piena notte, quando nessuno poteva vederlo… Che lavoro! Su e giu per le scale, dentro e fuori il parcheggio, cenere dappertutto, i polmoni in fiamme. Ricorda di quando un’urna gli e caduta dalla pila che reggeva in mano e si e rovesciata nel parcheggio: raccogliere la cenere impalpabile era stata una faticaccia, perche volava via da tutte le parti. Che lavoro! Non era giusto… Con tutto quel traffico, Edgar Allan Pogue si e dimenticato il vaccino e quando gli e venuto in mente ha scoperto che le scorte erano esaurite. Cosi adesso tossisce, ha i polmoni che gli bruciano e gli occhi che gli lacrimano e deve cercare di assorbire le vitamine dal sole.

Pensa al Pesce Grosso e si deprime, si arrabbia. Quella donna non sa nulla di lui, non lo conosce, non lo ha mai neppure salutato, ma e per colpa sua se lui sta cosi male. E per colpa di quella donna se lui non possiede niente. Lei e piena di case e di automobili che costano piu di qualsiasi casa in cui lui abbia mai abitato e non gli ha nemmeno chiesto scusa. Mai, neppure quando successe il fattaccio. Tutt’altro: si mise a ridere. Invece non c’era niente da ridere. Lui fece un salto, uscendo dalla sala di imbalsamazione, sorpreso di trovarsela li davanti che giocava con una lettiga. Quella mocciosa ci correva sopra ridendo, come fosse un monopattino, mentre sua zia parlava con Dave di un’assemblea generale, oppure di qualche altro problema.

La dottoressa Scarpetta non scendeva mai nella divisione di Anatomia, a meno che non ci fosse qualche problema. Era dicembre, il periodo intorno a Natale, e aveva con se quella mocciosa di sua nipote. Pogue la conosceva, ne aveva sentito parlare. Dicevano che abitava in Florida, a Miami, con la madre, che era la sorella della direttrice.

Pogue non sapeva tutti i particolari, ma sapeva che Lucy Farinelli poteva assorbire dal sole tutte le vitamine che voleva e non aveva nessuno intorno che le rompeva le scatole e le diceva che non guadagnava abbastanza. Anche perche, vivendo gia in Florida, non aveva nessun bisogno di guadagnare un sacco di soldi per potercisi trasferire da vecchia.

Rise di Pogue, quel giorno. Correva sulla lettiga come fosse stata un monopattino. Rischio di urtarlo, di farlo cadere. Edgar Allan Pogue portava una latta di formaldeide vuota su un carrellino e, a causa di quella mocciosa, dovette fermarsi di colpo e la latta vuota cadde. Ma Lucy Farinelli se ne frego altamente e continuo a correre e schiamazzare. E non era piu una bambina, aveva diciassette anni. Edgar Allan Pogue se lo ricorda benissimo, quanti anni aveva. Sa in che giorno e nata. Per anni le ha mandato biglietti anonimi a ogni compleanno, all’attenzione di sua zia Kay Scarpetta, 9 North Fourteenth Street, anche dopo che l’istituto ha cambiato sede. Dubita che Lucy ne abbia mai ricevuto uno, tuttavia.

Quel giorno, quel fatale giorno, Kay Scarpetta era vicino alla vasca e parlava insieme a Dave, con il camice sopra un tailleur elegante. Aveva appuntamento con un deputato, gli disse, a cui avrebbe parlato del problema che stavano discutendo. Il deputato stava preparando un disegno di legge sull’argomento. Quale? Pogue non lo ricorda. Prende fiato e si sente bruciare i polmoni. Kay Scarpetta era una bella donna e stava bene, vestita elegantemente come quella mattina. Pogue la guardava senza farsi vedere e si sentiva a disagio, in subbuglio. Anche Lucy gli ispirava dei sentimenti, ma diversi. Provava qualcosa per lei solo perche Kay Scarpetta le voleva bene, altrimenti gli sarebbe rimasta del tutto indifferente.

La latta vuota fece un rumore terribile, quando rotolo per terra verso Lucy e la sua lettiga, e Pogue dovette correre a riprenderla. E impossibile svuotare la formaldeide da una latta fino all’ultima goccia e cosi, quando la latta cadde, il liquido rimasto sul fondo schizzo sulle piastrelle del pavimento e uno spruzzo colpi sul viso Edgar Allan Pogue mentre si chinava a raccogliere la latta e gli entro in bocca. Edgar Allan Pogue fu scosso da un accesso di tosse e corse nel bagno a vomitare, ma nessuno si accorse di niente. La dottoressa no di certo, e Lucy meno che mai. La sentiva ridere nel corridoio, mentre lui era in bagno, scosso dai conati di vomito. Nessuno si accorse che la sua vita era rovinata per sempre.

“Tutto bene, Edgar Allan? Sicuro?” gli domando Kay Scarpetta dalla porta chiusa del bagno. Non entro.

Edgar Allan Pogue ha rivissuto quel momento infinite volte, al punto che non e piu sicuro del tono di voce che uso la dottoressa. Forse, a furia di ricordare, l’ha distorto.

“Sicuro di star bene, Edgar Allan?”

“Si, dottoressa. Mi do una sciacquata e passa tutto.”

Quando finalmente usci dal bagno, la lettiga era in mezzo al corridoio e Lucy Farinelli e Kay Scarpetta non c’erano piu. Persino Dave era andato via. Era rimasto solo lui, Pogue, con il destino segnato da quella goccia di formaldeide che gli bruciava nei polmoni come una scintilla incandescente. Solo.

“Io lo so” ha spiegato poi alla signora Arnette, allineando sei bottiglie di liquido da imbalsamazione rosa confetto sul carrello, vicino al tavolo di acciaio sul quale era distesa. “A volte bisogna soffrire, per poter sentire la sofferenza degli altri” le ha detto tagliando il filo da un gomitolo sul carrello. “Ricorda quanto tempo ho trascorso con lei, signora Arnette, a parlare di carte e testamenti e di che cosa le sarebbe successo se il suo corpo fosse finito al Medical College of Virginia o alla University of Virginia? Lei diceva di amare Charlottesville e io le ho promesso che avrei fatto di tutto perche lei finisse alla UVA, visto che amava tanto quella citta. L’ho ascoltata per ore, si ricorda? Sono venuto tutte le volte che mi ha chiamato, prima per farle firmare le carte, poi perche aveva bisogno di una persona che la stesse a sentire, visto che aveva paura che i suoi parenti non esaudissero i suoi desideri.

Non possono fare niente, se firma queste carte, glielo assicuro. Questi documenti sono legalmente validi, sono le sue ultime volonta. Se vuole donare il proprio corpo alla ricerca scientifica e quindi essere cremata da me, firmi qui e la sua famiglia non potra fare nulla.”

Pogue giocherella con i sei proiettili calibro .38 che tiene nella tasca, seduto sulla sua Buick bianca al sole, e ricorda quanto si e sentito potente con la signora Arnette. Si sentiva un Dio, con la signora Arnette, la Legge.

“Sono una povera vecchia malata, Edgar Allan” gli ha detto l’ultima volta che si sono parlati. “Il mio medico abita nella casa qui di fronte e non mi viene mai a visitare. Non diventi cosi vecchio, Edgar Allan.”

“No” le ha promesso lui.

“Sono gente strana, sa, quelli che stanno nella casa di fronte. Il medico e sua moglie.” Ha fatto una risata amara, alludendo a qualcosa di losco. “La moglie del dottore e una donna volgare. L’ha mai vista, Edgar Allan?”

“No, signora Arnette, non mi pare.”

“Stia alla larga da quella casa” gli ha raccomandato la signora Arnette, scuotendo la testa. “Stia alla larga da quella donna.”

“Certamente, signora Arnette. Il suo medico fa male a non venire mai a vedere come sta. Le visite a domicilio rientrano fra i suoi doveri.”

“Chi la fa l’aspetti” ha replicato la signora Arnette con la testa sul cuscino, nel letto della sua camera sul retro della casa. “Mi creda, Edgar Allan, chi male semina, male raccoglie. Sono sua paziente da tanti anni, eppure non viene mai a visitarmi. Non sara certo lui a firmare le mie carte.”

“Che cosa vuole dire, signora Arnette?” ha chiesto Pogue.

“Be’, quando uno se ne va, il medico deve firmare un certificato. Giusto?” ha detto la vecchia, ormai cosi debole che aveva sempre freddo nonostante le coperte.

“Giusto. Il suo medico firma il certificato di morte.” Pogue di morte se ne intende.

“Be’, vedra che lui non trovera il tempo di venire. Che cosa succedera, allora, Edgar Allan? Se non mi firmano il certificato di morte, non posso morire?” Ed e scoppiata in una risata aspra, per niente divertita. “Vedra che non firmera un accidente. Io e il dottore non andiamo d’accordo.”

“Questo l’ho capito” ha replicato Pogue. “Ma non si preoccupi” ha aggiunto, sentendosi Dio in terra. “Se il dottore non trovera il tempo di attraversare la strada e venire a firmare il suo certificato di morte, pensero a tutto io, signora Arnette.”

“E come?”

“Un modo c’e.”

“Lei e proprio un caro ragazzo, Edgar Allan” gli ha detto, distesa sotto tutte quelle coperte. “Sua madre era una donna fortunata!”

“Lei non si riteneva per niente fortunata.”

“Allora era ingiusta, Edgar Allan.”

“Se non firmera il suo medico, firmero io” le ha promesso Pogue. “Vedo certificati di morte tutti i giorni, e sono tanti quelli firmati da medici che se ne fregano.”

“Se ne fregano tutti, Edgar Allan.”

“Falsifichero la firma, se necessario. Non si preoccupi.”

“Lei e un tesoro, Edgar Allan. Che cosa posso fare per lei, in cambio di questo favore? Ho fatto in modo che

Вы читаете La traccia
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату