Isaac Asimov

Fondazione e Terra

Parte prima

Gaia

1. La ricerca inizia

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Perche l’ho fatto? — chiese Golan Trevize.

Non era una domanda nuova. Da quando era arrivato su Gaia, se l’era rivolta spesso. Si svegliava da un sonno nella piacevole frescura della notte, e si accorgeva che la domanda gli echeggiava silenziosa nella mente, come un lieve martellio: «Perche l’ho fatto? Perche l’ho fatto?»

Adesso, comunque, per la prima volta, riusci a chiederlo a Dom, l’anziano di Gaia.

Dom era consapevole della tensione di Trevize perche era in grado di percepire la struttura mentale del Consigliere. Non reagi a quella percezione, comunque. Gaia non doveva toccare in alcun modo la mente di Trevize, e il modo migliore per restare immune alla tentazione era ignorare scrupolosamente cio che percepiva.

— Fatto cosa, Trev? — chiese Dom. Per lui era difficile usare piu di una sillaba nel rivolgersi ad una persona, e tanto non importava. Trevize si stava abituando al diminutivo.

— La decisione che ho preso — disse Trevize. — La scelta di Gaia come nostro futuro.

— Hai avuto ragione, decidendo cosi. — Dom era seduto, ed i suoi vecchi occhi infossati guardavano dal basso con grande serieta l’uomo della Fondazione, che era in piedi.

— Tu, dici che ho ragione — disse Trevize spazientito.

— Io/noi/Gaia sappiamo che hai ragione. E per questo che ti riteniamo prezioso. Hai la capacita di prendere la decisione giusta partendo da dati incompleti, ed hai preso la giusta decisione. Hai scelto Gaia! Hai rifiutato sia l’anarchia di un Impero Galattico edificato sulla tecnologia della Prima Fondazione, sia l’anarchia di un Impero Galattico edificato sulla mentalica della Seconda Fondazione. Hai deciso che nessuno dei due avrebbe potuto mantenersi stabile a lungo: dunque hai scelto Gaia.

— Si — disse Trevize. — Esattamente! Ho scelto Gaia, un superorganismo; un intero pianeta con una mente ed una personalita in comune, che obbliga a ricorrere a un pronome inventato “Io/noi/Gaia” per esprimere l’inesprimibile. — Prese a passeggiare per la stanza irrequieto. — Ed alla fine diventera Galaxia, un super- superorganismo che abbraccera tutti gli sciami stellari della Via Lattea.

Si arresto, si volto ed aggredi rabbiosamente Dom, dicendo: — Sento di avere ragione, come lo sentite voi, ma voi volete l’avvento di Galaxia, quindi siete soddisfatti della decisione. Invece in me c’e qualcosa che non vuole l’avvento di Galaxia, e per questo motivo non mi accontento di accettare tanto facilmente la correttezza del mio atto. Voglio sapere perche abbia deciso cosi, voglio soppesare e valutare bene prima di ritenermi soddisfatto. La sensazione di avere ragione non mi basta. Come posso sapere di avere ragione? Qual e il meccanismo che mi guida nel modo giusto?

— Io/noi/Gaia non sappiamo in che modo tu giunga alla decisione giusta. E proprio importante saperlo, dal momento che abbiamo comunque la decisione necessaria?

— Parli per l’intero pianeta, vero? Per la coscienza comune di ogni goccia di rugiada, di ogni sasso, persino del nucleo liquido del pianeta?

— Si, potresti ottenere la stessa risposta da qualsiasi parte del pianeta in cui l’intensita della coscienza comune sia abbastanza grande.

— E tutta questa coscienza comune si accontenta di usarmi come una scatola nera? Dato che la scatola nera funziona, e superfluo sapere cosa ci sia dentro? A me non sta bene. Non mi piace essere una scatola nera. Voglio sapere cosa ci sia dentro, io. Voglio sapere perche ho scelto Gaia e Galaxia come futuro, altrimenti non potro tranquillizzarmi e stare in pace.

— Ma perche disprezzi o diffidi tanto della tua decisione?

Trevize respiro a fondo e disse lentamente, con voce vigorosa: — Perche non voglio far parte di un superorganismo, non voglio essere una parte superflua di cui disfarsi quando il superorganismo riterra che sia un’azione utile per il bene della totalita.

Dom guardo Trevize pensoso. — Vuoi cambiare la tua decisione, allora, Trev? Puoi farlo, lo sai.

— Vorrei tanto cambiarla, ma non posso farlo semplicemente perche e una decisione che non mi piace. Per fare qualcosa adesso, devo sapere se la decisione sia giusta o sbagliata: non basta avere la sensazione che sia giusta.

— Se hai la sensazione di avere ragione, allora hai ragione. — Sempre quella voce lenta e pacata, in netto contrasto con l’agitazione interiore di Trevize, che proprio per questo lo faceva imbestialire ancor di piu.

D’un tratto, sottraendosi all’oscillazione insolubile tra sentire e sapere, Trevize mormoro: — Devo trovare la Terra.

— Perche ha qualcosa a che fare con questo tuo travolgente bisogno di sapere?

— Perche e un altro problema che mi assilla in modo insopportabile, e perche ho la sensazione che ci sia un collegamento tra le due cose. Sono o non sono una scatola nera? Sento che ci sia un legame: non e sufficiente perche tu accetti il fatto cosi com’e?

— Forse — disse Dom, con serenita.

— Sono ormai migliaia di anni, forse ventimila anni, che gli abitanti della Galassia non si interessino della Terra: com’e possibile che abbiamo dimenticato il nostro pianeta d’origine?

— Ventimila anni sono un periodo di tempo molto lungo. Ci sono molti aspetti degli inizi dell’Impero di cui sappiamo pochissimo; molte leggende che sono quasi sicuramente irreali ma che noi continuiamo a ripetere, arrivando addirittura a crederci, perche non abbiamo nulla di valido con cui sostituirle. E la Terra e molto piu vecchia dell’Impero.

— Ma esistono certamente dei documenti. Il mio buon amico, Pelorat, raccoglie miti e leggende della Terra, qualsiasi cosa, da qualunque fonte provenga. E la sua professione e, soprattutto, il suo passatempo. Quei miti e quelle leggende sono tutto quello di cui disponiamo. Non esistono documenti veri e propri, ne testimonianze concrete.

— Documenti di ventimila anni fa? Le cose si deteriorano, si consumano, vengono distrutte dall’inefficienza o dalla guerra.

— Ma dovrebbero esserci dei documenti: copie, copie delle copie, e copie delle copie delle copie; materiale utile molto piu recente di venti millenni. Sono stati sottratti. La Biblioteca Galattica di Trantor doveva avere dei documenti riguardanti la Terra. Di tali documenti si parla in noti trattati storici, ma i documenti non esistono piu nella Biblioteca Galattica. I riferimenti ci sono, ma qualsiasi citazione degli originali manca.

— Ricorda che Trantor e stato saccheggiato alcuni secoli fa.

— La Biblioteca e rimasta intatta. Era protetta dal personale della Seconda Fondazione. E sono stati quegli uomini a scoprire recentemente che il materiale collegato alla Terra fosse scomparso: il materiale e stato sottratto di proposito in tempi recenti. Perche? — Trevize smise di passeggiare e fisso Dom. — Se trovero la Terra, scopriro cosa nasconde…

— Nasconde?

— Nasconde o si nasconde. Quando l’avro scoperto, ho la sensazione che sapro perche abbia scelto Gaia e Galaxia invece della nostra individualita. Allora, presumo, sapro, non sentiro solo, di avere ragione, e se avro ragione — Trevize alzo le spalle rassegnato — cosi sia.

— Se ne sei convinto — disse Dom — e se credi di dover rintracciare la Terra, allora naturalmente noi ti

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