Prologo
Aspettiamo.
Sorridendo, alzo gli occhi dalla pergamena, dall’inchiostro e dal pennino, verso il viso del mio fidato assistente Gregor, nascosto dalle ombre prodotte dalla torcia. Figlio di
Ma la somiglianza finisce qui, poiche l’intelligenza posseduta dai nostri antenati scorre solo nelle mie vene. Guardatelo: quello sciocco non riesce a resistere alla tentazione di sbirciare di tanto in tanto attraverso le tende la citta che si stende sotto di noi, con le sue alte cartine fortificate costruite dietro mio ordine, e quello che c’e — o cio che vi sara presto — oltre quelle mura. Lui pensa che io non lo sappia.
Laiota Basarab, con un esercito di quattrocento Turchi, sta arrivando per uccidermi all’interno di queste mura di pietra e rubarmi il trono, che ho di recente riconquistato. E io ho solo la meta dei suoi uomini, dato che i miei valorosi sostenitori sono ritornati ai loro regni del nord.
Tu sai tutto cio che si puo sapere del tradimento, non e vero, Gregor? Oh si: tu ricambi il mio sguardo con le piu striscianti gentilezze, ma io leggo nel tuo cuore, e odo i tuoi stessi pensieri. Giuri fedelta a me, al
L’Oscuro mi ha rivelato tutto questo ieri notte, all’interno del Cerchio. Non ne dubito poiche, ultimamente, ho acquistato altri talenti sconosciuti ai comuni mortali, come la lettura dei pensieri e dei cuori. Mentre Gregor passeggia a disagio davanti alla tenda, vedo ora la sua colpevolezza chiaramente, come le parole scarabocchiate qui di fronte a me.
Io stesso conosco fin troppo bene il tradimento, essendo stato spesso tradito. Tradito da mio padre, quando consegno mio fratello e me, entrambi in tenera eta, in ostaggio al sultano. Tradito dal mio biondo fratello Radu, amante di donne e uomini, e del sultano Mehmed, per conto del quale mi strappo il trono.
(Ma ora tu sei morto, non e vero, mio caro fratello minore? Ucciso, alla fine, da quegli stessi comportamenti effeminati con i quali conquistasti il cuore e l’esercito del sultano Mehmed e, in tal modo, il mio regno. Quei begli occhi del colore del mare, verde e blu, sono chiusi per sempre; quelle tumide labbra rosse, che cercavano i seni delle donne con la stessa foga con cui succhiavano il grembo del sultano, non baceranno piu. Possano i tuoi sifilitici amanti turchi seguirti presto!).
Tradito persino dal mio amico piu fidato, Stefan del Mare, che aiutai a conquistare il suo regno. (Ora fai di nuovo l’amico, mio Stefan, dato che viene a tuo vantaggio; ma io non dimentichero ne perdonero le tue manovre, che misero Basarab al mio posto. Accettero il tuo aiuto adesso che ti sei pentito, ma verra il tempo della tua ricompensa…).
Ancora tranquillita. Nessun grido dalla torre di guardia: appena il sibilo del fuoco, il grattare del pennino sulla pergamena, il silenzio della neve imminente. E lo stropiccio degli stivali di Gregor contro la pietra, mentre cammina su e giu; sono troppo divertito dalla sua ansia per dargli il permesso di sedersi. Un’ora fa gli ho detto:
«Manda qualcuno alle stalle per i cavalli — uno per ciascuno — e fai preparare le provviste per un giorno».
Ah, lo sguardo di malcelato terrore nei suoi occhi, al pensiero che il piano dei
Se fossi stato del mio solito umore, non lo avrei degnato di altra risposta che uno sguardo arcigno (ne Gregor avrebbe osato chiedere, se la sua disperazione non fosse stata tanto grande). In questo caso, il mio divertimento era tale che risposi:
«A cavalcare».»
E mentre indietreggiava inchinandosi verso la porta, con un’espressione di comico dubbio, aggiunsi ad alta voce, in modo che coloro che facevano la guardia all’entrata udissero:
«Fai entrare due guardie. Non ho intenzione di aspettare da solo».
Esse udirono, ed entrarono senza attendere l’ordine di Gregor: erano due bei robusti Moldavi, uno scuro e l’altro biondo, entrambi alti e armati di spade, lasciatimi come pegno a testimonianza della colpa di Stefan per le passate infedelta. Feci cosi in modo che Gregor non potesse, se si fosse armato durante la sua assenza, ritornare e cedere all’ansia di vedermi morto.
In seguito, quando ritorno con le guance e il naso arrossati per il freddo, annunciando che i cavalli sarebbero stati pronti entro un’ora, lo mandai via immediatamente per un’altra commissione:
«Vai a prendere dei vestiti per me e per te, e portali qui nelle mie camere private. Ce ne andremo vestiti da Turchi».
Questo lo mise in grande allarme, che riusci a malapena a dissimulare. Sapevo forse del complotto dei
Nei suoi occhi velati vidi la macchinazione di una mente dedita al tradimento. Non avevo ancora manifestato alcun chiaro segno di sospetto; se avessi scoperto la verita, avrei potuto facilmente ordinare alle mie guardie del