maggio del ’69 congiuntamente a
Mentre e occupato a inventare periodici e a lanciare giovani talenti, Pohl si dedica alla narrativa — sotto vari pseudonimi, come quello di James MacCreigh che usa dalla fine della guerra al 1953 — collaborando con Cyril Kornbluth, col quale scrive quello che a tutt’oggi e ancora considerato il suo capolavoro, quel
Con Kornbluth pubblica altri quattro romanzi, ma non sono gli unici suoi lavori fatti in collaborazione. Nella sua lunga carriera, Pohl ha scritto a quattro mani con Williamson (tre trilogie, di cui la terza incompleta a tutt’oggi), con Del Rey (
Caratterizzato da uno stile piuttosto “povero” rispetto a quello di altri suoi contemporanei, cui sopperisce pero con un’immensa ricchezza d’idee — rintracciabile soprattutto nei racconti — Pohl ha affrontato numerosi temi assolutamente inediti, precedendo i suoi pur dotati colleghi, come quando si e rifatto all’ipotesi sullo stato stazionario dell’universo enunciata da Hoyle, usata nel Ciclo del figlio delle stelle.
Ha vinto il premio Hugo nel 1972 con il racconto
Dal ’74 al ’76 ha presieduto l’associazione scrittori americani di fantascienza.