seccatura, adesso che sei arrivato alla fine…

Non ascoltai il resto. Aveva ragione. Era una maledetta seccatura. E capivo. Lo capii meglio ancora quella notte, mentre cercavo di trovare una sistemazione comoda sullo schienale duro del volo supersonico diretto alla Colonia Penale Polare. Sarebbe stato molto piu facile per me mettermi comodo, se non fossi stato cosi sicuro di sapere in quale letto si stava mettendo comodo Hay Lopez.

2

Alle otto in punto della mattina seguente ero seduto nella sala riunioni della prigione, di fronte al burocrate venusiano addetto all’Immigrazione e Controllo Passaporti. — Piacere di rivedervi, Tarb — disse senza sorridere.

— Il piacere e mio, Harriman — risposi. Nessuno di noi due diceva sul serio. Ci eravamo seduti l’uno di fronte all’altro ogni due o tre mesi, ogni volta che una nave prigione arrivava dalla Terra, per quattro anni, e sapevamo che non c’era niente di piacevole da aspettarsi.

La Colonia Penale Polare non era esattamente «polare», anche se si trovava sui monti Akna, circa dove avrebbe dovuto trovarsi il circolo polare artico, se Venere ne avesse avuto uno. Naturalmente non c’era niente di «artico». Non c’era neppure una grande differenza di temperatura rispetto al resto del pianeta, ma suppongo che le prime missioni esplorative dell’Agenzia si fossero illuse che ci fosse. Altrimenti perche rivendicare la proprieta di una delle zone meno desiderabili di Venere? Era proprieta terrestre, stabilita precariamente prima che i coloni venusiani fossero abbastanza forti da farci qualcosa, e mantenuta per abitudine, come i quartieri stranieri a Shanghai prima della ribellione dei Boxer. In quel momento ci trovavamo su territorio venusiano, in uno dei pochi edifici non sotterranei nel perimetro della Colonia. I Venusiani avevano tetti rigidi sulle valli. I prigionieri (noi li chiamavamo grek) vivevano nelle caverne. L’intera Colonia Penale era fuori dalle finestre, ma non si vedeva. Anche qui, dal momento che la roccia venusiana, friabile come se fosse stata cotta in una fornace, era facile da scavare, la prigione era stata scavata.

— Devo avvertirvi, Tarb — disse sorridendo, ma il tono non prometteva niente di buono, — che ho ricevuto diverse critiche dopo il nostro ultimo incontro. Dicono che sono stato troppo accomodante. Non credo che questa volta ci saranno molti compromessi.

Risposi immediatamente alla manovra. — Strano che diciate questo, Harriman, perche e capitata la stessa cosa a me. L’ambasciatore si e arrabbiato moltissimo perche vi ho lasciato prendere quei due truffatori. — In effetti l’ambasciatore non mi aveva detto una parola, ma se e per questo, neppure i capi di Harriman avevano detto qualcosa. Fece un cenno con la testa, accettando la fine del primo round a punti pari.

Harriman era un osso duro, infido e subdolo. E anch’io. Sapevamo entrambi che l’altro era li per ottenere delle vittorie, solo che le vittorie migliori si ottenevano quando l’altro non si accorgeva cosa aveva perso. La Terra aveva vuotato le sue prigioni, scaricando qui il peggio della sua feccia. Assassini, violentatori, falsificatori di carte di credito, non erano certo i peggiori. Oppure si, a seconda dei punti di vista. Il rapinatore occasionale non ci interessava, per esempio: costava troppo mantenerlo e farlo stare buono. E neppure lo volevano i Venusiani. Quelli che volevano i Venusiani, da ogni contingente di prigionieri, erano i traditori piu vili. Conservazionisti. Truffatori condannati per rottura di contratto. Attivisti antipropaganda, quelli che deturpano i manifesti e mandano in corto circuito gli ologrammi. Volevano trasformarli in cittadini venusiani. Noi non volevamo lasciarglieli. Erano quelli che una volta venivano sottoposti a lobotomia cerebrale, e qualche volta lo facciamo ancora. Ma se erano tanto fortunati da trovare un giudice dal cuore tenero, che lasciava che se la cavassero con cinque o dieci anni di CPP, la nostra idea era che li dovessero scontare tutti. Quella gente si meritava la pena! Lasciarli andar liberi fra la popolazione venusiana non era una condanna. In pratica, si riduceva tutto a un mercato delle vacche. Entrambi cedevamo un po’, entrambi guadagnavamo un po’; l’arte della trattativa consisteva nel «dare» con riluttanza qualcosa che in realta si desiderava ardentemente che l’altro si prendesse.

Toccai il tasto del display e scorsi i primi sei nomi. — Moskowicz, McCastry, Bliven, la famiglia Farnell. Immagino che li vogliate, ma non potrete averli prima che abbiano scontato almeno sei mesi a regime duro.

— Tre mesi — propose lui. Erano tutti segnati CC: Conservazionisti Criminali, ovvero il tipo di gente che i Venusiani accoglievano a braccia aperte.

Dissi deciso: — Sei mesi, e dovrei chiedere un anno. Sulla Terra sono i criminali peggiori, e hanno bisogno di una lezione.

Lui alzo le spalle, senza nascondere l’antipatia. — E quello che segue, Hamid?

— E il peggiore di tutti — dichiarai. — Non potete averlo. E stato condannato per furto di carte di credito, e per di piu e un Indietrista.

Lui si tese sentendo l’epiteto spregiativo, ma esamino il dossier. — Hamid non e stato accusato di Conservazionismo — osservo.

— Be’, no. Non siamo riusciti ad ottenere una confessione. — Sorrisi e con aria di confidenza aggiunsi: — Non avevamo neppure testimoni oculari, perche mi dicono che tutta la sua cellula e stata individuata e liquidata anni fa, e lui non e piu riuscito a riprendere i contatti. Ci sono anche degli indizi che «Hamid» non sia il suo vero nome… i tecnici pensano che il tatuaggio del Codice Sociale sia stato alterato.

— Non l’avete incriminato, per questo — disse Harriman pensierosamente.

— Non c’era bisogno. E neanche di contestargli l’accusa di Conservazionismo: ce n’era abbastanza del furto delle carte di credito. E adesso — aggiunsi subito, — cosa ne dite di questi tre? Sono tutti simulatori di infermita, non e un reato molto grave… potrei cederveli subito, se volete prenderli…

Se c’e una cosa che i Venusiani odiano e trovarsi in una posizione in cui i loro «ideali» dicono una cosa, e il loro buon senso un’altra. Harriman arrossi e rimase incerto. In teoria i responsabili di truffa ai danni del Servizio Medico erano candidati ideali alla cittadinanza venusiana. Ma erano anche vecchi, e quindi inadatti per quella che dopo tutto era ancora una vita piuttosto dura. Gli fece dimenticare Hamid, come avevo sperato.

Quattro ore piu tardi arrivammo alla fine della lista. Gli avevo dato quattordici grek, sei subito e gli altri entro qualche mese. Lui ne aveva rifiutati due e io me ne ero tenuti una ventina. Non avevamo ancora sistemato Hamid. Lui guardo le sue note. — Sono stato incaricato — disse, — di informarvi che il mio governo non e soddisfatto per come applicate il protocollo del ’53, che ci da il diritto di ispezionare la prigione una volta all’anno.

Reciprocamente le parti si erano accordate, con gran spreco di generosita, a permettere all’altra di ispezionare tutte le istituzioni penali, di correzione e di riabilitazione, per controllare che venissero rispettati gli standard umanitari. Figuriamoci! Il loro «centro di restrizione» di Xeng Wangbo si trovava nel mezzo dell’Anti-Oasi equatoriale, e a nessun diplomatico terrestre era mai stato permesso di avvicinarsi. Naturalmente, anche quello che facevamo noi all’interno della CPP non erano affari loro. La legge venusiana prescriveva che ogni grek disponesse di una sua cuccetta e di un minimo di due metri cubi di spazio. E questa sarebbe una punizione? Ci sono un sacco di fedeli consumatori, sulla Terra, che non hanno mai visto tanto spazio in vita loro. Ma non serviva a niente discuterne. Gli ispettori venusiani avevano insistito che costruissimo con tutto quello spazio, ma non appena la prigione era stata terminata, il direttore aveva chiuso un paio di bracci, e avevano raddoppiato il numero di prigionieri per cella.

— E una questione di diritti umani fondamentali — scatto lui. Non mi preoccupai di rispondere: gli risi in faccia. Non era necessario che gli ricordassi Xeng Wangbo. — E va bene — ringhio, — cosa mi dite dei comunicati commerciali, allora? Parecchi detenuti dopo essere stati liberati hanno testimoniato che ci sono state violazioni!

Sospirai. La stessa discussione, ogni volta. Dissi: — Secondo l’articolo 6-c del Protocollo, un annuncio commerciale viene definito «offerta di beni e servizi mirante a convincere l’acquirente». Ma non c’e nessuna offerta, no? Voglio dire che non si puo offrire qualcosa che non e possibile acquistare, e i grek non potranno mai avere quelle cose. Fa parte della loro pena. — Il resto della pena, era che venivano bombardati in continuazione di pubblicita per cose che non potevano avere. Ma anche questi non erano affari loro.

Il lampo negli occhi di Harriman mi avverti che ero caduto in una trappola. — Naturalmente — cercai di rimediare, — ci possono essere delle piccolissime eccezioni che non vale neppure la pena di…

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