avrebbero dovuto aiutarlo a ritornare alla normale routine.
Terminata la visita, aggiunse la cartella di John a quella di Marjorie sulla propria scrivania, poi cerco Susan, che trovo nel piccolo laboratorio usato per gli esami piu semplici.
«Susan, qui abbiamo molti pazienti con problemi oncologici?» le domando.
David ammirava i colleghi che sceglievano quella specializzazione e sapeva che lui non sarebbe stato adatto a seguirla. Cosi era stato, con una certa trepidazione, che aveva scoperto che i suoi primi due pazienti avevano entrambi il cancro.
Susan lo rassicuro che ce n’erano pochi e lui ritorno davanti alla saletta numero uno, controllando la cartella che era stata preparata. Si senti rassicurato: si trattava di un paziente diabetico.
La mattina passo rapida e felice. I pazienti erano tutti una delizia: affabili, attenti a quello che lui diceva e per nulla lamentosi. E tutti gli espressero la propria riconoscenza per la sua scelta di trasferirsi a Bartlet.
A colazione, David e Angela si ritrovarono al bar, gestito da volontari, e si raccontarono la loro mattinata.
«Il dottor Wadley e meraviglioso», disse lei. «Sa rendersi utile e gli piace insegnare. Piu lo conosco, meno mi fa pensare a mio padre. E cosi estroverso! E un tipo entusiasta, affettuoso. Mi ha persino abbracciata stamattina, quando sono arrivata. Mio padre morirebbe, prima di fare una cosa simile.»
David racconto ad Angela dei pazienti che aveva visitato e lei si commosse molto nel sentire come lo aveva accolto Marjorie Kleber.
«E una maestra, e l’anno prossimo avra anche Nikki nella sua classe.»
«Che coincidenza!» Angela si fece descrivere Marjorie e si rattristo nell’apprendere quale tremenda malattia l’affliggeva. Ascolto anche le preoccupazioni di David riguardo alla frequenza di casi di cancro e cerco di consolarlo, ricordando come il marito aveva reagito alla morte di alcuni pazienti che avevano quella malattia, quando faceva il tirocinio. «Non deprimerti. Se la tua infermiera ti ha detto che non ce ne sono molti, sara vero.»
«A proposito di depressione.» David abbasso la voce e si chino sul tavolino per avvicinarsi di piu a lei. «Hai sentito del dottor Portland?»
Angela scosse la testa.
«Si e suicidato. Si e sparato proprio nella stanza dove ora sono io.»
«E tremendo. E devi rimanere li? Magari potresti fartene dare un’altra.»
«Non essere ridicola Che cosa dico a Kelley? Che sono superstizioso? E poi, l’hanno imbiancata di fresco e hanno sostituito la moquette.» David alzo le spalle. «Andra bene cosi.»
«Perche l’ha fatto?»
«Depressione.»
«Lo sapevo, lo sapevo che era depresso. L’avevo anche detto, ti ricordi?»
«E io non ho detto che non lo fosse», obietto lui. «Ho solo detto che sembrava malato. Dev’essersi ucciso subito dopo che ci siamo visti, perche Kelley mi ha riferito che lo ha fatto a maggio.»
«Pover’uomo. Aveva famiglia?»
«Moglie e due bambini.»
Angela scosse la testa e rimase pensierosa per qualche momento.
«Passando a un argomento meno triste», continuo David, «Charles Kelley mi ha spiegato che esiste un premio per tenere bassa l’ospedalizzazione. Meno faccio ricoverare i miei pazienti e piu guadagno. Potrei persino vincere un viaggio alle Bahamas.»
«Avevo sentito parlare di questi incentivi», annui Angela. «E una tattica che utilizzano gli enti mutualistici per ridurre i costi.»
David scosse la testa, incredulo. «Alcuni degli aspetti della gestione manageriale dell’assistenza e della competizione controllata sono sconcertanti. Io personalmente trovo questa cosa insulsa.»
«Ho anch’io un argomento piu ameno: il dottor Wadley ci ha invitati da lui a cena, stasera. Gli ho detto che avrei chiesto a te, che ne dici?»
«Tu ci vuoi andare?»
«Lo so che a casa abbiamo un sacco di cose da fare, ma penso che ci dovremmo andare. Si e dimostrato talmente generoso e premuroso! Non vorrei apparirgli ingrata.»
«E Nikki?»
«Ecco un’altra buona notizia», annuncio Angela. «Ho saputo da uno dei tecnici di laboratorio che Barton Sherwood ha una figlia che va al liceo e che fa abitualmente la baby sitter. Abitano vicino a noi. Le ho telefonato e lei ha detto che verrebbe volentieri.»
«Pensi che a Nikki non spiacera?»
«Gliel’ho gia chiesto. Ha detto che non le importa e che non vede l’ora di conoscere Karen Sherwood, che e una delle cheerleader.»
«Allora andiamoci», rispose David.
Karen Sherwood arrivo a casa loro poco prima delle sette. Quando David apri la porta penso che non aveva l’aria di una cheerleader: era minuta e tranquilla e, sfortunatamente per lei, assomigliava molto al padre, pero era gradevole e dotata di intuito. Conquisto subito Nikki dicendole che adorava i cani.
Mentre David guidava, Angela fini di truccarsi. Vedendo che era molto tesa, lui la rassicuro dicendole che era strepitosa e che tutto sarebbe andato bene. Entrambi rimasero colpiti dall’abitazione dei Wadley, meno grande della loro ma in condizioni sicuramente migliori e con un parco in perfetto ordine.
Quando Wadley li fece entrare, si accorsero che l’interno era ancora piu bello: mobili di antiquariato, tappeti persiani, quadri del Diciannovesimo secolo.
Gertrude Wadley e il marito erano molto diversi, dando credito al detto popolare secondo cui «gli opposti si attraggono»: lei era una donna timida e riservata. Era come se fosse stata sopraffatta dalla forte personalita del marito.
La loro figlia adolescente, Cassandra, in principio sembro piu simile alla madre, ma durante la cena mostro di assomigliare piu al padre.
Comunque, fu Wadley a dominare la serata. Pontifico su un’infinita di argomenti ed era chiaro che stravedeva per Angela, dicendo che ringraziava il cielo perche adesso nella sua equipe c’era una persona cosi competente.
«Una cosa e certa», commento David mentre ritornavano a casa, «l’hai conquistato. E non so proprio dargli torto.»
Lei gli si rannicchio contro.
David riaccompagno Karen e al suo ritorno trovo Angela che lo aspettava sulla soglia con una camicia da notte che non usava dai tempi della luna di miele.
«Mi sta meglio adesso che quando ero incinta, vero?» gli chiese lei.
«Ti stava benissimo allora e ti sta benissimo adesso.»
Nella semioscurita del soggiorno, si distesero sul divano e fecero di nuovo l’amore, questa volta in modo meno frenetico della sera prima e ancora piu soddisfacente, poi rimasero abbracciati ad ascoltare i grilli e le rane.
«Abbiamo fatto piu l’amore qui negli ultimi due giorni che a Boston negli ultimi due mesi», osservo Angela sospirando.
«Eravamo sotto stress.»
«Sto pensando di avere un altro figlio.»
David si sposto per poter vedere il suo profilo nell’oscurita. «Davvero?»
«Con una casa di queste dimensioni, potremmo averne una nidiata.»
«Pero dovremmo sapere se c’e la probabilita che nasca con la fibrosi cistica. Penso che potremmo fare un’amniocentesi.»
«Suppongo di si», confermo Angela, senza entusiasmo. «Ma che cosa faremmo, se risultasse positiva?»
«Non lo so. Fa paura pensarci. E difficile sapere quale sarebbe la cosa giusta da fare.»
«Be’, come diceva Rossella O’Hara, domani e un altro giorno.»