sistemato, la vita gli crollava addosso, e lui non poteva, non voleva accettarlo. Le bugie non funzionavano piu, ma lui non sapeva far altro che continuare a mentire.
«Amanda prese la decisione di abortire» disse.
«Non e ragionevole incolpare me.»
«Alla fine, Amanda era d'accordo con me.»
«Amavo Amanda. Amo tutte le donne.»
Qui Mallory lo interruppe. «Il tuo gruppo sanguigno e B positivo.»
Kipling contrasse tutti i muscoli della faccia.
«L'hai uccisa vicino all'acqua, e poi sei scappato. Sei tornato e le hai fracassato le mani. Ti ci e voluto un po' di tempo.»
Di fronte al suo silenzio, Mallory sorrise.
Correndo come un folle, Charles infilo le scale che portavano sotto il livello della strada. L'uomo dietro il vetro antiproiettile stava contando con estrema lentezza una mazzetta di biglietti da un dollaro. Non alzo mai lo sguardo, non rispose al folle che picchiava contro il vetro, che spingeva freneticamente le monete verso di lui, che proclamava in preda al panico che il treno stava arrivando e che senza il gettone d'ingresso l'avrebbe perso. Il treno arrivo mentre l'impiegato stava spingendo un gettone sotto il vetro divisorio. Incurante della ressa, Charles si catapulto verso il treno.
Le porte si stavano richiudendo, lui infilo una mano all'interno, costringendole ad aprirsi. Si strizzo nella folla degli altri passeggeri, che lo guardarono da sotto in su disapprovando le sue proporzioni gigantesche.
Il treno si era mosso e dagli altoparlanti si udi un annuncio.
«Cosa dice?» chiese Charles a una donna che aveva l'aspetto annoiato di chi aveva percorso quel tragitto infinite volte. La donna si limito a stringersi nelle spalle.
Fu Amanda, al suo fianco, che confermo i suoi peggiori timori. «Sta dicendo quello che dicono sempre. Ovunque tu stia andando, da qui non puoi arrivarci.»
Quando il treno torno a fermarsi, Charles scopri che il treno locale si era trasformato in espresso. A giudicare dai volti inferociti degli altri passeggeri, questo cambiamento era un capriccio del guidatore.
Quando vide la luce del giorno e il nome della strada, capi di essere a chilometri di distanza dalla sua meta, e ricomincio a correre.
«Eravate in piedi accanto all'acqua. Amanda ti ha detto che avrebbe fornito a tua moglie tutte le prove di cui aveva bisogno per divorziare. Ti sei fatto prendere dal panico e l'hai afferrata per un braccio. Prima l'hai stordita, e poi l'hai uccisa. Poi sei scappato… come il cane.»
«Il mio cane…»
«Stavi portando il cane a passeggio quella mattina. La tua scusa per incontrare Amanda nel parco. Il cane correva senza guinzaglio. Mentre tu lottavi con Amanda, il guinzaglio si e impigliato nei cespugli sul pendio. Poi hai ritrovato il cane e l'hai portato a casa. Circa mezz'ora dopo sei tornato per trascinare il corpo di Amanda fra i cespugli…»
«Tu non puoi…»
«…e le hai fracassato le mani, cancellando le impronte digitali. Hai commesso errori stupidi, Harry.»
L'uomo avanzava verso di lei e si allontanava dal coltello. Bene. Mallory stava descrivendo un cerchio attorno a lui. La via della porta era quasi libera.
Kipling alzo le mani, le mani che avevano spezzato il collo di una donna. Per Harry Kipling si stava nuovamente avvicinando il momento del panico. Si lancio contro di lei. Mallory si sposto afferrandogli il braccio teso, gli fece lo sgambetto e fece forza sul braccio per guidare tutto il suo peso sul pavimento.
Era grosso, ma non particolarmente agile.
Mallory gli sferro un calcio all'inguine e lo costrinse a piegarsi in posizione fetale. Poi lo fece rotolare sulla pancia e gli tiro un braccio dietro la schiena finche si mise a gridare.
«Cosi me lo rompi!»
«Allora stai fermo!»
Con la mano libera afferro il cordone della tenda e lo strappo, facendo cadere tenda e bastone.
La sua corsa era ostacolata dalla folla compatta sul marciapiede. Non era giusto, le strade avrebbero dovuto essere deserte. Invece tutte quelle persone erano corse a restituire i regali di Natale e a prendere in cambio la taglia giusta.
Charles fece cadere la pistola, e una vecchia signora la urto con il piede. Si chiese se non avesse visto di cosa si trattava al di sopra dei pacchetti, o se semplicemente la considerasse un oggetto normale da trovare sul marciapiede in quella parte della citta. Si chino a raccoglierla. Improvvisamente la folla aveva cessato di essere un problema. Tutti scappavano lontano da lui.
Meglio cosi.
Harry Kipling era legato mani e piedi. Le mani immobilizzate dietro la schiena e assicurate a una gamba con una corda, lo costringevano a inarcare la schiena in un arco bizzarro. Era ridicolo, un ridicolo e patetico bastardo che aveva colpito per paura infantile, per rabbia, e poi aveva provato a nascondere le tracce del disastro che aveva causato, la morte di un essere umano di nome Amanda.
Un avversario deludente, indegno. Non era riuscito neppure a svegliare il gatto.
La telecamera era sempre in azione, registrava i singhiozzi di Kipling. Mallory guardava con occhio critico il suo trofeo legato e la modestia degli elementi a propria disposizione. Il fatto che avesse attaccato un'agente di polizia non rappresentava una prova decisiva della sua colpevolezza. C'erano tasselli da collocare al loro posto, prove piu consistenti da procurarsi, qualcosa di piu concreto per un procuratore distrettuale particolarmente cauto.
In ogni caso, Mallory avrebbe fatto in modo che Kipling non la passasse liscia.
«Smetti di piangere. Non ti ho fatto veramente male. Cosa ne hai fatto della mia pistola?»
Ma Kipling non la smetteva.
Sollevo la testa e si giro verso la porta al primo rumore del metallo contro il metallo. Qualcuno stava aprendo la serratura. Charles? No, non poteva essere.
Infatti non era lui.
Qualcun altro si trovava sulla soglia. Adesso si. Quella era la morte che camminava.
Stava fissando la canna della sua 357 rubata. «L'omicidio e il gioco piu bello, vero?» gli disse.
«Si» rispose Justin Riccalo, piazzando la pistola all'altezza della testa di Mallory. Sollevo leggermente la canna. «Cosi non va bene, vero? Bisogna mirare alla parte piu ampia del corpo.» La canna si abbasso al livello del petto, del cuore.
Mallory gli regalo un sorriso perverso. Sapeva che a Justin non sarebbe piaciuto.
«Uccidi quella puttana!» urlo Kipling, che aveva cessato di singhiozzare, ma aveva negli occhi il delirio.
«Tutte le donne sono puttane» disse il ragazzo nel tono piatto di una litania.
«Si, si, si, tutte» confermo Kipling con il fervore di un evangelista televisivo che incitasse la folla. «Ammazzala, subito!»
«Svegliati, idiota» disse Mallory all'uomo ai suoi piedi. «Dopo uccidera te. Pensavo che almeno questo l'avresti capito.»
La bocca di Kipling rimase aperta, ma non emise altro suono.
Tutte le parole che Mallory udiva provenivano dal retro della sua mente, parole di quando Markowitz e Helen erano in vita.
«Che tipo di uccello hai ucciso, Justin, per disegnare la X sulla mia porta?»
«Un piccione» disse Justin.
«Ho una passione per i dettagli» disse Mallory. «Come hai fatto a far si che il bicchiere d'acqua cadesse sul