marescialli mi crocifiggeranno, se non scarichiamo la colpa su Taverner. E io devo restare a galla.

— Ci penso io — rispose Herb.

— Okay. — Buckman annui. — Vado a casa. — Rimise la pistola nella scatola, appoggiata sul velluto rosso, chiuse la scatola, la riapri e tolse dalla canna la pallottola calibro 22. Herb Maime e Phil Westerburg restarono a guardarlo. — La canna si apre di lato, in questo modello — disse. — E insolito.

— Sara meglio che si faccia accompagnare a casa da un agente — disse Herb. — Con la stanchezza che ha addosso dopo tutto quello che e successo, non dovrebbe guidare.

— Posso guidare benissimo. Posso sempre guidare. Quello che non riesco a fare per bene e uccidere un uomo che mi sta di fronte con una pallottola calibro 22. Deve farlo qualcun altro per me.

— Buonanotte — disse sottovoce Herb.

— Buonanotte. — Buckman li lascio, attraverso i diversi uffici, le suite e le camere deserte dell’accademia, di nuovo diretto al tubo di salita. Il Darvon aveva gia cominciato ad alleviare il dolore alla testa; provava un grande sollievo. “Adesso potro respirare l’aria della notte” penso. “Senza soffrire.”

La porta del tubo di salita si apri. Dietro apparve Jason Taverner. E, con lui, una donna attraente. Erano entrambi spaventati e pallidissimi. Due persone belle, alte e nervose. Palesemente Sei. Sei sconfitti.

— Siete in arresto — disse Buckman. — I vostri diritti sono questi: tutto cio che direte potra essere usato contro di voi; avete diritto all’assistenza legale e, se non potete permettervi un avvocato, ve ne sara fornito uno d’ufficio; avete il diritto di essere processati da una giuria, oppure potete rinunciare a questo diritto ed essere processati da un giudice scelto dall’accademia di polizia della citta e della contea di Los Angeles. Avete capito quello che ho appena detto?

— Sono venuto qui per provare la mia innocenza — disse Jason Taverner.

— Il mio staff prendera le vostre deposizioni — disse Buckman. — Andate negli uffici azzurri li dietro, dove lei, Taverner, e gia stato. — Indico con la mano. — Lo vede la dentro? L’uomo con la giacca monopetto e la cravatta gialla?

— Posso chiarire la mia posizione? — chiese Jason Taverner. — Ammetto di essermi trovato a casa sua quando Alys e morta, ma io non ho avuto nulla a che fare con il suo decesso. Sono salito al primo piano e l’ho trovata in bagno. Era andata a prendermi la Torazina. Per controbilanciare gli effetti della mescalina che mi aveva dato.

— L’ha vista sotto forma di uno scheletro — disse la donna, che evidentemente doveva essere Heather Hart. — Per colpa della mescalina. Non puo essere scagionato, visto che si trovava sotto l’effetto di un potente allucinogeno? Questo non lo scagiona legalmente? Non aveva il controllo di cio che faceva, e io non ho avuto niente a che fare con tutto questo. Non sapevo nemmeno che Alys fosse morta prima di leggerlo sul giornale.

— In alcuni Stati potrebbe bastare a scagionarlo — disse Buckman.

— Ma non qui — sussurro la donna. Che aveva capito.

Herb Maime emerse dall’ufficio, valuto la situazione e disse: — Lo registro io e prendo le testimonianze di tutti e due, signor Buckman. Lei vada a casa.

— Grazie. Dov’e il mio soprabito? — Buckman si guardo attorno. — Dio, che freddo. Di notte spengono il riscaldamento — spiego a Taverner e alla Hart. — Mi spiace.

— Buonanotte — gli disse Herb.

Buckman entro nel tubo di salita e premette il pulsante che chiudeva la porta. Non aveva trovato il soprabito. “Magari dovrei farmi accompagnare da un agente” si disse. “Trovare un pivello appena uscito dall’accademia ansioso di riportarmi a casa, o magari, come ha detto Herb, a uno dei migliori motel in centro. O a uno di quei nuovi hotel a isolamento acustico totale dalle parti dell’aeroporto. Pero il mio trabi resterebbe qui, e domattina non lo avrei per arrivare in ufficio.”

L’aria fredda e l’umidita sul tetto lo fecero rabbrividire. “Nemmeno il Darvon riesce ad aiutarmi” penso. “Non del tutto. Sento ancora il freddo.”

Apri la portiera del trabi, sali e richiuse. “Qui dentro fa piu freddo che fuori” penso. “Gesu!” Mise in moto e accese il riscaldamento. Un vento gelido gli soffio addosso dalle ventole sul tettuccio. Buckman comincio a tremare. “Mi sentiro meglio appena arrivato a casa” penso. Guardo l’orologio e scopri che erano le due e mezzo. “C’e poco da meravigliarsi se fa cosi freddo.

“Perche ho scelto proprio Taverner?” si chiese. “Su un pianeta con sei miliardi di persone, questo particolare individuo che non ha mai fatto del male a nessuno, non ha mai fatto niente di niente, se non lasciare che il suo dossier attirasse l’attenzione delle autorita. E questo il nocciolo della questione” si disse. “Jason Taverner e entrato nelle maglie della giustizia e, come dicono, una volta che hai attirato l’attenzione delle autorita, non verrai mai del tutto dimenticato.

“Ma posso scagionarlo, come mi ha fatto notare Herb.

“No. Assolutamente no. Il dado era tratto sin dall’inizio. Prima ancora che qualcuno di noi l’avesse in mano. Taverner, tu eri condannato sin dal primo momento. Da quando hai compiuto il tuo primo atto per arrivare alla vetta.

“Noi interpretiamo delle parti” penso Buckman. “Occupiamo delle posizioni: alcune piccole, altre grandi. Alcune normali, altre strane. Alcune inconsuete e bizzarre. Alcune visibili, alcune oscure o del tutto invisibili. La parte di Jason Taverner ha finito con l’essere importante, e bisognava prendere una decisione. Se fosse riuscito a rimanere cio che era all’inizio: un ometto insignificante senza veri documenti d’identita, uno che viveva in un hotel scalcinato, infestato dai topi, nel ghetto… Se fosse rimasto quello, forse se la sarebbe cavata. O, nella peggiore delle ipotesi, sarebbe finito in un campo di lavori forzati. Ma Taverner non aveva scelto cosi.

“Un’irrazionale spinta interiore gli ispirava il desiderio di apparire, di essere visibile, di essere conosciuto. D’accordo, Jason Taverner, adesso sei di nuovo noto come prima; pero adesso lo sei in un modo diverso. Un modo che serve fini superiori, fini dei quali tu non sai nulla. Ma devi accettarli senza capirli. Quando scenderai nella tomba, la tua bocca sara ancora aperta a ripetere la stessa domanda: ‘Cos’ho fatto?’. Sarai sepolto cosi, con la bocca ancora aperta.

“E io non potrei mai spiegartelo. Potrei solo dirti: ‘Non entrare nelle maglie della giustizia. Fa’ in modo che non ci occupiamo mai di te, per nessun motivo. Non spingerci a volerne sapere di piu sul tuo conto’.

“Un giorno la tua storia, la vicenda della tua caduta, potrebbe essere resa di dominio pubblico, in un remoto futuro, quando non avra piu importanza. Quando non ci saranno piu campi di lavori forzati e campus circondati da uomini della polizia armati di mitragliatrici, con maschere antigas che li fanno somigliare a roditori dal grande muso e dagli occhi enormi, come se fossero esseri viventi di una classe inferiore. Un giorno potrebbe esserci un’inchiesta post mortem e si scoprira che in realta tu non hai fatto niente di male; che non hai fatto proprio niente, pero ti sei fatto notare.

“L’ultima, vera verita e che, nonostante la tua fama e il grande pubblico che ti segue, tu sei sacrificabile. E io no. E questa la differenza tra noi due. Quindi tu te ne devi andare e io devo restare.”

Il suo trabi si alzo in cielo, verso la stellata notturna. E Buckman si mise a cantare fra se. Cerco di guardare piu in la, di vedere nel tempo a venire: il mondo della sua casa, della musica e delle idee e dell’amore, dei libri, delle tabacchiere decorate e dei francobolli rari. Della scomparsa, per un attimo, del vento che correva davanti al suo velivolo, un punticino quasi perso nella notte.

“Esiste una bellezza che non andra mai persa” disse a se stesso. “La preservero io: sono uno di coloro che la amano. E sono fedele. E questo, in ultima analisi, e tutto cio che conta.”

Canticchio tra se un motivetto qualunque. E comincio finalmente a sentire un po’ di caldo quando, sul trabi che era un modello standard della polizia, l’impianto di riscaldamento sotto i suoi piedi inizio a funzionare.

Qualcosa gli cadde dal naso sul tessuto della giacca. “Mio Dio” penso orripilato. “Sto ancora piangendo.” Sollevo una mano e asciugo dagli occhi quel liquido che aveva qualcosa di viscoso. “Per chi?” si chiese. “Per Alys? Per Taverner? Per la Hart? O per tutti loro?

“No” penso. “E una risposta fisiologica alla stanchezza e alla preoccupazione. Non significa niente. Perche piange un uomo?” si chiese. “Non come una donna; non per quello. Non per sentimento. Un uomo piange per la perdita di qualcosa, qualcosa di vivo. Un uomo puo piangere su un animale malato se sa che non ce la fara. La morte di un bambino: un uomo puo piangere per quello. Ma non perche la situazione generale e triste.

“Un uomo non piange per il futuro o per il passato, ma per il presente. E qual e il presente, ora? All’accademia di polizia stanno incriminando Jason Taverner e lui sta raccontando la sua storia. Come chiunque, ha una sua versione dei fatti, una spiegazione che possa provare la sua innocenza. Jason Taverner, mentre io sono in volo, in questo stesso momento sta cercando di salvarsi.”

Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату
×