«Polizia» disse Mallory, mostrando il documento d'identita e il distintivo. «Lei e la signora Farrow? Questo e suo nipote?»

La vecchia signora assenti, aprendo e chiudendo gli occhi rapidamente. Riker si volto a guardare il marciapiede. La sirena sull'auto di pattuglia aveva disperso come blatte la maggior parte delle prostitute, ma una stava tornando indietro zigzagando, troppo 'stonata' dal crack per avere paura.

«Voglio entrare nell'appartamento di Amanda Bosch» disse Mallory.

«Ha un mandato?» chiese la donna, automaticamente.

Riker se lo era aspettato. Quella era una zona in cui una frase del genere veniva facilmente alle labbra, prima ancora dell'immancabile «Sono innocente.»

«E morta» disse Mallory. «Pensa che mi serva un mandato?»

La vecchia fece lentamente segno di no con la testa. 'Non puo essere', dicevano gli occhi della signora Farrow. Si strinse al collo il golfino leggero, come se potesse proteggerla da Mallory. Mallory le sbatte in faccia la foto. «E lei? E Amanda Bosch?» La signora Farrow fisso l'immagine e si fece il segno della croce. «Allora?» la incalzo Mallory. «Si, si. E Amanda Bosch.»

Mallory prese un appunto, e Riker seppe che il suo meticoloso verbale avrebbe riportato che la vittima era stata identificata alle 10.56. Seguirono la vecchia su per le scale e poi lungo il corridoio fino al secondo pianerottolo. La mano tremante della signora Farrow armeggio qualche secondo con la serratura prima di riuscire ad aprire.

Riker entro nell'appartamento dietro Mallory. La signora Farrow esito sulla soglia per un momento, poi si allontano lungo il corridoio.

La prima cosa che Riker noto dell'appartamento fu la sua estrema pulizia. Dall'ingresso poteva vedere attraverso il cucinino tirato a lucido la stanza successiva. Immacolata, odorosa di detergente. Tutto pronto per l'arrivo di un ospite? Oppure l'appartamento era stato ripulito per cancellare tracce di sangue e impronte?

La maniglia interna della porta d'ingresso risplendeva. Guardo in basso e mosse la testa per vederla da tutte le angolazioni. Era possibile che ci fossero impronte residue, ma ne dubitava. Perfino la precisissima Mallory, maniaca dell'ordine com'era, tralasciava di pulire a quel modo la sua maniglia prima di uscire dal proprio appartamento. Riker chiamo un agente in uniforme rimasto sul pianerottolo con Jimmy Farrow.

«Potrebbe essere questo il luogo del delitto. Chiedi alla vecchia se puoi usare il suo telefono per chiamare i tecnici.»

«Tempo sprecato» disse Mallory, chinandosi a osservare un tavolino scintillante. Tutte le superfici splendevano. «Un lavoro molto ben fatto. Se il nostro uomo la scampa per infermita mentale, lo assumo per fare le pulizie da me.»

Markowitz l'aveva istruita bene. Non toccava nulla, le mani ficcate nelle tasche dei jeans mentre continuavano la perlustrazione di rito nella stanza successiva. Nella minuscola camera da letto c'era spazio unicamente per un letto singolo e un computer. Mallory sapeva bene di non doverlo toccare, ma nel momento in cui lo vide le sue mani uscirono dalle tasche.

Da quel momento si sarebbe concentrata solo sulla macchina. Non aveva ereditato la mania di suo padre per i dettagli.

La porta dello sgabuzzino era socchiusa. Gli occhi di Riker si adattarono alla debole luce all'interno finche non fu in grado di distinguere una vecchia culla di legno posata sul pavimento. Evidentemente Amanda si era procurata una culla per il bambino, poi l'aveva messa via, lontana dalla sua vista, dopo l'aborto.

Riker volse lo sguardo altrove.

Esamino accuratamente la libreria, trovandovi manuali di stile e libri di consultazione: uno su come preparare un dattiloscritto per la composizione, un altro su come diventare uno scrittore pubblicato. Anche in questa stanza tutte le superfici erano state pulite. Alla luce che entrava dalle due finestre, scorse i segni del passaggio della spugna sul muro, in alto. C'era stato del sangue sui muri? Amanda aveva tentato di colpirlo prima che lui la uccidesse?

«E chiaro» disse Riker, girandosi verso Mallory, che stava leggendo l'etichetta di un floppy disk sul ripiano della consolle. «Questo dev'essere il luogo del delitto, e il bastardo l'ha lucidato.»

Mallory prese a passeggiare avanti e indietro davanti al computer. Lottava contro il desiderio di accenderlo. Prima di farlo doveva aspettare che un tecnico le dicesse quello che Mallory gia sapeva: il computer era stato ripulito.

Niente a che fare con lo stile del vecchio, si disse ancora Riker. Markowitz pretendeva che i suoi investigatori registrassero anche i particolari apparentemente piu insignificanti.

Un agente in uniforme comparve sulla soglia. «C'e una squadra di tecnici in zona. Saranno qui entro mezz'ora.»

«Grazie, Martin» disse Riker.

Venti minuti piu tardi Heller, il capo della Scientifica, si dichiarava d'accordo con Mallory circa l'inutilita di cercare delle impronte. Stava al centro della stanza, e lasciava vagare i lenti occhi castani sulle superfici immacolate dei mobili e degli oggetti che lo circondavano. Mentre Heller si metteva i guanti di gomma, con un cenno del capo mando uno dei suoi in cucina. Un terzo uomo stava gia lavorando nel salotto. Heller, spazzola alla mano, fece per chinarsi sul comodino accanto al letto.

«No. Comincia dal computer» disse Mallory. «Ne ho bisogno.»

Forse un altro uomo con gli anni di esperienza di Heller nel Dipartimento si sarebbe risentito a ricevere un ordine diretto da Mallory, che era piu giovane della sua figlia piu giovane. Lui si limito a fare un cenno di assenso col capo, senza offendersi, e colloco i suoi strumenti di lavoro sul pavimento, accanto al computer.

La sagoma di un agente in uniforme si staglio nel vano della porta. «Il suo assistente ha portato questa.» Porse a Mallory una borsa di cuoio. Lei la apri mettendo in mostra una serie di sofisticati strumenti e scatole contenenti floppy disk.

Mallory comincio a girare intorno a Heller che lavorava con la polvere nera.

«Sta attento che quella porcheria non danneggi la tastiera» disse. «E che non entri nei fori di ventilazione.»

Riker non aveva mai visto Heller lavorare con tanta rapidita, avrebbe fatto qualunque cosa per placare Mallory.

«Salgo a parlare con la vecchia e il ragazzo.» Disse Riker.

«Bene.»

Adesso Mallory era al computer. Riker non esisteva piu, ne i tecnici che le lavoravano attorno.

Mentre Riker si chiudeva la porta alle spalle, Heller lavorava sul comodino imprecando contro quell'assassino maniaco della pulizia, senza considerare che a pochi metri da lui sedeva una donna altrettanto fanatica e per giunta armata.

«Quello non imbustarlo» disse Mallory mentre Heller tentava di estrarre lo schedario dal tavolino accanto al computer. «Ne ho bisogno. E una lista di clienti, tutta la gente per cui faceva delle ricerche.»

«Li ci sono le tue pinzette?» chiese Heller, guardando nella cassetta degli attrezzi di Mallory.

Mallory sollevo lo sguardo verso di lui. Pensava che non sapesse come si maneggiavano le prove? No. Heller stava solo facendo il suo lavoro. Markowitz aveva sempre vezzeggiato e coccolato Heller, anche quando gli faceva venire le convulsioni a forza di controllare i dettagli dei dettagli. E lei aveva bisogno di quest'uomo.

«Non preoccuparti, Heller. Se ci fossero state le sue impronte sul computer, non lo avrebbe certo lasciato qui.» Sposto la sedia di lato. «Ecco, guarda.»

Heller si piego a osservare un elenco di nomi sullo schermo luminoso del computer. Si giro verso la prima scheda visibile nel contenitore.

«Vedi? Tutte le informazioni nella prima voce coincidono con quella scheda. Stai guardando una copia elettronica della scheda su carta. Qualcuno ha lavorato su questo computer circa sei ore dopo la morte della Bosch. Chiunque abbia pulito l'appartamento ha pulito anche il computer. Ha cancellato questo file. L'ho recuperato con l'aiuto di un programma speciale. Se saro fortunata, le informazioni nello schedario non coincideranno esattamente con quelle nel computer.»

«Pensi che il tizio potrebbe aver rimosso la sua scheda?»

«Potrei scommetterci. Perche avrebbe cancellato la lista se non ci fosse stato dentro anche lui?»

Heller assenti mentre un tecnico gli porgeva una busta di plastica contenente un reperto. Scarabocchio le sue

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