Il passo che stava pensando di fare lo avrebbe squalificato automaticamente dal suo lavoro, se lo avesse confessato… cosa che, comunque, lui non avrebbe mai saputo, ne potuto fare. Nell'ambito della Legge del Controllo della Popolazione, il suo era un atto criminale, un delitto enorme, da punire con il massimo rigore. Nell'ambito della Legge la sua decisione era irresponsabile, la sua decisione era quanto di peggio potesse commettere un uomo, e il suo fango avrebbe coperto per sempre la sua vita futura… se l'avesse confessata.
Ma non l'avrebbe confessata.
E un solo bambino non avrebbe fatto alcuna differenza. Uno solo.
Il figlio di Prior.
Con dita che tremavano schiaccio il pulsante dell'intercom e disse all'operatore: — Se ci sono delle chiamate per me, prenda lei i messaggi. Restero fuori dell'ufficio per mezz'ora.
2
Usci dal suo ufficio, guardandosi attorno con aria furtiva. L'ufficio esterno era pieno e immerso in un marasma di lavoro; sei o sette segretarie rispondevano a chiamate urgenti, aprivano le lettere, coordinavano le diverse attivita. L'operatore del centralino era curvo sul suo apparecchio, cercando di domare un esercito di luci multicolori come se fossero state tigri feroci. Walton passo tra le segretarie in fretta, e rapidamente si trovo nel corridoio.
Aveva un nodo di paura che gli stringeva lo stomaco, quando si volto verso il condotto dell'ascensore. Sei settimane di pressione, sei settimane di tensione da quando Poppy era stato organizzato e il vecchio FitzMaugham l'aveva scelto come suo delfino… e adesso, alla fine, una ribellione. Risparmiare un bambino appena nato era una piccola ribellione, certo, ma lui sapeva di colpire alla base Poppy in questo modo con la stessa efficacia con cui avrebbe colpito l'organizzazione facendo abolire la Legge del Controllo.
Bene, una sola eccezione, promise solennemente tra se.
Risparmiero il figlio di Prior, e poi mi manterro scrupolosamente nell'ambito della legge.
Schiaccio il pulsante, e il veicolo comincio a salire dal condotto. La clinica si trovava al ventesimo piano.
— Roy.
Nell'udire la voce calma alle sue spalle, Walton sobbalzo, preso di sorpresa. Cerco di calmarsi, si costrinse a voltarsi lentantente. Dietro di lui c'era il direttore.
— Buongiorno, signor FitzMaugham.
Il vecchio gli sorrideva serenamente, e il suo viso ancora fresco era amichevole, e i suoi capelli bianchi parevano brillare.
— Mi sembri preoccupato. C'e qualcosa che non va? Walton scosse il capo, troppo in fretta.
— Sono soltanto un po' stanco, signore. C'e stato tanto lavoro, in questi ultimi tempi.
E, mentre pronunciava quelle parole, si rese conto di quanto fossero stupide. Se qualcuno, nell'ambito di Poppy, lavorava piu di lui, quello era il vecchio direttore. FitzMaugham aveva combattuto per l'approvazione del programma per cinquant'anni e piu, e adesso, a ottant'anni, si era messo a lavorare per sedici ore al giorno, dedicandosi al compito di salvare l'umanita da se stessa. Il direttore sorrise.
— Non imparerai mai a misurare le tue energie, Roy. Quando avrai meta dei miei anni, sarai stanco e finito. Sono lieto che tu abbia cominciato ad applicare la mia abitudine di prendermi una pausa al mattino, per andare a bere un caffe, sai? Ne sono davvero lieto. Ti dispiace se vengo con te?
— Io… non mi sto prendendo una pausa, signore. Ho del lavoro da fare, giu.
— Oh? Non puoi occupartene dal tuo ufficio?
— No, signor FitzMaugham. — Walton si senti come se lo avessero gia processato, condannato e giustiziato. — Richiede la mia presenza fisica, signore.
— Capisco. — Gli occhi caldi e profondi del vecchio lo fissarono. — Dovresti rallentare un po' il ritmo, sai? Non ce la farai, altrimenti.
— Si, signore. Non appena il ritmo del lavoro rallentera un poco.
FitzMaugham ridacchio.
— Tra un secolo o due, vuoi dire. Temo che non imparerai mai l'arte di rilassarti, ragazzo mio. Un vero peccato.
L'ascensore arrivo. Walton si fece da parte per lasciare il passo al direttore, e quando il vecchio fu a bordo lo segui. FitzMaugham schiaccio il bottone del 'quattordici'; c'era un bar, a quel piano. Esitante, Walton schiaccio il 'venti', coprendo il quadro indicatore con il braccio, in modo che il vecchio non potesse vedere la destinazione che lui aveva scelto. Mentre l'ascensore cominciava a scendere, FitzMaugham disse: — Ti e venuto a trovare il signor Prior, stamattina?
— Si — disse Walton.
— Si tratta del poeta, vero? Quello del quale parlavi con tanta ammirazione?
— E esatto, signore — disse Walton rigidamente, sentendosi tradito.
— Prima era venuto a trovare me, ma io l'ho indirizzato nel tuo ufficio. Che cosa voleva?
Walton esito.
— Lui… lui voleva che risparmiassero suo figlio dal Sonno Felice. Naturalmente, sono stato costretto a mandarlo via.
— Naturalmente — annui FitzMaugham, con solennita. — Se facessimo anche una sola eccezione, anche una sola volta, l'intera impalcatura sulla quale poggia il nostro lavoro crollerebbe.
— Naturalmente, signore.
L'ascensore si fermo e la porta si apri, rivelando un quadro indicatore lucido e pulito, sul quale apparivano delle lettere grandi e chiare:
PIANO 20
Walton aveva dimenticato lo stramaledetto quadro indicatore. Comincio a pentirsi di essere sceso con il direttore. Adesso gli sembrava che i suoi piani fossero evidenti, che gli fossero scritti in viso.
Gli occhi del vecchio brillavano, divertiti: — Immagino che tu scenda qui — disse. — Spero che tu riesca a metterti al passo con il tuo lavoro presto, Roy. Dovresti realmente trascorrere qualche ora al giorno cercando di rilassarti. Lavoreresti meglio, e saresti piu sicuro, te lo dico io.
— Tentero, signore.
Walton usci dall'ascensore e ricambio il sorriso che FitzMaugham gli rivolse mentre la porta si chiudeva. Ma non appena fu nuovamente da solo, la sua mente comincio a venire attraversata da un'orda di amari pensieri.
'Che razza di criminale in gamba sei! Hai gia rivelato i tuoi piani, e tutto in pochi secondi! E accidenti a quel bel sorriso paterno. FitzMaugham sa! Deve sapere!'
Walton esito, poi, bruscamente, prese una decisione definitiva. Respiro profondamente e cammino con passo deciso verso la grande sala nella quale venivano conservati gli archivi del programma di Eutanasia.
La sala era grande, grande come lo potevano essere le stanze a quei tempi… nove metri per sei, con strati e strati di banchi di memoria Donnerson accumulati su una parete, e un intero settore occupato da registrazioni microfilmate sull'altra parete. In sei settimane di vita Poppy aveva raccolto un'impressionante collezione di dati.
Mentre stava li fermo, il computer continuava a brontolare e a chiacchierare tra se, facendo lampeggiare brevemente le sue molte luci. Nuovi fatti si riversavano nei banchi di memoria. Probabilmente quel processo continuava di giorno e di notte senza un attimo d'interruzione. I cervelli elettronici, beati loro, non avevano alcun bisogno di dormire come gli esseri umani.
— Posso fare qualcosa… oh, e lei, signor Walton — disse un tecnico in camice bianco. Poppy dava lavoro a un piccolo esercito di tecnici, ciascuno dei quali pareva senza volto e senza personalita, ma che erano tutti pronti a rendersi utili, senza eccezioni di sorta. — Posso fare qualcosa per lei, signor Walton?