livello di intelligenza, vero?»

Ho iniziato un andirivieni nell’appartamento, tempestando. «Ma questa e una pazzia. Non c’e nulla in cui sperare nell’avvenire. Io non oso consentire a me stesso di pensare al futuro… ma soltanto al passato. Tra pochi mesi o settimane o giorni tornero alla Warren. Tu non potrai seguirmi laggiu.»

«No», ha riconosciuto, «e probabilmente non verro neppure a trovarti. Quando sarai alla Warren faro del mio meglio per dimenticarti; non intendo fingere che sara diversamente. Ma fino al momento in cui vi andrai non c’e motivo per cui dobbiamo restare soli».

Senza darmi il tempo di obiettare mi ha baciato. Ho atteso, mentre mi sedeva accanto sul divano, il capo appoggiato al mio petto, ma il panico non e sopraggiunto.

Pervaso dal sollievo nel rendermi conto di aver superato una crisi, ho sospirato perche non v’era piu nulla a trattenermi. Non era quello il momento di temere o di fingere, poiche non si sarebbe potuto ripetere mai piu con nessun’altra. Tutti gli ostacoli erano scomparsi. Ero uscito dal labirinto. L’ho amata con piu che con il mio corpo.

Non pretendo di capire il mistero dell’amore, ma questa volta e stato piu del puro sesso. Mi sono sentito sollevare dalla oscura cella della mia mente e sono divenuto parte di qualcos’altro, la stessa esperienza di quel giorno sul divano durante la seduta psicanalitica. E stato il primo passo all’esterno verso l’universo, al di la dell’universo, poiche in esso e con esso ci siamo fusi per ricreare e perpetuare lo spirito umano. Espandendoci ed esplodendo all’esterno, e contraendoci e formandoci all’interno, era il ritmo dell’essere, del respiro, del battito cardiaco, del giorno e della notte, e il ritmo dei nostri corpi ha fatto nascere un’eco nella mia mente. Cosi era stato prima in quella strana visione. La grigia melma si e sollevata dalla mia mente, e attraverso a essa la luce e penetrata nel mio cervello (come e strano che la luce possa accecare!) e il mio corpo e stato riassorbito in un gran mare di spazio, lavato in uno strano battesimo. Ha sussultato, il mio corpo, donando, e ha sussultato, il corpo di lei, accettando.

Cosi ci siamo amati, e poi la notte si e tramutata in un tacito giorno. E mentre giacevo la con lei ho potuto capire quanto importante fosse l’amore fisico, quanto necessario fosse per noi trovarci l’uno nelle braccia dell’altra, donando e accogliendo. L’universo esplodeva, ciascuna particella lontana da quella adiacente, ci scaraventava in uno spazio oscuro e solitario, strappandoci eternamente l’uno dall’altro… il bambino dall’utero, l’amico dall’amico, allontanandoci l’uno dall’altro, ciascuno lungo il suo itinerario, verso la cassetta, meta di una morte solitaria.

Ma questo era il contrappeso, l’atto di legare e di tenere. Come quando gli uomini, per non essere spazzati in mare dalla tempesta, si tengono per mano evitando la separazione violenta, cosi i nostri corpi fondevano un anello della catena umana che ci impediva di essere spazzati via nel nulla.

E nell’attimo prima di essere inghiottito dal sonno, ho ricordato com’era stata la cosa tra Fay e me. Non potevo meravigliarmi di averla trovata facile. Era soltanto fisica. Questo con Alice era un mistero.

Mi, sono proteso a baciarle gli occhi.

Alice sa tutto di me ormai, e accetta il fatto che possiamo stare insieme soltanto per breve tempo. Ha accettato di andarsene quando io glielo diro. E penoso pensarci, ma cio che abbiamo, io sospetto, e piu di quel che trova la maggior parte degli individui in una intera vita.

14 ottobre Mi desto al mattino e non so dove mi trovo ne che cosa sto facendo qui, poi la vedo accanto a me e ricordo. Ella intuisce tutto ogni volta che mi accade qualcosa e si aggira silenziosa nell’appartamento.

Questa sera siamo andati a un concerto, ma mi sono annoiato e abbiamo finito con l’uscire prima della fine. Sembra che non possa piu ascoltare con molta attenzione.

L’unico inconveniente dell’avere Alice qui con me sta nel fatto che ora vorrei lottare, opporre resistenza. Vorrei fermare il tempo, congelare me stesso a questo livello e non lasciarla mai andar via.

17 ottobre Perche non riesco a ricordare? Devo cercare di resistere a questa fiacchezza. Alice mi dice che resto a letto per giorni e giorni e sembro non sapere chi sono o dove sono. Poi tutto ritorna, e io la riconosco e ricordo quello che sta accadendo. Fughe di amnesia. Sintomi della seconda infanzia… come la chiamano? senilita? La vedo sopraggiungere.

E tutto cosi crudelmente logico, la conseguenza dell’aver accelerato ogni processo mentale. Ho imparato tanto troppo in fretta, e ora la mia mente va deteriorandosi con rapidita. E se lottassi? Penso a quegli individui alla Warren e ai loro sorrisi vacui.

Il piccolo Charlie Gonion mi sta fissando attraverso la finestra, in attesa. Per piacere, non di nuovo questo.

18 ottobre Sto dimenticando cose imparate di recente. A quanto pare il processo segue l’andamento classico, le cose imparate per ultime sono le prime a essere dimenticate. Ma e poi questo l’andamento?

Ho riletto la mia relazione sull’Effetto Algernon-Gordon e anche se so di esserne l’autore continuo a provare la sensazione che sia stata scritta da qualcun altro. Non riesco neppure a capirne la maggior parte.

Ma perche sono cosi irritabile? Specie con Alice che e tanto buona con me? Tiene lindo e pulito l’appartamento, ripone sempre le mie cose e lava i piatti e lucida i pavimenti. Non avrei dovuto sbraitare con lei come e accaduto stamane, perche l’ho fatta piangere e non volevo che questo succedesse. Ma lei non avrebbe dovuto raccattare i dischi rotti e la musica e il libro e metter via ogni cosa in bell’ordine in una scatola. Mi ha reso furente. Nessuno deve toccare queste cose. Voglio vederle ammonticchiarsi. Voglio che mi ricordino quel che lascio dietro di me. Ho sferrato un calcio alla scatola, ho sparpagliato tutto sul pavimento e le ho detto di lasciare stare ogni cosa dov’era.

Un comportamento stupido. Del tutto ingiustificato. Credo di essermi adirato perche sapevo che secondo lei e sciocco conservare quella roba, ma si era ben guardata dal dirmelo. Si limitava a fingere che fosse perfettamente normale. Mi sta assecondando. E nel vedere quella scatola ho ricordato il ragazzo della clinica Warren e l’orribile lampada che aveva costruito e come tutti fingessero che avesse fatto qualcosa di meraviglioso, mentre non era affatto vero.

Alice si comportava nello stesso modo con me, e io non ho potuto sopportarlo.

Quando e andata in camera da letto e si e messa a piangere, mi e dispiaciuto e le ho detto che la colpa era tutta mia. Non merito una creatura buona come lei. Perche non so dominarmi quanto basta per continuare ad amarla? Solo quel tanto che basta.

19 ottobre Attivita motoria menomata. Seguito a incespicare e a far cadere oggetti. A tutta prima non ho pensato che dipendesse da me; ho creduto che fosse lei a cambiar posto alle cose. Il cestino della carta straccia veniva a trovarmisi tra i piedi, e cosi le sedie, e credevo che fosse stata Alice a spostarle. Ora mi rendo conto di essere incapace di coordinazione.

Devo muovermi adagio per far bene le cose. E mi riesce sempre piu difficile battere a macchina. Perche continuo a incolpare Alice? E perche lei non si difende? Questo mi irrita piu che mai, perche scorgo la compassione sul suo viso.

La sola cosa che mi dia piacere, ormai, e il televisore. Passo quasi tutta la giornata seguendo tutti i programmi. Seguo persino la breve predica prima del segnale di chiusura e la marcia militare, e infine il monoscopio che mi fissa con il suo occhio sempre aperto dal piccolo schermo rettangolare… Perche continuo a contemplare la vita attraverso una finestra?

E quando le trasmissioni sono finite mi prende la nausea di me stesso perche mi rimane cosi poco tempo per leggere, scrivere e pensare, e perche dovrei essere abbastanza intelligente per non narcotizzarmi la mente con questi spettacoli insinceri che mirano al bambino in me. La cosa e tanto piu grave nel mio caso, in quanto il bambino che esiste in me sta impossessandosi della mia mente. So benissimo tutto cio, ma quando Alice mi dice che non dovrei perdere tempo mi arrabbio e le rispondo invitandola a lasciarmi in pace.

Guardo la televisione, credo, per non pensare, non ricordare. Non voglio piu ricordare il passato.

Oggi ho provato uno spavento terribile. Ho preso la copia di un articolo del quale mi ero servito per le mie ricerche, Uber Psychische Ganzheit, di Krueger, per vedere se mi avrebbe aiutato a

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