casa e della proprieta del dottor Hodges?»

Van Slyke sposto lo sguardo da Traynor a Hodges, mentre un sorriso beffardo gli piegava le labbra in una smorfia. Hodges guardo da un’altra parte.

«Allora?» insistette Traynor.

«Noi», rispose Van Slyke.

«Sii un po’ piu preciso. Noi chi?»

«La squadra della manutenzione.» Van Slyke non distolse lo sguardo da Hodges ne il suo sorrisetto cambio.

«Da quanto va avanti?»

«Da prima che arrivassi io.»

«Deve finire, da oggi. Capito?»

«Certo.»

«Grazie, Werner. Perche non vai al banco e non ti prendi una birra, mentre noi finiamo di chiacchierare con il dottor Hodges?» Van Slyke ritorno al suo posto accanto al camino e Traynor si rivolse a Hodges.

«Lo conosce il vecchio adagio: ‘Non criticare, se non sei sicuro di essere al riparo dalle critiche’?»

«Stia zitto!» sbotto Hodges. Fece per aggiungere qualcosa, ma poi ci ripenso, usci furibondo dalla stanza, afferro cappotto e berretto e usci a precipizio nella notte nevosa.

«Vecchio stupido», mormoro fra se mentre si dirigeva a sud, fuori dalla citta. Ce l’aveva con se stesso per non avere saputo impedire a Traynor di distogliere l’attenzione dalla questione che gli stava a cuore. Era vero che la squadra della manutenzione si occupava del suo parco da molti anni. Un giorno erano arrivati spontaneamente; lui non aveva domandato nulla, ma non aveva nemmeno fatto qualcosa per farli smettere.

La lunga camminata nella notte gelida stempero i suoi sensi di colpa per la faccenda del parco. Dopotutto, non aveva nulla a che fare con i suoi pazienti. Quando arrivo al vialetto di casa, decise di offrire una somma di denaro per i servizi ricevuti. Non voleva che quella faccenda fosse usata per attenuare la sua protesta riguardo a questioni ben piu serie.

Giro intorno alla casa e si avvicino alla porta laterale della costruzione in legno che collegava l’edificio alla rimessa. Scosse la neve dagli scarponi ed entro. Si tolse cappotto e berretto, li appese nello stanzino che fungeva da ingresso posteriore ed entro in cucina con in mano il fascio di fotocopie, che poi appoggio sul tavolo.

Si diresse quindi verso la biblioteca dove si verso da bere, visto che il suo bicchiere di whisky lo aveva abbandonato al bar, poi udi un bussare insistente alla porta.

Chiedendosi chi potesse essere a quell’ora, torno indietro e strofino con la manica il vetro della porta, offuscato dal vapore. Riusci a malapena a scorgere chi c’era dall’altra parte.

«Be’?» borbotto, mentre faceva scattare la serratura e apriva la porta. «Tutto considerato, e un po’ strano che tu venga a farmi visita, soprattutto a quest’ora.»

Il visitatore lo fisso senza dire nulla, mentre la neve entrava a raffiche.

«Oh, al diavolo. Qualsiasi cosa tu voglia, entra», gli disse Hodges con un’alzata di spalle, e si diresse verso la cucina. «Pero non aspettarti che reciti la parte dell’ospite beneducato. E chiudi la porta!»

Quando arrivo al gradino che portava in cucina, Hodges fece per voltarsi per controllare che la porta fosse stata chiusa e con la coda dell’occhio vide qualcosa dirigersi contro la sua testa a grande velocita. Si chino istintivamente e questo gli salvo la vita. Una sbarra di metallo gli sfioro la testa, producendogli pero un profondo taglio nel cuoio capelluto. La forza del colpo fece calare l’arma fino alla spalla, dove fratturo la clavicola e mando il povero Hodges, frastornato, a sbattere contro il tavolo di cucina.

Si afferro al bordo, riuscendo a rimanere in piedi. Il sangue usciva dalla ferita alla testa in piccoli zampilli, andando a imbrattare i fogli appoggiati sul tavolo. Hodges si volto in tempo per scorgere la mano guantata che stringeva una sbarra simile a un piede di porco corto e piatto.

Mentre l’arma si abbassava per vibrare un secondo colpo, Hodges riusci ad afferrare il braccio dell’assalitore. Il metallo lo colpi ancora soltanto di striscio, facendo sgorgare altro sangue dalla testa, proprio all’attaccatura dei capelli.

Hodges affondo disperatamente le unghie nel braccio. Sapeva per istinto che non poteva lasciarlo: doveva impedirgli di colpirlo ancora.

Per qualche momento i due lottarono avvinghiati, piroettando per la cucina, sbattendo contro le pareti, rovesciando sedie e rompendo piatti e il sangue continuava a sgorgare.

L’assalitore urlo di dolore e riusci a liberarsi; ancora una volta la sbarra d’acciaio si sollevo, prima di calare sul braccio sollevato di Hodges. All’impatto le ossa si spezzarono come rametti.

Di nuovo la sbarra di metallo venne sollevata sullo sventurato Hodges e calata con forza. Questa volta disegno nell’aria un arco completo e ando a finire in pieno sulla sua testa, facendo si che un frammento appuntito

Вы читаете Vite in pericolo
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату