Da qualsiasi parte si guardasse, era impossibile scorgere tracce di una civilta superiore a quella della pietra, e dopo pochi minuti di esame la macchina spense gran parte delle sue luci e torno a dirigersi verso la collina e il cratere.

Avanzo rapidamente e sicuramente. Una volta in cima alla collina, diverse aperture apparvero sui suoi fianchi, e da alcune di esse uscirono delle appendici a forma di braccia. Dieci degli ovoidi furono raccolti con attenzione da un capo della linea… senza lasciare intervalli rivelatori… e immagazzinati nei fianchi della macchina. Poi la macchina ridiscese dalla collina, e comincio una deliberata ricerca delle rudimentali trappole. Da queste tolse le lame di pietra, e quelle che apparivano in buone condizioni (molte erano irreparabilmente corrose, e alcune si sfaldarono non appena toccate) scomparvero all’interno di altre aperture della superficie di plastica. Ciascuna di queste aperture venne poi coperta da uno strato della sostanza incredibilmente stabile che formava il corpo della macchina, in modo che nessuno, guardando da fuori, avrebbe potuto dire che i contenitori si trovavano io quelle posizioni.

Terminato questo lavoro, la macchina si allontano, alla massima velocita per essa possibile. Quando Altair si alzo e comincio a ritrasformare in gas la bassa atmosfera, la macchina, le armi rubate, e le uova «rapite» erano lontane dal cratere e ancor piu lontane dal villaggio delle caverne.

1. ESPLORAZIONE; ASPETTAZIONE; ALTERCAZIONE

Nick usci all’aperto, traversando la fitta vegetazione, si fermo, e impiego diverse parole della specie che Fagin aveva sempre rifiutato di tradurre. Non rimase ne sorpreso ne sconcertato di trovare dell’acqua davanti a lui… era ancora mattino presto… fu spiacevole, comunque, trovarne da entrambi i lati. Pura e semplice sfortuna, apparentemente, quella che lo aveva condotto su una penisola, e non era quello il momento giusto perche qualcuno rintracciasse le sue orme.

Per essere davvero precisi, lui non sapeva di essere seguito, naturalmente; ma semplicemente non gli era capitato di dubitare del contrario. Aveva passato due giorni, dopo la fuga, a rendere per quanto possibile confuse e ingannevoli le sue tracce, dirigendosi verso occidente prima di prendere la strada di casa, e non intendeva, come d’altronde sarebbe accaduto a un essere umano, non intendeva dunque ammettere che i suoi sforzi fossero stati inutili. Certo, non aveva scorto il minimo segno della presenza di inseguitori. Era stato attardato dai soliti incontri con i terreni insuperabili e gli animali selvaggi, e nessuno dei suoi inseguitori era apparso; gli animali volanti e le piante che non era mai prudente ignorare del tutto non avevano manifestato segni di interesse per qualcosa dietro di lui; i suoi catturatori, durante il periodo che era rimasto con loro, si erano dimostrati dei cacciatori e dei cercatori di tracce di abilita insuperabile. Mettendo assieme tutti questi fatti, avrebbe potuto essere scusato se supponeva che la sua prolungata liberta poteva significare che essi non lo stavano seguendo. Era tentato, ma non poteva riuscire a crederci. Avevano voluto con tanto vigore che lui li guidasse da Fagin!

Torno in se, trasalendo, e forzo la sua mente a ritornare al presente. Teorizzare era inutile, per il momento; doveva decidere se tornare indietro, e correre il rischio di cadere tra le braccia dei suoi persecutori, oppure attendere, finche il terreno si fosse asciugato, correndo il rischio di essere raggiunto dagli inseguitori. Era difficile stabilire quale fosse il rischio minore, ma si trattava di una scelta indispensabile.

Si avvicino all’acqua, guardo con attenzione il liquido, poi lo colpi vigorosamente. Le lente ondate che percorsero la superficie del lago, piu o meno placida, non lo interessavano; lo interessavano piuttosto le gocce che schizzarono dal lago. Guardo mentre esse schizzavano lentamente verso di lui, e con soddisfazione noto che anche le piu grosse sparivano prima di tornare a raggiungere la massa liquida. Evidentemente il lago non sarebbe durato a lungo; e lui si preparo ad aspettare.

La brezza si accentuava, lentamente, man mano che le piante si destavano per il nuovo giorno. Poteva sentirne l’odore. Guardo ansiosamente gli effetti del fenomeno sul lago… non onde, ma i turbolenti vortici di superficie che indicavano il passaggio di colonne d’aria piu riscaldata. Questo sarebbe stato il segno; da quel momento in poi, l’acqua avrebbe cominciato a ritirarsi regolarmente. La brezza manteneva respirabile l’atmosfera, evitando pero di avvicinarsi troppo all’acqua… si, ormai non ci sarebbe voluto molto; il punto in cui si trovava era al di sotto del livello massimo di alcune parti del lago. Si stava prosciugando.

Mentre lui aspettava la differenza aumento, e i margini delle acque si ritrassero seguendo strani percorsi. Segui la secca con ogni cautela, finche da entrambi i lati non ci furono che due alte colonne d’acqua. A quanto pareva, la penisola era davvero un ponte sul lago; e in questo caso, tanto di guadagnato.

Non fu una cosa molto rapida. Anzi, fu costretto ad attendere un quarto d’ora, prima che il resto del lago fosse tornato a tramutarsi in aria. Era abbastanza impaziente da rischiare di respirare la sostanza a un intervallo di tempo poco prudente dalla trasformazione, ma riusci a trattenersi. Dopo pochi minuti di attesa risali la china per raggiungere l’alta vegetazione che cresceva sulla riva orientale dell’ex lago. Prima di tuffarsi tra le piante, dove sarebbe stato in grado soltanto di scorgere gli oggetti che volavano, si fermo un istante a guardare indietro, la dove fino a poco prima c’era stata l’acqua… e ancora, nessun segno di inseguitori. Un paio di volatori stavano dirigendosi da quella parte; preparo le sue lame, e rimpianse le lance che aveva perduto. Comunque, era sommamente improbabile che i volatori causassero qualche pericolo, se lui riusciva a procedere ad andatura normale… ed effettivamente, era consigliabile non perdere tempo. Scomparve tra gli arbusti.

Viaggiare non era troppo difficile; la sostanza era abbastanza cedevole da poter essere superata il piu delle volte senza difficolta. In qualche occasione era costretto ad aprirsi la strada, la qual cosa era spiacevole, non tanto per lo sforzo fisico, quanto per la necessita di esporre all’aria una lama. I coltelli si facevano sempre piu scarsi, e Fagin controllava con un certo rigore le scorte.

Il mattino prosegui, e ancora senza alcun segno di inseguitori. Riusci a procedere a un’andatura insolitamente sostenuta per la maggior parte del tempo, a causa della stupefacente assenza di animali selvatici… in genere un viaggio a piedi di quaranta miglia richiedeva almeno quattro o cinque combattimenti, mentre lui riusci a cavarsela con uno solo. Comunque, egli perse con gli interessi il tempo guadagnato, quando si imbatte in una zona piu accidentata di tutte quelle che aveva visto in vita sua. Le colline erano aguzze e contorte invece che rotonde; si scorgevano perfino rocce libere, e di quando in quando delle scosse insolitamente violente le mandavano a rotolare lungo le pendici dei colli con grande fragore. In certi punti fu costretto a scalare dei pendii assai ripidi, e a discenderne; in altri, dovette avanzare tra un reticolato di crepacci spaventosamente stretti… senza essere sicuro di trovare un’apertura, all’estremita opposta. Diverse volte, infatti, non ne trovo, e fu costretto a fare marcia indietro.

E perfino la lascio la sua traccia, dato che le piante locali erano quello che erano; ma passata quella zona, trovo sempre meno credibile l’idea di essere stato seguito. Se i suoi catturatori erano davvero riusciti a seguirlo in quell’inferno, bisognava pur dire che essi meritavano davvero di prenderlo! Malgrado tutto, comunque, sorveglio attentamente qualsiasi movimento alle sue spalle, senza pero che apparisse il minimo segno dei temuti inseguitori.

Le ore trascorsero, e Nick viaggio alla piu alta velocita che fosse capace di mantenere. Il solo combattimento che gli capito non lo ritardo che di poco; si tratto di un volatore che lo aveva avvistato dall’alto e si era abbassato al livello del suolo giusto in tempo per intercettarlo. Era piccolo, cosi piccolo che le braccia di Nick sopraffecero i suoi tentacoli; e un rapido colpo del suo coltello apri le sue sacche di gas di quel tanto che basto a renderlo del tutto inoffensivo. Rinfodero l’arma e prosegui ad andatura di poco ridotta, strofinandosi un braccio che era stato leggermente scalfito dal veleno della creatura.

L’arto aveva cessato di far male, e Altair era alta nel cielo, quando finalmente egli si ritrovo in un ambiente familiare. Aveva gia cacciato a quella distanza dalla sua valle natale; per quanto fossero rapidi i cambiamenti, la zona era ancora riconoscibile. Cambio strada e fece un ultimo sforzo. Per la prima volta, si senti sicuro di poter fornire il resoconto della sua cattura, e per la prima volta si rese pure conto di non averne preparato neppure un abbozzo. Raccontare semplicemente quanto gli era accaduto, fatto dopo fatto, avrebbe richiesto troppo tempo; era importante che Fagin e gli altri se ne andassero in fretta. D’altro canto, sarebbe stata necessaria una spiegazione abbastanza esauriente degli avvenimenti, per convincere il maestro di questa necessita. Nick inconsciamente

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