indeciso, ma infine la riconobbe e i suoi occhi dorati si spalancarono. — Ca’itano Wong! — La bocca, allargata chirurgicamente per permettere l’inserimento delle zanne, era incapace di formulare le labiali esplosive che non fossero sonore. — Come vi sono sembrato, stasera?

— Abbastanza in gamba per volerti come pilota attraverso la via di Specelli. — Lei gli tolse un fiocco giallo da dietro un orecchio. — Una volta mi hai detto che ti sarebbe piaciuto mostrarmi quello che sapevi fare.

— Gia — annui Ottone. — Ma credo ancora che questo sia un sogno. — Si strappo i cenci metallici che gli scendevano sui lombi e si strofino il collo e le braccia con un asciugamano, poi colse lo sguardo meravigliato del doganiere sui suoi denti a sciabola. — Soltanto chirurgocosmesi. — E continuo ad asciugarsi.

— Consegnagli il tuo psico-indice — gli disse Rydra. — e lui lo vistera subito.

— Questo vuol dire che ’artiremo domani, ca’itano?

— All’alba.

Da una tasca della sua cintura, Ottone estrasse una sottile lamina metallica. — Ecco qua, doganiere.

Il doganiere esamino attentamente i caratteri runici incisi sulla piastrina. Poi tolse dalla tasca posteriore la sua tavoletta da ricalco e annoto il cambiamento dell’indice di stabilita, ma decise di attendere piu tardi per integrare la somma esatta. La pratica gli diceva che gia cosi quell’indice era al disopra del limite accettabile. — Signorina Wong, voglio dire capitano Wong,… e per quel che riguarda i loro documenti? — Si giro verso Calli e Ron.

Ron s’infilo una mano dietro la schiena e si gratto coscienziosamente una scapola. — Finche non avremo trovato un Navigatore Uno, non ci sara bisogno di preoccuparsi per noi. — Il suo duro viso di adolescente ostentava una espressione bellicosa.

— Li controlleremo piu tardi — disse Rydra. — Ora abbiamo altra gente da trovare.

— State cercando una ciurma al com’leto? — chiese Ottone.

Rydra annui. — Cosa mi dici dell’Occhio che e ritornato con voi?

Ottone scosse tristemente il capo. — Ha ’erso il suo Orecchio e Naso. Formavano un terzetto molto unito, davvero, ca’itano. Ha resistito soltanto sei ore, e se ne e tornato alla Morgue.

— Capisco. Puoi consigliarmi qualcuno?

— Nessuno in ’articolare. Solo di fare una visita al Settore Discor’orato e di vedere quello che succede.

— E se volete un equipaggio per domani mattina, faremo meglio ad andarci subito — disse Calli.

— Andiamo — acconsenti Rydra.

Mentre si avvicinavano ai piedi della rampa, il funzionario della Dogana chiese: — Il Settore Discorporato?

— Perche? Cosa c’e che non va? — Rydra era con lui nell’ultima fila del gruppo.

— E cosi… non so. Non mi piace l’idea.

Rydra scoppio a ridere. — A causa dei morti? Quelli non vi faranno del male.

— So anche che e illegale, per persone vive, entrare nel Settore Discorporato.

— Soltanto in alcune parti — lo corresse Rydra, e anche gli altri scoppiarono in una risata. — Noi non entreremo nelle sezioni illegali… se ci sara possibile.

— Rivolete indietro i vostri abiti? — domando loro la ragazza del guardaroba.

Parecchie persone avevano fermato Ottone per congratularsi con lui, dandogli dei colpi nei fianchi e schioccando entusiasticamente le dita. Ora lui prese la sua cappa biologica e l’infilo dalla testa; il tessuto si distese sulle sue spalle, gli avvolse il collo, si drappeggio morbido intorno alle braccia e alle cosce robuste. Poi Ottone saluto la folla e imbocco la rampa che portava all’esterno.

— Ma si puo davvero giudicare l’abilita di un pilota guardandolo lottare? — si informo il doganiere dopo essersi accostato a Rydra.

Lei annui col capo. — Su una astronave, il sistema nervoso del pilota e collegato direttamente ai controlli. L’intero passaggio in iperstasi consiste in una lotta continua fra il pilota e i mutamenti di stasi. Si puo quindi giudicare dai suoi riflessi la sua abilita di controllare un corpo artificiale. Un Trasportatore con un po’ di esperienza potrebbe dirvi con esattezza come si comportera il suo sistema nervoso alle prese con le correnti iperstatiche.

— Ne avevo gia sentito parlare, naturalmente, ma questa e stata la prima volta che vedevo qualcosa di simile. E stato… eccitante.

— Si — mormoro Rydra.

Mentre raggiungevano la piazzola in cima alla scala, i riflettori illuminarono di nuovo il globo. Condor ed Ebano entrarono fluttuando nella sfera dei combattimenti.

Sul marciapiede, Ottone si mise a quattro zampe e rimase al fianco di Rydra. — Cosa contate di fare ’er la squadra e la Lumaca?

— Se possibile, vorrei trovare una squadra che avesse fatto un viaggio solo.

— E ’erche cosi inesperta?

— Voglio addestrarla a modo mio. I gruppi piu vecchi tendono a essere troppo rigidi.

— Ma una squadra con un solo viaggio alle s’alle ’uo diventare un bel ’roblema ’er la disci’lina. E in ’iu, ne sanno meno di una ’isciata, almeno cosi ho sentito dire. Non sono mai stato con gente di quel ti’o.

— Finche non mi daranno fastidi, non mi preoccupo. E comunque, se volessi una squadra subito, mi basterebbe chiederlo alla Marina.

Ottone annui. — Avete gia fatto la richiesta?

— Volevo prima trovare il mio pilota, e sentire se aveva preferenze.

Sotto il lampione all’angolo della strada c’era un telefono pubblico. Rydra si infilo sotto la cupola di plastica che proteggeva l’apparecchio. Un paio di minuti piu tardi stava gia dicendo: — …una squadra pronta per la partenza all’alba di domani. Vistate le loro piastrine per la via di Specelli. So che il preavviso e breve, ma non mi serve un gruppo particolarmente esperto. Anche un solo viaggio puo bastare. — Guardo verso di loro sporgendo il capo dalla cupola e strizzo un occhio. — Bene. Richiamero piu tardi per avere i loro psico-indici da approvare. Si, ho un funzionario della Dogana con me. Grazie.

Usci sorridendo da sotto la cupola. — La via piu breve per il Settore Discorporato passa per di la.

Le strade si restrinsero intorno a loro, intrecciandosi le une nelle altre, deserte. Poi una distesa di cemento dove affusolate torrette di metallo si alzavano verso il cielo, si incrociavano fra di loro, si ingarbugliavano come tanti comignoli. Fili metallici formavano ovunque una scintillante ragnatela. Tralicci che spargevano una luce bluastra spiccavano fra le mezze ombre.

— E questo…? — inizio appena il doganiere. Poi rimase silenzioso. Procedendo, il gruppo rallento il passo. Contro l’oscurita del cielo, luci rosse scoppiettavano improvvise fra le torrette.

— Cosa…?

— E solo un transfer. Vanno tutta la notte — spiego Calli. Un lampo verde schiocco alla loro sinistra.

— Transfer?

— E un veloce scambio di energie prodotto dalla risistemazione delle creature discorporate — aggiunse con tono noncurante il Navigatore Due.

Avevano incominciato a muoversi fra i tralicci, quando una luce vacillante prese a coagularsi di fronte a loro. Argento intessuto di rossi fuochi brillanti attraverso lo smog delle industrie circostanti. Tre figure presero forma: donne, scheletri traslucidi imbevuti di luce, si mossero verso di loro con gli occhi vuoti.

Gelidi artigli sfiorarono la schiena del doganiere, perche dietro i corpi di quelle apparizioni si poteva intravedere la solida struttura di un traliccio.

— I loro visi — mormoro. — Non appena si distoglie lo sguardo dai loro visi, non si riesce piu a ricordarli. Quando li guardo, mi sembrano simili ai visi di altre persone, ma appena sposto gli occhi… — Trattenne il respiro, mentre una di quelle figure gli passava accanto. — Non riesco a ricordarli! — Rimase a fissarle mentre si allontanavano. — Morte? — scosse il capo. — Sono dieci anni che appongo visti sugli psico-indici di tutti i lavoratori dei Trasporti, corporei e non corporei. E non mi sono mai avvicinato abbastanza a una di quelle anime senza corpo per poterle parlare. Oh si, ho visto delle fotografie e a volte ne ho intravista qualcuna delle meno fantastiche per la strada. Ma questo…

— Ci sono certi lavori… — la voce di Calli era appesantita dall’alcool quasi quanto le sue spalle dai muscoli — …certi lavori, su una nave da Trasporto, che degli esseri umani vivi non possono compiere.

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