giusto. Via via che aumentava il suo stato di ebbrezza, cresceva anche la sensazione di essersi perduto. Continuava a procedere di buona lena nel folto della foresta. Il tempo speso a consultare le mappe dei Green Trails gli aveva mostrato come in quell’area scarseggiassero perfino le piste per il trasporto del legname, ma sapeva, per l’esperienza fatta in citta, che il suo senso dell’orientamento era piuttosto buono. Ma sapeva anche quanto fosse debole, come potesse essere facilmente preda di un impulso capace di condurlo per mano in posti dove non desiderava andare, salvo poi svanire improvvisamente, lasciandolo con le mani sporche di sangue. Ecco perche l’elemento fondamentale era perdersi, perche altrimenti avrebbe cambiato idea. Si sarebbe tirato indietro, avrebbe tergiversato per poi rinunciare e non v’e dubbio che non c’e nulla di piu patetico che mandare a puttane il proprio suicidio.

Tom Kozelek era venuto nel Nord-ovest senza altro piano preciso che non fosse il desiderio di essere in un qualunque posto lontano da Los Angeles. Si era trovato, leggermente ubriaco, all’aeroporto di Los Angeles e aveva scelto Seattle perche vi si era recato non molto tempo prima per lavoro e vi conosceva un buon hotel. Ci rimase solo una notte e poi si diresse a est, verso le Cascade Mountains. E una strana regione. Ci sono cime e valli vertiginose, rocce frastagliate che mostrano ogni sfumatura di grigio. Possiede anche un po’ di storia, del tipo: «E poi tagliarono ancora molti e molti alberi». Ma non ci sono molte strade e le montagne sembrerebbero custodire per se stesse cio che sono: a meno che non si abbia bene in mente dove andare — e non era questo il caso di Tom — si potrebbe facilmente pensare che laggiu non ci sia proprio un posto dove andare. Per due giorni aveva vagato incerto tra piccole e fredde citta, passando le serate nelle stanze dei motel con la televisione spenta. Aveva telefonato a quella che un tempo era stata casa sua. E la cosa peggiore e che dall’altra parte avevano risposto. La conversazione con sua moglie e i suoi figli era stata breve e non era degenerata in urla, ma in qualcosa di peggio. Ci sono momenti in cui la ragionevolezza e il colpo peggiore, perche se tutti si comportano da persone adulte e tuttavia il mondo e ancora a pezzi, dove potrai mai andare?

Alla fine trovo un villaggio chiamato Sheffer e ci si sistemo. Sheffer era poco piu di una strada principale e cinque traverse che andavano rapidamente a perdersi in mezzo a ripide colline pedemontane soffocate dagli abeti; ma un paio di presuntuosi bed breakfast e una tavola calda hippy con dei buoni biscotti di farina d’avena e cinque copie pressoche intatte de I ponti di Madison County lasciavano intuire che la gente andasse li di proposito. Lungo la strada principale c’era un piccolo museo della ferrovia chiuso e un tratto di binari in disuso, riconvertito ad asilo per vecchie carcasse di materiale rotabile pittorescamente arrugginito. Era fuori stagione, la citta era in letargo e la gente del posto usciva dallo sfondo, togliendosi la muffa dai capelli col pettine.

Quattro giorni prima della sua escursione nei boschi Tom sedeva al bancone del Big Frank’s, il meno anodino dei tre bar del luogo, e osservava la telecronaca di uno sport straniero di cui non capiva le regole. Si sentiva a un tempo agitato e rilassato, perduto com’era all’interno del territorio degli indiani Injun. Aveva quarantatre anni, le sue belle carte di credito e una macchina a disposizione. Non era limitato dalle aspettative o dalla precedente conoscenza di qualcuno: se voleva poteva far finta di chiamarsi Lance e spacciarsi per un ex pilota di caccia diventato milionario con l’e-business; oppure di essere un coreografo jazz-fusion di culto di nome Bewildergob. Nessuno avrebbe mai potuto contraddirlo o preoccuparsi di farlo. Poteva fare qualsiasi cosa desiderasse, ma con cio arrivo la consapevolezza che non c’era niente che volesse fare. Niente di niente.

Ormai nulla avrebbe potuto fare la differenza: aveva superato il punto di non ritorno.

Bevve fino a che il suo cervello divenne vuoto e freddo. L’idea gli baleno nella testa come se fosse stata una freccia scagliata da un arciere lontano. Si rese conto che c’era un modo per rendere le cose accettabili, se non migliori, per eliminare i problemi. Prese un’altra birra e se la porto a un tavolo in un angolo buio dove valutare piu attentamente l’idea che gli era balenata.

Come molte altre persone, aveva gia pensato al suicidio in precedenza. Mai seriamente, pero: si era sempre trattato piu che altro di un’occhiata fugace per rendersi conto che l’idea rimaneva sempre ridicola. Questa volta era differente, non si trattava di un gesto puro e semplice, ma di qualcosa di perfettamente razionale. Dopo tutto la sua situazione non era ancora irrimediabile. Il suo matrimonio era finito, ma non tutte le sue amicizie. Poteva trovarsi un nuovo lavoro, progettare siti web aziendali per qualcun altro, affittare un appartamento, farsi il bucato, comprare un forno a microonde che fosse tutto suo. Nel giro di un anno ogni cosa avrebbe potuto apparirgli del tutto diversa. E allora? Lui sarebbe sempre stato il solito Tom, un eterno procrastinatore privo di qualsiasi talento, lentamente ingrossatosi a causa della metabolica pompa a pedali dell’eta. Sarebbe comunque rimasto la persona che lo aveva portato fin li. La vita faceva gia abbastanza schifo cosi — cosa sarebbe successo se avessero scoperto il resto? Le scelte che desiderava prendere esistevano solamente nel passato.

Allora perche non piantarla? Tracciare la linea di confine. Assorbire la perdita. Sperare che la reincarnazione esista e che le cose vadano meglio la prossima volta.

Perche no? Dopo tutto — perche no?

Continuo a bere fino alla chiusura del bar, poi cerco di fare quattro chiacchiere con i due giovani baristi che lo stavano accompagnando con modi poco garbati verso la porta. Uno dei due ostentava solo noia, l’altro un disgusto appena dissimulato. Tom si rese conto di essere probabilmente non molto piu giovane dei loro padri, quasi sicuramente dei montanari dalla mascella quadrata che bevevano un sorso di bourbon o di sour mash, o di chissa che cazzo altro, una volta al mese. La porta fu sprangata alle sue spalle. Mentre barcollava fino al suo motel gli venne in mente che non avrebbe piu dovuto preoccuparsi di cio che gli altri pensavano di lui. Il suo nuovo progetto lo poneva su un livello superiore. Poteva fregarsene tranquillamente. La rabbia gli monto a tal punto che si trascino di nuovo verso il bar, con l’intenzione di spiegare a quei due figuri che sebbene questo fosse un periodo fantastico per i ragazzi di vent’anni, gli uomini di mezza eta non se la passavano poi tanto bene; che un giorno i loro addominali avrebbero potuto cedere, che avrebbero dimenticato come si fa ad amare e che non avrebbero avuto la minima idea di chi fossero. Senti che questa sarebbe stata una preziosa chiave di lettura per loro. A ogni modo, era l’unica che aveva e desiderava condividerla. Quando arrivo al locale le luci erano spente e la porta chiusa. Busso per un po’ alla porta, dicendosi che avrebbero potuto essere ancora dentro, ma principalmente perche aveva voglia di qualcosa su cui picchiare. Non passarono piu di cinque minuti, e Tom si trovo improvvisamente investito da un fascio di luce. Si volto e vide un’auto della polizia locale parcheggiata nella strada alle sue spalle. Un tizio dall’aria giovanile e in uniforme era appoggiato al parafango, con le braccia conserte.

«Credo che sia chiuso, signore» disse.

Tom apri la bocca ma si rese conto che c’era troppo da dire e nulla che avrebbe avuto un senso. Alzo le braccia, ma non in segno di resa, quanto piuttosto in una sorta di muta supplica. Stranamente, il vice sceriffo sembro comprendere. Annui dicendo: «Mai piu», entro in macchina e si allontano. Tom cammino fino al motel, muovendosi a passi felpati nel mezzo della strada principale, superando il lampeggiare risoluto e meditativo di semafori che non avevano auto cui dare indicazioni.

Il mattino dopo considero a fondo la cosa. Le sue opzioni erano limitate: non c’era un negozio di armi in citta e non voleva andare a cercarne uno in macchina. E anche ammettendo che gliene avessero fatta acquistare una, le armi da fuoco, comunque, facevano sempre un po’ paura. Anche gettarsi da una rupe, supponendo che fosse riuscito a trovarne una, era da scartare. L’idea era in se e per se controrivoluzionaria. Dando per scontato che la sua mente fosse determinata a compiere quel gesto, c’era comunque la possibilita che il suo corpo semplicemente si ribellasse — nel qual caso avrebbe dovuto ritornare a piedi alla macchina sentendosi l’uomo piu idiota del mondo. «Si, e vero, avevo intenzione di buttarmi di sotto. No, non l’ho fatto, mi dispiace. C’era una bella vista, pero. Attenzione solo a dove mettete i piedi.» Tom non aveva alcuna intenzione di finire come un qualcosa di gonfio o spiaccicato, qualcosa da trovare, fotografare e poi spedire a casa. Non voleva finire in pezzi, desiderava essere cancellato.

Una domenica, mentre stava dando l’assalto a un’insalata Reuben da Henry’s, il ristorante piu accogliente della citta, senti una cosa che mise l’ultimo tassello al posto giusto. Un veterano del luogo si stava dilettando a tormentare una coppia di pensionati della tribu dei Winnebago circa la vastita e l’impenetrabilita dei boschi. L’attenzione di Tom fu attirata dalla ripetizione di un numero: settantatre. Il veterano lo ripete un certo numero di volte in fila: settantatre.

I suoi interlocutori si guardarono annuendo come se fossero rimasti piuttosto colpiti. Quindi l’uomo si rivolse al veterano con l’aria di chi ha individuato un punto debole nelle argomentazioni di un altro.

«Grandi o piccoli?» domando. «Gli aerei — di che dimensioni erano?»

Sua moglie annui. Suo marito non era mica nato ieri, l’aveva sempre detto.

«Di tutte le dimensioni,» disse il vecchio bislacco, un po’ stizzosamente. «Grandi, piccoli, civili, militari. Gli aerei precipitano in continuazione — in realta, molti di piu di quelli che sono stati rinvenuti qui intorno. Quello che

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