L: Be’, so lottare come chiunque altro. Quello che voglio sapere e se devo imparare a leggere.

CP: Non vedo perche. A cosa ti servirebbe il computer, altrimenti?

Il verdetto su Cathay era secco e preciso. Dopo averlo decifrato, Vaffa me lo fece vedere. Cercava di giustificarsi ai miei occhi? Speravo di si; se la mia opinione le interessava tanto, che se ne rendesse conto o no, la mia posizione ne usciva rafforzata. Il Capo non aveva bisogno di Cathay, se permettergli di vivere significava lasciarlo su Plutone, con tutto cio che sapeva.

Credo che Vaffa avesse gia preso una decisione un minuto dopo aver letto il messaggio. Aveva una mente lineare. Allorche le dissi che Cathay sarebbe venuto con noi, dovette a malincuore invertire la marcia.

«Ma vuole qualcosa in cambio,» esclamo Lilo d’impulso.

«Non gli conviene. Cosa?»

«Capisce di non aver potere di contrattazione,» disse, improvvisando. «Ma e stato utile a Tweed in passato, e potrebbe ancora esserlo in futuro, se non te lo inimichi completamente.»

«Vai avanti.»

«I suoi tre… contratti educativi. Non sono legali, naturalmente. E una situazione del tutto irregolare, ma per lui hanno la fojza di legge perche ha promesso di rispettarli. Le madri di quei bambini non avranno nessuna speranza, lo sai. Con la mancanza di insegnanti che c’e, come faranno a trovare qualcuno che si occupi dell’educazione dei figli? Cathay dice che qui c’e una lista d’attesa di dieci anni. Diventeranno grandi prima che sia possibile trovare un sostituto. Sono tutti prenotati, impegnati a insegnare a bambini non ancora nati.»

«Non e un mio problema.»

«No. Ma Tweed e ricco. Si possono trovare altri insegnanti abusivi, ma sono cari.»

Vaffa ci penso. «Lo chiedero al Capo.»

L’approvazione di Tweed arrivo il giorno dopo: avrebbe dato alle madri il denaro per pagare per l’educazione dei bambini. Vaffa sembro sorpresa; aveva inviato la richiesta soprattutto per soddisfare Lilo, di cui cominciava a rispettare il giudizio.

Fu una grossa sorpresa anche per Cathay, che era esultante ma cercava di non darlo a vedere. Lilo se ne accorse e ne fu contenta. Le venne in mente che quella era praticamente la sola cosa che fosse riuscita a fare di propria iniziativa da quando era fuggita dalla prigione. Ma anche allora si chiese se Tweed non avesse gia previsto tutto. Altrimenti, perche avrebbe accettato cosi rapidamente? Valutava cosi poco il denaro? Aveva accettato il suo ragionamento che cosi Cathay si sarebbe calmato e gli sarebbe stato ancora utile una volta tornato su Plutone? O aveva paura che, in caso contrario, le madri si infuriassero al punto di denunciare Cathay (il che avrebbe provocato un’indagine e forse avrebbe creato delle difficolta a Tweed) sebbene anch’esse avrebbero avuto i loro problemi? Come al solito, i motivi di Tweed non le erano chiari.

Ma adesso dovevano trovare una nave, e Vaffa non sapeva nemmeno da dove cominciare. Non lo sapeva neanche Lilo, ma si comportava come se lo sapesse e non dubitava che le sarebbe riuscito meglio che a Vaffa.

Tramite il telefono di Cathay, si fecero rapidamente un’idea della situazione del mercato delle astronavi usate. Ce n’erano sempre; erano i cercatori di buchi neri falliti che le vendevano. Ma il mercato era vivace e i prezzi sempre alti. Lilo senti una dozzina di agenti e, attraverso Vaffa, passo le informazioni a Tweed. La cosa piu incoraggiante che pote riferire fu che, pagando il triplo del prezzo gia inflazionato del mercato, potevano riuscire ad avere un’astronave in quattro o cinque mesi.

«Perche cosi tanto?» chiese Vaffa.

«E complicato,» rispose Lilo. «Ci sono piu compratori che venditori. Ci si deve mettere in lista d’attesa. Il tribunale attribuisce i beni dei cercatori falliti ad agenti che ricevono una percentuale. Non appena un cercatore fallisce, la nave viene venduta. Possono chiedere praticamente qualsiasi prezzo. La lista di attesa e di tre o quattro anni. Per passare davanti bisogna pagare l’agente. Per passare molto avanti, bisogna pagare fino a tre volte il prezzo della nave.»

«Ma non e illegale?»

«No, stranamente. Sono stati molto franchi. E l’agente stesso a compilare le liste. Al tribunale non interessa a chi viene venduta la nave. Cosi l’agente fa il proprio guadagno.»

«Non ci si puo mettere direttamente in contatto con un cercatore di buchi neri?»

«No. Quelli che non sono falliti non vendono, a nessun prezzo. Quelli che lo sono, non possiedono piu una nave. Vanno in tribunale e il giudice attribuisce sempre le navi agli agenti.»

«E le navi nuove?»

«C’e una lista ancora piu lunga, i prezzi sono piu alti e bisogna pagare di piu per passare avanti.»

Vaffa sembrava contrariata. Gli affari non erano il suo forte. ««Ne parlero al Capo.»

«Puoi anche dirgli un’altra cosa,» aggiunse Lilo, pensosa. «La nave ci serve solo per un viaggio. Sarebbe sciocco comprarla. E poi, tu ne sapresti guidare una?»

«Credevo che ci pensasse il computer.»

«Vero. Ma i cercatori di buchi neri vanno lontano. Molti non tornano perche qualcosa non funziona, forse nel computer, e loro non sanno come ripararlo. Un sacco di queste persone credono che cercare buchi neri sia facile come andare dalla Luna a Marte, ma si sbagliano. Il cinquanta per cento non torna dal primo viaggio. Quindi avremo bisogno di un pilota, perche io non ho la minima idea su come riparare una nave, e tantomeno lo sa Cathay. Posso occuparmi del computer, purche pero non sia troppo complicato. Ma non so niente dei motori a fusione. Avremo bisogno di qualcuno che li conosca.»

Vaffa sospiro. «Quindi cosa proponi?»

«Non so se sia possibile, ma potremmo provare. Forse riusciremmo a noleggiare una nave, una di un cercatore. Anche un decimo del costo della nave sarebbe conveniente, credo. A meno che il denaro non abbia importanza. Non so quanto sia ricco il Capo.»

Non credo che si possa diventare ricchi al punto che il denaro cessi di avere importanza. Se si pensa cosi, o non si diventa ricchi, o non si rimane ricchi. Tweed era favolosamente ricco, ma era interessato alla mia idea. Non lo biasimo; alcuni dei prezzi che gli avevamo riferito sarebbero bastati per mandare avanti una citta di dimensioni medie per un anno.

A me non importava niente del denaro di Tweed. Quello che mi interessava era che un’astronave si poteva comprare per telefono. Per noleggiarne una si doveva trovare un cercatore di buchi neri. Non c’erano agenzie di noleggio. Chi noleggiava mai una nave di quelle dimensioni?

Vaffa non sarebbe riuscita a occuparsene, senz’altro non da sola. Quindi sarei dovuta uscire, andare in giro, conoscere gente. Se mi si fosse presentata l’occasione perfetta, chi lo sa…

Dopo due settimane non erano venuti a capo di niente. Giorno dopo giorno erano tornati ai corridoi residenziali, illuminati da luci azzurre distanti le une dalle altre, ed erano crollati sul letto.

Tweed cominciava a essere impaziente. Vaffa disse che aveva posto una scadenza: se non riuscivano a noleggiare una nave in altre due settimane, dovevano comprarne una. Cosi avrebbero gia perso un mese e lui non era disposto a lasciar passare altro tempo senza che il suo progetto venisse attuato.

Lilo non era contenta di quella decisione. Non le importava del tempo perduto, ma pensava che se avessero comprato una nave, avrebbero sempre avuto lo stesso problema: trovare un pilota. In giro ce n’erano molti, ma Lilo era sicura che sarebbe stato difficile assumerne uno. Per lo stesso motivo per cui avevano difficolta a noleggiare una nave. Vaffa spaventava i cercatori.

I cercatori di buchi neri erano il gruppo di individui piu contorti che la razza umana avesse mai prodotto. Sotto molti aspetti erano diversi quasi quanto un essere umano accoppiato con un simb. Occorreva un carattere particolare per rinchiudersi in un’astronave monoposto per un viaggio che sarebbe durato da venti a quarant’anni. La maggior parte delle navi aveva circa cinquanta metri cubi di spazio vitale; qualcuna ne aveva meno. La destinazione poteva essere a mezzo anno luce di distanza dal sole. Chi sopravviveva tutto quel tempo a quella solitudine, tendeva a essere diverso.

«I piu non hanno una gran simpatia per la gente neppure prima di partire,» osservo Cathay. «Al ritorno,

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