Per fortuna, le sette rivali si odiavano con tanto accanimento che non riuscivano a cooperare nemmeno per conseguire un fine cui tutte tenevano. E, anzi, dopo la morte del presidente l’odio sfocio in aperta violenza. Si diffuse la voce — quasi certamente messa in giro dall’Ufficio per la Sicurezza Mondiale, sebbene l’ente non volle ammetterlo mai — che la bomba era stata messa da quelli della Volonta di Dio e che i fautori di Cauldwell avevano sabotato il timer. Di altrettanto credito godeva la versione opposta; comunque o l’una o l’altra avrebbero benissimo potuto essere vere.
Ma tutto cio era ormai storia, storia antica che solo un pugno d’uomini ancora ricordava e che tra qualche tempo tutti avrebbero dimenticato.
Eppure, che strano… ancora una volta si tentava di sabotare la
A differenza dei seguaci di Cauldwell e di quelli della Volonta di Dio, i Sabra erano persone competenti e per nulla obnubilati dal fanatismo. Essi potevano dunque costituire un problema piu serio, ma il capitano Bey pensava di sapere come fare per risolverlo.
Sei in gamba, Owen Fletcher, penso con amarezza. Ma ne ho ammazzati anche di migliori di te, ai miei tempi. E quando non se ne poteva proprio fare a meno, li ho anche torturati.
Andava orgoglioso del fatto che non ci aveva mai provato gusto e poi, questa volta, esisteva un modo migliore.
43. Interrogatorio
E adesso la
Sulla Terra, gli amici gli chiedevano spesso come mai avesse deciso di diventare criminologo. Lui rispondeva sempre allo stesso modo: «L’unica alternativa era di diventare un criminale».
Per quasi una settimana Steiner aveva lavorato per modificare l’elettroencefalografo dell’infermeria e per controllare i programmi necessari. Nel frattempo, i quattro Sabra rimasero agli arresti rifiutandosi ostinatamente di confessare la loro colpa.
Owen Fletcher osservo con aria infelice i preparativi fatti appositamente per lui; troppe erano le somiglianze con gli strumenti di tortura usati in tutta la sanguinosa storia della Terra. Il dottor Steiner lo rassicuro con la cordialita professionale del buon inquisitore.
«Non aver paura, Owen, non sentirai niente. Non ti renderai nemmeno conto di quello che risponderai alle mie domande… ma non potrai mentire.
Tu sei una persona intelligente, e per questo ti dico esattamente quello che sto per fare. Sara strano, ma dire la verita al soggetto mi aiuta a far meglio il mio lavoro; ti piaccia o no, il tuo subconscio si fidera di me… e collaborera con me.»
Assurdo! penso il tenente Fletcher. Non credera di incantarmi cosi facilmente. Pero non disse nulla mentre gli assistenti di Steiner lo legavano all’apposita poltrona. Non fece nessuna resistenza; due dei suoi ex colleghi se ne stavano a disagio sullo sfondo, evitando attentamente il suo sguardo.
«Se hai sete o devi andare in bagno, dillo. La prima sessione durera un’ora; forse ne servira qualche altra, ma saranno piu brevi. Tutto a posto?
Sei comodo?»
Era, date le circostanze, una domanda grottesca, ma che nessuno parve trovare spiritosa.
«Mi spiace che abbiamo dovuto rasarti la testa, ma gli elettrodi non funzionano bene con i capelli. E poi bisognera che ti bendiamo, cosi non ci saranno impulsi visivi a confonderti… Ora ti verra sonno, ma resterai sempre perfettamente cosciente… Adesso ti faro alcune domande. Puoi rispondere in tre modi: si, no e non so. Ma non devi rispondere ad alta voce: ci pensera il tuo cervello, e il computer sapra come interpretare le sue risposte.
«Non c’e assolutamente modo di mentire. Puoi provare se vuoi. Credimi, questa macchina e stata inventata da alcune delle menti migliori della Terra… e loro stessi non sono mai riusciti a ingannarla. Se la risposta e ambigua, il computer pensera a porre la domanda in un altro modo Sei pronto? Molto bene… Via con la registrazione, per piacere… Controllare il canale cinque… Benissimo. Date il run, prego.»
IL TUO NOME E OWEN FLETCHER… RISPONDI SI O NO…
IL TUO NOME E JOHN SMITH… RISPONDI SI O NO…
SEI NATO A LOWELL CITY, SU MARTE… RISPONDI SI O NO…
IL TUO NOME E JOHN SMITH… RISPONDI SI O NO…
SEI NATO AD AUCKLAND, NUOVA ZELANDA…
RISPONDI SI O NO…
IL TUO NOME E OWEN FLETCHER…
SEI NATO IL 3 MARZO 3585…
SEI NATO IL 31 DICEMBRE 3584…
Le domande arrivavano cosi in fretta che, anche se non fosse stato sotto l’effetto di un lieve narcotico, Fletcher non avrebbe potuto dare risposte sbagliate. Ne, se l’avesse fatto, cio avrebbe avuto importanza; nel giro di pochi minuti il computer aveva stabilito lo schema delle sue reazioni automatiche a tutte le domande di cui si conosceva gia la risposta.
Di quando in quando si ricontrollava la calibrazione (IL TUO NOME E OWEN FLETCHER… SEI NATO A CITTA’ DEL CAPO, SUDAFRICA…) e si ripetevano certe domande in modo di avere una conferma delle risposte gia date. Una volta identificata la costellazione fisiologica delle reazioni SI — NO, tutta la procedura era completamente automatica.
La cosiddetta «macchina della verita» dei tempi antichi conseguiva gli stessi risultati con buona approssimazione, ma senza garantire la certezza assoluta. Erano stati necessari piu di due secoli per perfezionare la tecnologia e quindi rivoluzionare il codice di procedura penale e civile a tal punto che ormai ben pochi erano i processi che durassero piu di un paio d’ore.
Piu che un interrogatorio, era una versione computerizzata — e a prova di menzogna — dell’antico gioco delle Venti Domande. In teoria, non vi era informazione che non potesse venir rapidamente estratta mediante una serie di risposte SI — NO; ed era molto raro che fossero necessarie piu di venti domande, quando un professionista esperto lavorava assieme a un sistema esperto computerizzato.
Quando, un’ora piu tardi, Owen Fletcher scese barcollando, un po’ stordito, dalla poltrona, non aveva la minima idea ne di cio che gli era stato chiesto ne di cio che aveva risposto. Ma era comunque sicurissimo di non aver rivelato niente d’importante.
Fu dunque con una certa sorpresa che senti dire al dottor Steiner: «Ecco fatto, Owen. Non c’e bisogno d’altro».
Il criminologo andava orgoglioso di non avere mai fatto del male a nessuno, ma un buon inquisitore deve per forza essere un po’ sadico, se non altro a livello psicologico. Inoltre mostrarsi infallibile agli occhi del soggetto era sempre una buona tattica.
Aspetto fino a che Fletcher si fu un po’ ripreso e stava per essere ricondotto in cella.
«Ah, a proposito, Owen… Quel trucchetto col ghiaccio non sarebbe riuscito comunque.»
Invece sarebbe potuto benissimo riuscire; ma cio ora non aveva importanza. L’espressione che il dottor Steiner vide sul volto di Fletcher lo ricompenso abbondantemente delle energie spese per quell’incombenza.
Steiner ora poteva rimettersi a dormire fino a Sagan Due. Pero prima si sarebbe svagato un po’, tanto per sfruttare al massimo quell’inatteso interludio.
Il giorno dopo avrebbe dato un’occhiata a Thalassa e magari fatto anche una nuotata. Ma per ora si sarebbe accontentato di godere della compagnia di un vecchio amico.
Il libro che estrasse con cura infinita dal contenitore sotto vuoto non era soltanto una prima edizione; era, adesso, l’edizione