A bordo con loro c’era una rotoriana: Ranay D’Aubisson, un neurofisico. Vent’anni prima, aveva lavorato in un ospedale terrestre. Qualcuno certamente si sarebbe ricordato di lei e l’avrebbe riconosciuta. Ci sarebbero stati dei documenti che avrebbero permesso di identificarla. E Ranay D’Aubisson sarebbe stata la prova vivente della loro impresa.

Wu era cambiato. Era pieno di idee, continuava a pensare a come sfruttare la repulsione gravitazionale per deviare la traiettoria della Stella Vicina. (Adesso la chiamava Nemesis, ma se fosse riuscito a elaborare un piano per spostarla anche pochissimo, forse non sarebbe stata affatto la nemesis della Terra.)

E Wu era diventato modesto. Non voleva il merito della scoperta, il che a Tessa sembrava incredibile. Diceva che era un progetto d’equipe, e si rifiutava di aggiungere altro.

E soprattutto, intendeva tornare nel Sistema Nemesiano… non soltanto per dirigere il progetto. Voleva stare li. «Tornero anche a costo di fare il percorso a piedi» erano state le sue parole.

Tessa si accorse che Crile la stava guardando, leggermente accigliato.

«Perche pensavi che non sarei tornato, Tessa?»

Tessa decise di essere schietta. «Tua moglie e piu giovane di me, Crile, ed ero sicura che non ti avrebbe consegnato tua figlia. E, dal momento che tu volevi tua figlia a tutti i costi, ho pensato…»

«Che sarei rimasto con Eugenia pur di non perdere mia figlia?»

«Piu o meno.»

Fisher scosse la testa. «No, sarebbe stato inutile, in ogni caso. Pensavo che fosse Roseanne all’inizio… mia sorella. Gli occhi, soprattutto… ma assomigliava a Roseanne anche in altre cose. Ma era molto di piu di Roseanne, Tessa, Non era umana, non e umana. Ti spieghero, poi. Io…» Scosse di nuovo la testa.

«Non importa, Crile. Mi spiegherai con comodo.»

«Non e stata una perdita completa. L’ho vista. E viva. Sta bene. E in fondo a me interessava questo, immagino. Non so, dopo… dopo la mia esperienza, Marlene e diventata… semplicemente Marlene. Per il resto della mia vita, Tessa, voglio solo te.»

«Ti accontenti, Crile? Fai buon viso a cattiva sorte?»

«Cattiva sorte? Tutt’altro. Divorziero ufficialmente, Tessa. Ci sposeremo. Lascero Rotor e Nemesis a Wu, e noi due potremo sistemarci sulla Terra, o su qualsiasi Colonia tu desideri. Avremo una buona pensione, e potremo lasciare agli altri la Galassia e i suoi problemi. Abbiamo fatto abbastanza, Tessa. Certo, sempre che tu sia d’accordo…»

«D’accordissimo, Crile.»

Un’ora dopo, erano ancora abbracciati.

XCV

Eugenia Insigna disse: «Meno male che non ero presente. Continuo a pensarci. Povera Marlene. Chissa che paura aveva!»

«Si. Pero non si e tirata indietro, e grazie a lei la Terra e salva. Nemmeno Pitt puo fare piu nulla, adesso. In un certo senso, tutto il suo lavoro, il lavoro di una vita, e stato vanificato. Il suo progetto di costruire segretamente una nuova civilta non ha piu senso, non solo… ora Pitt deve collaborare al progetto per salvare la Terra. Deve. Rotor non e piu nascosto. Possono raggiungerlo in qualsiasi momento, e il resto dell’umanita si schierera contro di noi se non ci riuniremo ai nostri simili. E tutto questo non sarebbe successo senza Marlene.»

Eugenia stava pensando a cose piu modeste, non alla portata storica dell’avvenimento. «Ma quando aveva paura, Marlene si e rivolta a te, non a Crile.»

«Si.»

«E sei stato tu a stringerla, non Crile.»

«Si, ma e stata una cosa normalissima, Eugenia, non interpretarla come un evento portentoso. Marlene mi conosceva, mentre non conosceva Crile.»

«Sempre una spiegazione chiara e semplice, eh, Siever? Tu sei fatto cosi. Ma sono contenta che si sia rivolta a te. Lui non la meritava.»

«Piu che giusto. Non la meritava. Ma adesso, Eugenia… per favore, lascia perdere. Crile sta partendo. Non tornera piu. Ha visto sua figlia. L’ha vista trovare il modo di salvare la Terra. Non mi dispiace, questo… e non dovrebbe dispiacere nemmeno a te. Quindi cambiamo argomento. Lo sai che Ranay D’Aubisson parte con loro?»

«Si. Ne parlano tutti. Credo che non sentiro la sua mancanza. Mi e sempre sembrata poco comprensiva nei confronti di Marlene.»

«Anche tu sei stata poco comprensiva con Marlene, a volte. Comunque, e una vera fortuna per Ranay. Quando si e resa conto che il cosiddetto Morbo di Eritro non era un campo di studio proficuo, il suo lavoro qui e andato in fumo, ma sulla Terra potra introdurre la tecnica avanzata di analisi cerebrale, e avra grandi soddisfazioni professionali.»

«Bene. Buon per lei.»

«Ma Wu tornera. Un tipo molto acuto. E stato il suo cervello a partorire l’idea giusta. Sai, sono sicuro che quando tornera per lavorare all’Effetto Repulsivo, il suo vero desiderio sara di rimanere su Eritro. L’organismo di Eritro lo ha scelto, come ha scelto Marlene. E sai qual e la cosa ancor piu strana? Credo che abbia scelto anche Leverett.»

«Secondo te, che sistema usa?»

«Intendi dire, perche ha scelto Wu e non Crile? Perche ha scelto Leverett e non me?»

«Be’, mi rendo conto che Wu dev’essere un uomo molto piu brillante di Crile… ma, Siever, tu sei decisamente migliore di Leverett. Sia chiaro, meglio cosi… non voglio perderti.»

«Grazie. Suppongo che l’organismo di Eritro segua un criterio proprio, e penso addirittura di avere una vaga idea in proposito.»

«Davvero?»

«Si. Quando la mia mente e stata sondata, tramite Marlene l’organismo di Eritro e entrato in noi. Ho intravisto di sfuggita i suoi pensieri, immagino. Non consapevolmente, certo, pero quando il contatto e finito mi sembrava di sapere delle cose che prima non sapevo. Grazie alla sua strana capacita Marlene e in grado di comunicare con l’organismo e inoltre consente all’organismo di usare il suo cervello per sondare gli altri cervelli, ma penso che questo sia solo un vantaggio pratico. Secondo me, l’ha scelta per qualcosa di molto piu insolito.»

«Sarebbe?»

«Immagina di essere un pezzo di spago, Eugenia. Cosa proveresti se all’improvviso, inaspettatamente, vedessi un pizzo? Immagina di essere un cerchio. Cosa proveresti se incontrassi una sfera arabescata? Eritro conosceva soltanto un tipo di mente… la propria. E una mente immensa, enorme, ma molto, molto pedestre. E quello che e solo perche e composta di trilioni di trilioni di unita cellulari, tutte collegate in modo irregolare, vago.

'Poi Eritro si e imbattuto nelle menti umane, in cui le unita cellulari erano relativamente poco numerose, ma in cui c’era una quantita incredibile di interconnessioni… una complessita incredibile. Un pizzo, invece di uno spago. Eritro deve essere rimasto confuso, stordito, di fronte a tanta bellezza. E probabilmente, per Eritro, la mente di Marlene era la piu bella di tutte. Ecco perche ha scelto lei, l’ha presa subito. Non ti comporteresti cosi anche tu, se avessi la possibilita di entrare in possesso di un Rembrandt o di un Van Gogh? Ecco perche l’ha protetta con tanta avidita. Non proteggeresti anche tu una grande opera d’arte? Eppure Eritro ha messo a repentaglio Marlene per il bene della Terra. E stata un’esperienza dura per Marlene, ma e stato un gesto molto nobile da parte dell’organismo… Comunque, ecco cos’e per me l’organismo di Eritro… Lo considero un intenditore d’arte, un collezionista di belle menti.»

Eugenia rise. «Dunque, Wu e Leverett devono avere delle menti molto belle.»

«Probabilmente si, per Eritro. E continuera la collezione quando arriveranno degli scienziati dalla Terra. Alla fine raccogliera un gruppo di esseri umani completamente diversi dalla media, gente fuori del comune. Il gruppo di Eritro. Forse li aiutera a trovare una nuova casa nello spazio, e alla fine forse la Galassia avra due tipi di mondi… i mondi dei terrestri, e i mondi di pionieri piu efficienti, i veri Spaziali. Chissa che situazione si creerebbe. Sicuramente il futuro sarebbe in mano loro. Un po’ mi dispiace.»

«Non pensarci» si affretto a dire Eugenia. «Lascia che sia la gente del futuro a occuparsi del futuro. Adesso,

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