Loren gemette dentro di se. Sapeva di doversi mostrare cortese con il sindaco, ma l’arte della diplomazia non era mai stata il suo forte.

«Molto bene, grazie. Mi permetta di presentarle i miei colleghi…»

Chiamo a voce molto piu alta di quanto non fosse necessario un gruppo di ufficiali che stava dall’altra parte del patio. Fortunatamente erano tutti tenenti; il grado ha i suoi privilegi anche fuori servizio, e Loren non aveva esitato ad approfittarne.

«Sindaco Waldron, le presento il tenente Fletcher… e la prima volta che scendi a terra, non e vero, Owen? Il tenente Werner Ng, il tenente Ranjit Winson, il tenente Karl Bosley…»

Tipico dei Marziani, penso, sempre in tribu, sempre tutti assieme. In questo modo offrivano proprio un bel colpo d’occhio, e poi erano tutti dei bei giovanotti. Loren penso che la Waldron non si fosse nemmeno accorta del fatto che a un certo punto lui se l’era filata all’inglese.

Doreen Chang avrebbe di gran lunga preferito il capitano, il quale pero aveva fatto una brevissima comparsa, tanto da bere un bicchiere; quindi si era scusato con gli ospiti e se n’era andato.

«Perche il capitano non ha voluto farsi intervistare?» chiese a Kaldor, il quale, non avendo simili problemi, aveva gia accumulato molte ore di registrazione audiovisive.

«Il capitano Sirdar Bey» rispose «ha dei privilegi. A differenza di noialtri, non e tenuto a dare spiegazioni… e nemmeno a scusarsi.»

«Mi pare di percepire una nota di sarcasmo» disse la piu famosa giornalista di Thalassa.

«Del tutto involontaria. Io nutro grandissima ammirazione per il nostro capitano, e accetto anche il giudizio che lui da di me… con qualche riserva, naturalmente. Ehm… Sta per caso registrando?»

«Ora no. Troppo rumore di fondo.»

«Per sua fortuna, io sono uno che si fida della gente. Come faccio a sapere che e vero?»

«In confidenza, Moses, che giudizio da di lei il capitano?»

«Chiede la mia opinione, e si fida della mia esperienza. Pero non mi prende troppo sul serio. So anche perche. Una volta mi ha detto: «Moses, a lei piace il potere ma non la responsabilita. A me piacciono l’uno e l’altra».

Molto ben detto: e un giudizio che riassume perfettamente la diversita che c’e tra me e lui.»

«E lei cos’ha risposto?»

«Cosa potevo dire? Era verissimo. L’ultima volta che mi sono messo in politica e stato… be’, non proprio un disastro, ma nemmeno tanto divertente.»

«Si riferisce alla Crociata Kaldor?»

«Ah, vedo che e al corrente. Che stupido nome… Non mi e mai piaciuto.

E poi c’era un altro punto sul quale io e il capitano non andavamo d’accordo. Lui pensava — e lo pensa ancora, ci giurerei — che la Direttiva secondo la quale dobbiamo evitare tutti quei pianeti su cui e possibile la vita sia un’assurdita, una sciocchezza sentimentale. Cito alla lettera quanto mi disse il capitano: «La legge, si, la capisco. Ma la Metalegge e una…» ehm, una buffonata.»

«Affascinante. Un giorno o l’altro la devo registrare.»

«Questo e fuori questione. Che succede laggiu?»

Doreen Chang non mollava facilmente, ma capiva quando era il momento di smetterla.

«Oh, e la scultura a gas che piace tanto a Mirissa. Le avevate anche sulla Terra le sculture a gas, non e vero?»

«Certo. E, detto ancora in confidenza, secondo me la scultura a gas non e arte. Pero e divertente.»

Lungo un lato del patio erano state spente le luci e una decina di persone faceva gruppo intorno a una sorta di bolla di sapone di quasi un metro di diametro. Avvicinandosi, Chang e Kaldor videro le prime spire colorate formarsi all’interno della bolla. Pareva di assistere alla nascita di una galassia a spirale.

«E intitolata Vita» disse Doreen «la famiglia di Mirissa ce l’ha da duecento anni. Si vede che i sigilli non tengono piu bene, e che il gas esce.

Ricordo che i colori erano molto piu vividi.»

Comunque era uno spettacolo affascinante. I cannoni elettronici e i laser contenuti nello zoccolo, programmati da qualche paziente artista morto da chissa quanto tempo, generavano forme geometriche che lentamente mutavano si evolvevano fino ad assumere l’aspetto tipico della materia organica. Dal centro della sfera apparivano forme sempre piu complesse che si espandevano, scomparivano, venivano sostituite da altre. In una sequenza che rimaneva particolarmente impressa, organismi unicellulari salivano lungo una spirale che evidentemente rappresentava la molecola del DNA. Man mano che salivano, si trasformavano e in pochi minuti si assisteva all’odissea che in quattro miliardi di anni aveva portato dall’ameba all’uomo.

L’artista poi aveva cercato di andare ancora oltre, ma qui Kaldor non riusci piu a seguirlo tanto bene. I contorcimenti del gas fluorescente si fecero troppo complessi e troppo astratti. Forse osservando la scultura piu d’una volta si sarebbe potuto cogliere una sistematicita, un senso…

«Ma… e il suono?» chiese Doreen quando il turbine di colori in ebollizione dentro la bolla improvvisamente scomparve. «Ricordo che c’era una musica bellissima, soprattutto verso la fine.»

«Lo sapevo che qualcuno me l’avrebbe chiesto» disse Mirissa con un sorriso di scusa. «Non siamo sicuri se sia guasto il riproduttore sonoro o se sia il programma che non funziona piu a dovere.»

«Ma ne avrete di sicuro una copia!»

«Oh, certo. Ma la cartuccia e da qualche parte nella stanza di Kumar, probabilmente sepolta sotto i pezzi della sua canoa smontabile. Solo dopo aver visto la stanza di Kumar si puo capire cos’e l’entropia.»

«Non e una canoa, e un kaiak» protesto Kumar, che era arrivato in compagnia di due belle ragazze, una per braccio. «E poi che cos’e l’entropia?»

Uno dei Marziani piu giovani fu tanto sciocco da cercare di spiegarglielo versando nello stesso bicchiere due bibite di diverso colore.

Ma aveva appena cominciato che la sua voce venne sopraffatta da una musica assordante che veniva dalla scultura a gas.

«Hai visto!» grido Kumar per farsi sentire sopra la musica assordante.

«Brant e capace di rimettere insieme ogni cosa!»

Ogni cosa? penso Loren. Chissa… Chissa…

17. Per via gerarchica

Da: Capitano A: Tutto l’equipaggio CRONOLOGIA Viste le notevoli incertezze al proposito, si fa presente che:

1. Il computo del tempo a bordo della nave si fara a tutti gli effetti secondo il TT (Tempo Terrestre) — tenendo conto degli effetti relativistici — fino alla fine del viaggio. Tutti gli orologi e gli altri sistemi di bordo continueranno a essere regolati secondo il TT.

2. Per maggiore comodita, i membri dell’equipaggio con incarico a terra potranno far uso del TTh (Tempo di Thalassa), ma ogni atto ufficiale dovra recare l’ora in TT, con il TTh tra parentesi.

3. A questo proposito si ricorda che:

La durata del giorno solare medio di Thalassa e di 29,4325 ore TT.

L’anno sidereo di Thalassa si compone di 313,1561 giorni ripartiti in 11 mesi di 28 giorni ognuno. Il calendario thalassano non comprende il mese di gennaio, ma i cinque giorni necessari per raggiungere il totale di 313 vengono aggiunti dopo l’ultimo giorno (e cioe il 28) di dicembre. Ogni sei anni si aggiunge un giorno intercalare, ma cio non avverra durante la nostra permanenza.

4. Giacche il giorno di Thalassa e del 22 % piu lungo del giorno terrestre, e poiche l’anno e costituito di un numero di giorni che e del 14 % inferiore all’equivalente terrestre, l’anno thalassano risulta piu lungo dell’anno terrestre soltanto nella misura del 5 %. Cio a tutti gli effetti pratici ha peso soltanto nella determinazione dell’eta. La determinazione dell’eta dei Thalassani equivale solo approssimativamente a quella dei Terrestri. Un Thalassano di 20 anni ha vissuto in realta 21 anni terrestri. Il calendario di Thalassa ha inizio con il Primo Atterraggio, e cioe con l’anno 3109 TT. L’anno attuale e il 718 TTh, e cioe 758 anni TT piu tardi.

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