piu popolari giornalisti televisivi americani. Come tale poteva scegliere ogni destinazione per i suoi servizi, e le sue destinazioni coincidevano sempre con quelle di Deidra Blasey e del sergente Kingston. Aveva pensato a tutto, anche al capro espiatorio che avrebbe sviato le indagini. Sono contenta che siano stati scarcerati il giorno seguente l’attentato a Pasadena. Ci servono comunque altre prove per inchiodarlo definitivamente. Ricordati: il Giusto ha annunciato un nuovo attentato per il prossimo 21 gennaio.»
Breil apri l’armadio a muro, osservo i titoli della libreria alla sua destra. Poso le dita sopra uno dei volumi e lo tiro a se con gesto sicuro.
Cassandra e gli uomini dell’FBI restarono a guardare ammutoliti la parete di fondo dell’armadio che scivolava di lato, mettendo allo scoperto il locale nel quale il Giusto confezionava le sue bombe, i suoi avvertimenti e le sue folli rivendicazioni.
L’Anello dei Re era sulla scrivania, di fianco al computer. Poco distante trovarono un Corano, ancora aperto al versetto centonovantasette della seconda sura. Oswald lesse a alta voce: «
Quindi Oswald apri il Libro all’altezza di un secondo segno e continuo: «
«La prego, agente, tratti bene quell’antico anello e si ricordi che, non appena avra finito con i rilevamenti, me lo dovra restituire. Quell’oggetto mi appartiene personalmente. O meglio, appartiene a una mia cara amica alla quale e stato regalato e alla quale devo restituirlo a ogni costo.»
«Oswald Breil, l’uomo dai mille misteri. Mi spieghi come hai fatto?»
«A fare cosa, a regalare un antico anello a un’amica? Nel mondo ogni giorno un uomo impazzito chiede a una donna di sposarlo. Se la donna e altrettanto pazza acconsente. A suggellare questa follia intervengono solitamente anelli di ogni forma, materiale e stile… Il fatto curioso e che io non ho mai avuto il coraggio di dirle perche gliene avevo fatto dono…»
«No, non dicevo quello, Oswald, ti chiedevo come hai fatto ad andare a colpo sicuro e individuare il meccanismo di apertura del passaggio segreto. Noi, sempre ammesso che ci fossimo arrivati e solo dopo confronti con le planimetrie ed esami radar alle pareti, ci avremmo impiegato qualche settimana.»
«E semplice: Kreutznaer e il vero nome di Robinson Crusoe. Ho pensato che il Giusto non avrebbe potuto non cedere a un pizzico di vanita ed ero certo di non sbagliarmi scegliendo, tra i tanti, il volume di Defoe. Quel libro altro non era se non il meccanismo di apertura della stanza segreta. Ma adesso lasciamo che gli uomini della Scientifica sbrighino il loro lavoro. Noi abbiamo ancora un conto da regolare, e non sara un conto da poco.»
EPILOGO
Il demone Asmodeo rispose: «Toglimi la catena, dammi il tuo anello sul quale e inciso il nome di Dio e io ti mostrero la mia superiorita». Allora Salomone gli tolse la catena e gli diede l’anello. Asmodeo ingoio l’anello e scaglio Salomone lontano quattrocento parasanghe.
Citta Santa della Mecca, 19 gennaio 2005
I modi per recarsi nella Citta Santa, precetto che ogni musulmano deve osservare almeno una volta nella sua vita, sono sostanzialmente due: l’
Mentre la seconda puo essere effettuata in qualsiasi momento dell’anno, il pellegrinaggio deve svolgersi in un arco temporale preciso: tra l’ottavo e il dodicesimo giorno del mese di
La pratica rituale della
Quindi il visitatore deve effettuare i sette percorsi tra i colli di Safa e Marwa, correndo, se gli e possibile, lungo un determinato tragitto. Alla fine la testa del fedele verra rasata e questo coincidera con la sua uscita dallo stato di sacralizzazione.
Il pellegrinaggio, invece, implica, oltre a quanto dettato per la
Oswald Breil sorrise, mentre si accingeva a percorrere il sesto giro attorno alla
Non c’era voluto molto per individuare nella Mecca il nuovo bersaglio del Giusto.
Jordan Cruner aveva fatto perdere le sue tracce una volta atterrato con una troupe televisiva con lo scopo di girare un servizio per la K.C. News nei luoghi sacri dell’Islam.
Non era facile per un occidentale varcare l’impenetrabile cortina posta a protezione della Citta Sacra. Per un ebreo la cosa era praticamente impossibile. Certamente Breil non avrebbe potuto servirsi dei canali ufficiali per svolgere le sue indagini in loco.
L’occasione propizia si era presentata quasi per caso, mentre Oswald stava scervellandosi per trovare il sistema di raggiungere La Mecca senza dover mobilitare le forze speciali saudite, tristemente note presso gli israeliani per il loro scarso stato di addestramento.
«Il dottor Breil?» aveva chiesto una voce gentile in un inglese dalla leggera inflessione araba.
«Si, sono io.»
«Mi sono permesso di chiedere il suo recapito personale alle massime autorita americane, dottor Breil. Spero di non disturbarla. Il mio nome e Qabil, sono il segretario personale di re Fahd, il sovrano dell’Arabia Saudita. Sua eccellenza mi ha chiesto di contattarla personalmente: egli vorrebbe parlare con lei, se non le spiace.»
«Non mi dispiace affatto. Mi dica solo quando, come e dove potremo parlarci e mi rendero disponibile.»
«Anche subito, se per lei puo andare bene: in tal caso potrei passare la comunicazione al Custode dei luoghi sacri, re Fahd.»
Oswald sapeva che il regnante saudita aveva preferito l’appellativo di «Custode dei luoghi sacri della Mecca e di Medina» al posto del titolo di «maesta»: in tal modo il sovrano sperava di ammantarsi di una veste di sacralita che avrebbe forse fatto dimenticare al popolo dell’Islam la sua propensione per il lusso, le amicizie con gli occidentali e, non ultimi, i comportamenti dissoluti a cui alcuni componenti della sua famiglia indulgevano.
La voce del sovrano era molto cambiata rispetto a quella giovane e squillante che nel 1981 aveva elencato ai paesi arabi i punti del piano di riconciliazione con Israele. Il piano si era rivelato inaccettabile per tutti i componenti della Lega, ma Fahd sarebbe rimasto per lungo tempo uno dei pochi ad aver tentato un riavvicinamento tra i due