con gioia beffarda. Li potremmo vedere mentre danzano contro la luna se non si muovessero furtivamente nei burroni senza mai mostrarsi. Strisciano come vermi e scivolano nelle fenditure che tagliano a brandelli il deserto.

Non possiamo fermarci, ma dubito che siano il coraggio o la forza a farci andare avanti. Ma non sono neanche la paura o la disperazione. E la follia a sostenerci cosi come la notte sorregge il deserto, senza via di fuga e senza speranza.

Anche John potrebbe vedere, come me, la follia che fa scorrere il deserto accanto a noi e fa echeggiare gli ululati dei lupi nel nostro cranio. Potrebbe vedere le ombre scure ammantare la terra e seppellirci sotto un piacevole oblio. Non puo vedere me, lo so. Non mi ha mai capito.

Molto piu tardi qualcuno allunga la mano e mi tocca. E il cantore di sogni.

— Tu — dico. — Solo tu. Non c’e nessuno, tranne te.

— E morto? — domanda il vecchio. I suoi occhi violetti guardano di sbieco il corpo a terra.

— Certo che e morto. Ora rimane solo uno, e quell’uno sono io. Cosa posso fare?

— Cosa vuoi fare?

— John dice di andare avanti.

— E tu lo farai?

— A che scopo?

Ma conosco la risposta a questa domanda. Non c’e nessuno scopo. Non e rimasto nessuno a fornire motivazioni. Sono solo, solo con la mia non-fede, nonverita, non-esistenza. E la prima volta che mi ritrovo solo da quando, tanto tempo fa, ho perso i miei sogni in un giardino.

— Gli volevo bene — dico, come se il cantore di sogni avesse mai potuto dubitarne. — Era mio fratello — spiego.

Il cantore di sogni inizia a suonare. Immagino che sia un inno religioso o un canto funebre, ma non lo e. Il suo corpo si lacera e si decompone, come se una fiamma gelida lo consumi, come se tutto il tempo che fu lo disgreghi.

E John comincia a crescere.

25. I mondi al di la del mondo

Che sta succedendo?

Un rompicapo. Un gioco di pazienza con parole al posto di tessere.

Alvaro. Non possiamo sapere, poiche anche se vedessimo l’Uomo Futuro, non potremmo capirlo… per conquistarlo, vedi, devi far diventare tuo qualcosa… devi farlo diventare parte di te… qualcosa che puoi controllare e dominare… l’Uomo Futuro dev’essere un passo piu avanti, dev’essere completamente svincolato dall’influenza dell’ambiente circostante. Sara libero.

“Un sogno. Non sono John. Sono Matthew… sono Matthew, non John…”

L’uomo che viaggiava nel tempo. Un tempo eravamo rettili, i tuoi antenati e i miei… gli uomini comuni continueranno ad andare avanti, ma saranno le scimmie del futuro… semplici animali senza scopo ne destino.

“Un sogno. Per favore, chiudete la porta. Vi preghiamo di notare che USCITA si trova all’interno. Non potete uscire da questa parte.”

John. Che uno solo di noi veda, basta per tutti gli altri… ci faremo portatori delle speranze e delle benedizioni di centinaia di uomini, migliaia di persone nel passato e nel futuro… Se uno di noi puo vedere, se uno solo di noi puo conoscere la nascita e il trionfo dell’Uomo Futuro, allora questo sara sufficiente… Andremo insieme… alla fine del tempo… Tu e io vedremo l’Uomo Futuro… lo “so”.

“Un sogno. Un giardino con fontane dorate… ero venuto a cercare qualcosa che avevo dimenticato… a cercare anche qualcosa di nuovo… ero venuto a seppellire i miei rimpianti… chiesi speranza… lei era morta… lei era morta!”

Me stesso. Vedevo il mondo come poteva vederlo un dio, ma non ero un dio… quel che vedevo significava qualcosa, sebbene non riuscissi a vedere quasi niente. C’era qualcosa di calmo e pacato nella vita… un conquistatore imperturbabile che si muoveva con una strategia sicura… sono venuto per conoscere intimamente la filosofia della vita.

“John. Non sei solo… Non vi e nulla di nuovo… Ma sono sempre stati i tuoi sogni, Matthew… li ho solo presi in prestito… ora puoi riaverli.”

L’evoluzione lavora sul giovane, non sul vecchio, sul maturo, sul definito, ma sul malleabile e sul mutevole, su cio che deve ancora svilupparsi. Un uomo e un uomo, ma la gastrula che diventa uomo potrebbe, con un impercettibile cambiamento, divenire qualcosa di completamente diverso. Un adulto e un essere finito, non ha piu la capacita per ulteriori cambiamenti. Una gallina e solo uno dei modi in cui un uovo puo creare un altro uovo. L’uovo puo scegliere, la gallina no.

L’evoluzione lavora sulle larve, sui bruchi, sulle meduse, sulle ninfe e sui girini.

E questo il segreto.

La metamorfosi.

Il cantore di sogni. E tutto parte di me, del mio sapere, dei miei ricordi, delle mie emozioni, delle mie molteplici forme. Sono tutti i miei pensieri espressi in un’entita singola, tutti i miei sogni realizzati. E il limite della mia creazione…

Come potresti saperlo? Come potresti sapere che c’era ancora una creazione di la da venire? Un bruco sa che diverra una farfalla? Una ninfa sa che, prima di morire, per un solo giorno, sara una crisopa?

Tu sei davvero l’Uomo Futuro, ma nemmeno tu sai di esserlo.

C’e una voce nella mia mente.

“Immagina una pozza d’acqua. Sta piovendo. Ogni minuto si formano centinaia di increspature che si allontanano accavallandosi l’una all’altra senza pero intralciarsi il cammino. Ogni increspatura segue il suo corso attraverso il lago, ma in ogni istante centinaia di altre increspature la sfiorano.

“Gli universi sono increspature, i loro cerchi nell’acqua sono il cambiamento. Mentre un’onda si espande tocca altre onde e cosi il tempo cresce in estensione, ma non in maniera lineare. Dove gli universi s’incontrano, non interrompono il proprio corso. Ma ogni intersezione e il fuoco di percezioni multiple.

“Non capisco”.

Puo un rettile capire un uomo…?

Mi sento straziato dagli opprimenti bendaggi dell’oscurita, strappato via con violenza e disperso nella notte senza vento. L’oppressiva prigione del mio corpo e scartata, gli angoli nascosti della mia mente schizzano nel vuoto. E io cresco, mi espando come un urugano, come un’onda d’urto. Mi espando come sfera di fuoco in un orgasmo di energia che si autoconsuma. Il guscio vuoto del mio universo viene rotto e gettato via, i punti saldi del mio modo di vivere vengono completamente dimenticati. La mia vita di essere subunivcrsale viene distrutta e lasciata alle fameliche onde che mi trasportano fuori e dentro, crescendo e crescendo, finche la mia mente abbandona le minuscole sfere per abbracciare il mio nuovo macrocosmo.

L’oscurita e invasa da aloni di luce, moltitudini di universi saldati dall’evoluzione in sottili anelli di squisita fattura che ruotano su un asse inclinato. Le stelle di questi universi, simili a schizzi di luce, brillano nella notte scura trasformando gli anelli, e il loro movimento rotatorio in vere e proprie girandole. Essi convergono e si allontanano, si uniscono e si dividono, si scontrano e si intersecano simultaneamente e singolarmente vorticando allegramente nella loro luce sfavillante.

E io continuo a crescere.

Ora vedo un’ombra, un’ombra gettata sull’oscurita dall’oscurita. Sta a significare potere e austerita. In questa esistenza senza dimensioni la vedo in alto, sopra di me, sotto di me, intorno a me, oltre e dentro di me.

Improvvisamente quei cerchi vorticosi entrano in me e cominciano a fremere insieme alla mia espansione senza forma. Il mio cuore pulsa seguendo il ritmo di quei molteplici universi che diventano un tutt’uno con il battito

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