Lui si volto di nuovo verso di lei. «Niente di preciso, e non voglio saperlo. Quello che hai fatto non mi interessa. So che sei una dei suoi criminali clonati.» Vide la sorpresa dipingersi sul suo volto. «Si, sono venuto a sapere alcune cose su di lui. Abbastanza per fargli avere dei grossi problemi. Ha ragione a volersi liberare di me.» Sospiro e si giro nuovamente sulla schiena, allontanandosi da lei. Si intreccio le dita dietro la testa.

Lilo penso che avesse finito di parlare e si accorse che non le dispiaceva. Avrebbero potuto farlo piu tardi. Adesso si stava eccitando. Era un bell’uomo. Le piaceva il suo odore, il contatto delle sue mani. Si sposto verso il basso e si alzo su un gomito, poi si chino su di lui.

«Ne fa collezione,» disse Cathay, massaggiandole distrattamente la testa con una mano. «In una base segreta da qualche parte ne ha a dozzine, poveri disgraziati. Cercano il modo per cacciare gli Invasori.» Rise amaro, poi la guardo. «Se tu fossi una Terrestre Libera non avresti tanta paura di quella donna. Cioe, ne avresti paura, ma la rispetteresti, capisci che voglio dire?»

Lei sospiro piano e gli appoggio la guancia sul ventre. D’accordo, voleva parlare, dopo tutto.

«Ho visto cosa sa fare Vaffa. Credo anche di conoscere alcune sue debolezze. Adesso e molto confusa. Tweed non avrebbe mai dovuto farle fare questo viaggio da sola.»

«Non gliel’ha fatto fare,» esclamo Cathay. «Ha mandato anche te.»

«Cosa vuoi dire? Pensi che sia una Terrestre Libera?»

«No, pero ti ha mandato. Avra avuto un motivo.»

Sollevo la testa per guardarlo. «Apparentemente sono qui per caso. Stavamo andando su Titano quando ha ricevuto il tuo messaggio.»

«No. Non e andata cosi. Sono tre mesi che gli ho inviato il messaggio. Non mi importa dove abbia detto a te e a Vaffa che stavate andando. La vostra destinazione era questa. Forse non lo sapeva neanche il pilota. Il messaggio vi sarebbe arrivato appena in tempo per deviare su Marte.»

«Ce l’abbiamo fatta appena,» osservo lei.

«No. Voleva che veniste qui. Voleva che Vaffa fosse il suo solo agente fedele fra di noi. Se avesse pensato che Vaffa non era in grado di far fronte alla situazione da sola, stai sicura che allo spazioporto vi avrebbe fatto seguire da qualcun altro.»

«Non capisco. Sembra un gioco. Vuole che facciamo qualcosa per lui o solo che ci uccidiamo a vicenda?»

«Non e mai una cosa semplice,» sospiro Cathay. La prese per un braccio e la tiro su con delicatezza. Lei gli si premette contro, stretta dal suo braccio. «Sono quindici anni che ho a che fare con lui. Altri cinque… be’, mi ha promesso una nuova identita. Ho cominciato a dubitarne, ma si deve pur vivere per qualcosa.»

Adesso non voleva piu parlare. La strinse piu forte, poi si sposto in giu e comincio a baciarle i seni. Ma adesso fu Lilo a respingerlo e a sollevare la testa per guardarlo.

«Continuo a non capire.»

«D’accordo. V’affa e un grande soldato, ma un cattivo generale. Non ha spirito di iniziativa. Per questo tu sei qui, per prendere le eventuali decisioni difficili, quelle che non possono aspettare un giorno per essere risolte dal Capo. Non quelle di vita o di morte, ne quelle di carattere etico, dell’etica dei Terrestri- Liberi. Per quelle puo fidarsi di Vaffa. Ti ha giudicata molto bene. So qualcosa di quello che hai pensato, e so quanto ti conosce lui. Non ti alleeresti mai con Vaffa. E impossibile.»

«Come puoi dirlo?» chiese. Si sentiva le guance rosse. Rabbia, vergogna. Aveva appena deciso che opporre resistenza a quel modo sarebbe stato sciocco: la cosa migliore era aspettare quando fosse tornata su Plutone e ne avesse saputo di piu del suo avversario.

«Intanto perche le migliori possibilita di fuga per te si presenteranno piu tardi. Lo sai. La tua non e una prigione fisica. Puoi acquistare la liberta a poco a poco, scoprendo lentamente cosa puoi fare e poi facendolo tutto insieme. Ammesso che sia possibile, il che non e ancora stato dimostrato, per quanto ne so io. A questo punto e molto probabile che Vaffa non sia sola. Tweed non doveva necessariamente dirle che c’era qualcun altro che ti sorvegliava. Pensa che tu lo capirai e non cercherai di fuggire.»

Sembrava effettivamente il tipo di occasione tentatrice che doveva aver avuto il suo primo clone, Lilo 2. Ricordo di aver deciso di sospettare delle possibilita di fuga facili, di cercare quelle difficili. Pero era sempre arrabbiata.

«E che succede se mando al diavolo il buon senso? Rischiare tutto, mettermi con te e farla fuori. Come fa a sapere che non prendero una decisione irrazionale? A meno che non sia un altro esame e che non esista un messaggio della Linea Calda.»

«Esiste, ma sono contento che tu abbia considerato anche questa possibilita. Ti sei fidata di me troppo alla svelta, per il tuo bene, lo sai.» La lingua era nuovamente sui suoi capezzoli, e questa volta lei non protesto. Gli carezzo la schiena e chiuse lentamente gli occhi. Gli ultimi nodi ai muscoli, causati dal viaggio ad alta accelerazione, stavano sciogliendosi in un calore che avvolgeva tutto, in un fremito che andava dalle punte calde delle orecchie alle dita dei piedi. Riapri gli occhi e lo guardo.

«Non hai risposto alla mia domanda.»

«Non lo sa. Puo darsi che la tua migliore occasione sia effettivamente questa. In realta e indifeso contro una tua mossa del tutto illogica. Non la puo prevedere.»

«E allora perche rischia?»

Cathay sospiro. «Perche conosce piuttosto bene anche me. Non ti puoi mettere d’accordo con me, se io abbandonero i miei studenti, rinuncero un’altra volta alla mia dignita, o a quello che rimane. Adesso che te l’ho detto, che ho messo a nudo la mia vergogna, vuoi per favore stare zitta e allargare le gambe?»

Lo disse in tono scherzoso e con un mezzo sorriso sulla faccia, ma quando la penetro lo fece con violenza, deciso a dimenticare se stesso in un eccesso di passione. Lilo si abbandono e lascio che fosse lui a stabilire il ritmo, almeno la prima volta. Con stupore noto che rispondeva bene. In parte era per bisogno fisico; era passato molto tempo. Poi le dispiaceva per lui. Ma in parte era qualcos’altro, forse l’inizio di quel sentimento che un giorno avrebbe potuto trasformare un semplice atto di cop ricreativo in quella cosa che e cosi sottilmente e tuttavia cosi totalmente diversa: in un atto d’amore.

15

Il Consigliere professionale, un libro a domande e risposte. A cura della Compagnia Educativa Periferica E-Z.

LETTORE: Non so leggere.

CONSIGLIERE PROFESSIONALE: Non importa. D’ora in poi rispondero oralmente. Basta che tu ignori le parole sullo schermo, d’accordo?

L: Ah, bene. Come posso, cioe, cosa devo fare per diventare un cercatore di buchi neri?

CP: Un cercatore di buchi neri! E una delle professioni popolari. Sembra romantica, vero? Sei padrone di te stesso, hai una nave tutta tua. E ci si puo arricchire. E questo che ti attira nei cercatori di buchi neri?

L: SI, immagino di si.

CP: Noi cerchiamo di scoraggiare i giovani dal diventare cercatori di buchi neri. Ci sono un sacco di problemi. Per esempio, quanto credi che costi una di quelle navi?

L: Molto, penso.

CP: Ci puoi scommettere! Prima di tutto bisogna avere i soldi per comprare la nave. Le attrezzature per il viaggio costano molto di piu. Ed e pericoloso. Quello che succede, tante volte tu non lo sapessi, e che spendi tutto per la nave. Poi ti metti a sedere e osservi il rilevatore di massa. Puo anche capitarti di dover aspettare quindici anni senza vedere mai niente. A un certo punto ti si rompe il motore, e devi ricominciare tutto da capo. Tre viaggi su quattro non troverai niente, e al ritorno sarai senza un soldo. Il primo viaggio sara l’ultimo. Se sopravviverai.

L: Che cosa vuoi dire?

CP: E pericoloso! Se ne trovi uno, devi rallentare per capire dov’e e dove sta andando. A volte ci andrai a sbattere contro! Ma anche se fai tutto bene, devi tornare a prenderlo con un rimorchiatore elettromagnetico. Intorno a Plutone c’e gente che aspetta proprio quello. Ti seguiranno. Puoi essere a mezzo anno luce dal sole. Cosa fai, chiami la polizia? Dovrai lottare.

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