fantastica! — Gwendolyn Baltic era la piu giovane delle mie reclute: aveva quindici anni, e una storia terribile alle spalle. L’avevo trovata attraverso Nelson Rockwell. Era il prodotto di una famiglia rovinata: la madre lobotomizzata per ripetuta falsificazione di carte di credito, il padre suicida per non aver voluto affrontare la disintossicazione da NicoHype. L’avevo scelta per condurre la campagna della Marcia dei Dollari, destinata a sollecitare fondi per piu numerosi e migliori centri di disintossicazione. Avevo scelto questa campagna come inizio, perche era quella destinata a suscitare meno reazioni violente da parte dei direttori delle reti. — E stata grande — ripete Marie.

Se erano gia in onda, dovevamo aspettarci ben presto una reazione. Arrivo nel giro di dieci minuti. — Arriva qualcuno — chiamo Jimmy dal corridoio, e quando vidi chi era ordinai di farlo passare.

Era Dixmeister, che arrivava di corsa con messaggi urgenti. — Signor Tarb! — comincio, ma rimase interdetto vedendo le scrivanie. Vedendo chi c’era seduto, cioe. — Signor Tarb? — chiese lamentosamente. — Avete degli attori qui?

— Nel caso ci servano per variazioni dell’ultimo momento — dissi tranquillamente, facendo segno a Gert di lasciar stare la pistola nel cassetto. — Avevi bisogno di me?

— Diavolo, si… Cioe, si, signor Tarb. Ho ricevuto delle telefonate dalle reti. Hanno guardato i vostri inserti elettorali, sapete…

— Lo so — dissi, con il mio cipiglio piu minaccioso. — Cos’e questa storia, Dixmeister? Non mi direte che vorrebbero censurare la pubblicita?

Lui assunse un’espressione di orrore. — Oh no, signor Tarb, no! Niente del genere. solo che alcuni della Divisione Accettazione hanno pensato che c’era, ecco, una sfumatura di, ehm, Co… eh, Co…

— Conservazionismo vuoi dire, Dixmeister? — chiesi gentilmente. — Guardami, Dixmeister. Ti sembro un conservazionista?

— Oh, mio Dio, no, signor Tarb!

— O pensi forse che questa Agenzia manderebbe in onda propaganda Indietrista?

— Assolutamente no! Ma non e solo la propaganda per i candidati. questa nuova raccolta, sapete… la Marcia dei Dollari.

— Hanno qualcosa da dire anche su questo? — chiesi, sorridendo con aria di condiscendenza.

— Be’, in effetti si. Ma non e questo che volevo chiedervi. Il fatto e che ho controllato, e non ho trovato nessun ordine dall’alto per dare inizio all’intera campagna.

— Ma certo! — dissi spalancando gli occhi per la sorpresa. — Si vede che Val non ha avuto il tempo di finirlo, prima di partire in fretta e furia per la Luna. Non ti preoccupare, Dixmeister — ordinai. — Non appena torna, ci penso io. Hai fatto bene ad accorgertene, Dixmeister.

— Grazie, signor Tarb! — disse lui sorridendo tutto soddisfatto. — Comunque provero a cercarlo di nuovo.

— Benissimo — dissi. Naturalmente l’avrebbe fatto. E naturalmente non avrebbe trovato niente. — E non farti menare per il naso da quelli delle reti. Digli che non stiamo giocando ai bussolotti, qui. Non vorremmo sollevare un’accusa per Rottura di Contratto.

Lui ebbe un sobbalzo e se ne ando, anche se non pote evitare di gettare un’ultima occhiata dubbiosa a Marie e Gert Martels. — La faccenda si sta scaldando, vero? — chiese Gert.

— Puoi dirlo forte — confermai. — E uno dei nostri quello che state guardando? Volete farlo vedere anche a me?

Marie schiaccio un pulsante, e il primo degli schermi sulla parete si accese. C’era Nelson Rockwell, con gli occhi che brillavano in mezzo alle bende, mentre raccontava la sua storia: — …distacco della rotula, che sarebbe il ginocchio, due costole rotte, emorragia interna, e commozione cerebrale. E quello che mi hanno fatto per non aver potuto pagare cose che in realta non avevo mai voluto…

Gert ridacchio. — Non e carino?

— Un vero Don Giovanni — dissi allegramente. — Avete tutti quanti le pistole paralizzatrici a portata di mano? — Gert annui, e il sorriso d’improvviso si gelo sulla sua faccia. Non era piu un sorriso. Era un ghigno. Pensai che la fatica che mi era costata tirarla fuori di prigione era stata ben spesa.

Rockwell stacco gli occhi dalla sua immagine, e li rivolse su di me. — Credi che ci saranno dei guai, Tenny? — chiese. La voce non gli tremava, ma mi accorsi che la mano sinistra, quella che non era inserita nel gesso che gli incapsulava tutto il resto del corpo, si muoveva verso il cassetto della scrivania.

— Be’, non si sa mai — dissi avvicinandomi con aria noncurante alla scrivania. — E sempre meglio essere pronti, no? — Tutti annuirono, e io allungai il collo per vedere cosa c’era nel cassetto. Mi ci volle un momento per rendermi conto che non era una bomba a mano; era una di quelle sue dannate Autentiche Maschere della Morte in Simil-Rame dei piu Prestigiosi Indossatori di Biancheria Intima Maschile. Mi sentii venire le lacrime agli occhi. Poveretto. — Nels — dissi sotto voce, — se ce la faremo, ti prometto che la settimana prossima sarai in un centro di disintossicazione.

Per quello che si poteva capire attraverso le bende, la sua espressione era impaurita ma decisa, e credo che mi facesse se no di si. Ad alta voce, dissi rivolo a tutti: — Sara una notte lunga. )r meglio che cerchiamo di dormire. Faremo dei turni.

Tutti si dichiararono d’accordo, e mentre io mi dirigevo nel mio ufficio, finirono di guardare lo spot di Rockwell. — …questa e la mia storia, e se vorrete aiutarmi ad essere eletto, vi prego di mandare il vostro contributo a…

Chiusi la porta e andai alla mia scrivania. Composi il codice dell’ultima edizione dell’Era pubblicitaria, e guardai lo schermo. Non avevano aspettato l’ultima edizione. C’era uno special a lettere rosse. Il titolo diceva:

NUOVI SORPRENDENTI SPOT DELLA H&C LA MC ORDINA UN’INCHIESTA

Le cose si stavano proprio scaldando.

Non ero stato del tutto sincero con i miei compagni. Certe volte uno lo sapeva se aspettarsi dei guai. Io lo sapevo. E sapevo che non erano molto lontani.

Seguii le mie stesse istruzioni, ma senza molto successo. Il sonno faceva fatica a venire. E quando arrivava, finiva molto in fretta… Un rumore preoccupante dalla stanza vicina, un brutto sogno, e soprattutto le chiamate sempre piu agitate di Dixmeister dal mondo esterno. Aveva lasciato ogni speranza di tornare a casa, quella notte, ed ogni ora si faceva sentire con qualche nuova e sempre piu allarmata protesta della Moralita Commerciale, o delle reti. Non che me ne preoccupassi. — Pensaci tu — ordinai ogni volta, e lui ci pensava. Tiro giu dal letto per tre volte gli avvocati della Haseldyne & Ku quella notte, per assoldare un giudice che emanasse un’ingiunzione di Liberta Pubblicitaria. Non furono soddisfatti. Le udienze si sarebbero tenute entro una settimana, ma fra meno di una settimana, in una maniera o nell’altra, non avrebbe piu avuto importanza.

Quando sbirciavo nell’altra stanza, di tanto in tanto, mi accorgevo che la mia intrepida truppa non dormiva meglio di me. Si svegliavano di soprassalto per qualsiasi rumore, e tornavano a dormire solo con difficolta, perche anche loro facevano dei brutti sogni. Non tutti i miei erano incubi. Ma nessuno era particolarmente piacevole. L’ultimo che ricordo, era di un Natale, un qualche improbabile Natale futuro insieme a Mitzi. Sembrava un ricordo d’infanzia, con la neve sporca attaccata ai vetri, e l’albero di Natale che cinguettava i suoi messaggi di dono senza pagamento anticipato… solo che Mitzi non la smetteva di strappare la pubblicita dall’albero e di buttare nel water i dolci drogati dei bambini, e qualcuno bussava alla porta, e io sapevo che erano gli aiutanti di Babbo Natale con le pistole in pugno, pronti a fare un’irruzione…

Una parte del sogno era vera. Qualcuno bussava alla porta.

Se avessi avuto voglia di scommettere, avrei detto che il primo a battere alla porta sarebbe stato il Vecchio, perche doveva solo attraversare mezza citta per arrivare da me. Mi sbagliavo. Il Vecchio doveva essere a Roma con Mitzi e Des… probabilmente gia a bordo del volo notturno, in arrivo per spegnere quell’inatteso incendio. Comunque, il primo a bussare fu Val Dambois. Il bastardo era stato furbo, e mi aveva fregato. — Non sei partito sul razzo per la Luna, allora — dissi un po’ stupidamente. Lui mi lancio un’occhiata cattiva.

L’occhiata non era cattiva neanche la meta di quello che stringeva in mano. Non era una pistola paralizzatrice, e non era neppure mortale. Era peggio. Era un fucile campbelliano, un’arma assolutamente illegale

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