concludere il contrario, dopo avere ascoltato, questo signore, al quale abbiamo accordato il privilegio di una udienza, che bellamente avanza teorie di possessione demoniaca per spiegare casi di amnesia e di mancato riconoscimento. — Fisso Clawly. — A meno che io non vi abbia del tutto frainteso.

Clawly scosse decisamente il capo.

— No. Sono convinto… posso dirlo chiaramente… che menti straniere stanno impadronendosi delle menti dei nostri cittadini, che esse stanno infiltrandosi sulla Terra, cercando di stabilire tra noi una testa di ponte. In quanto alla loro identita, alla loro natura e alla loro origine… non posso dare una risposta, ma solo ricordare che gli studi di Thorn sui paesaggi dei sogni mostrano un mondo stranamente simile al nostro, e stranamente distorto. Ma la segretezza di cui circondano gli invasori porta a concludere che il loro scopo sia ostile… o, perlomeno, equivoco. E non ho bisogno di ricordarle che, nell’era dell’energia subtronica, la presenza di un gruppo ostile, anche ridottissimo, puo costituire una minaccia per la stessa esistenza della Terra.

Conjerly strinse il pugno, e lo riapri lentamente. Quando parlo, sembro recitare un atto di fede.

— Il materialismo e la nostra base, signori… la ferma convinzione secondo la quale qualsiasi fenomeno deve avere un’esistenza reale e una causa reale. Questo ha reso possibile la nostra tecnologia, e una capacita di comprensione della natura completa e chiara. Io sono di larghe vedute. Come tutti, sono disposto ad ascoltare nuove teorie in qualsiasi momento, e con grande interesse. Ma quando queste teorie rappresentano il risveglio delle superstizioni piu antiche e piu arretrate, quando questo signore cerca di spaventarci servendosi di incubi e di storie di spiriti maligni che rubano corpi umani, quando in base a queste prove ci chiede di istituire una gigantesca caccia alle streghe, quando suscita il vecchio spettro dell’energia subtronica scatenata senza controllo, quando si fa accompagnare da un collega… — fisso Thorn — che considera seriamente l’idea di fare una mappa del mondo dei sogni… allora, signori, affermo che se cediamo a simili suggerimenti, sara meglio gettare da parte ogni traccia di materialismo e di razionalismo, e domandare, per l’avvenire, e per salvaguardare l’umanita, il parere di indovini e veggenti.

A quest’ultima parola, Clawly sobbalzo, e si riprese immediatamente. Non oso guardarsi intorno, per vedere se qualcuno aveva notato la cosa.

L’ira raggiunse il suo apice, nella voce di Conjerly.

— Immagino, signore, che i vostri investigatori andranno in giro con l’aconito per smascherare i lupi mannari, e con l’aglio per scacciare i vampiri, e croci e acquasanta per esorcizzare i demoni!

— Non avranno nulla, all’infuori di menti aperte — rispose tranquillamente Clawly.

Conjerly respiro in modo rumoroso, e il suo volto arrossi lievemente; fece una pausa per radunare le forze, deciso a lanciare un nuovo attacco ancor piu feroce. Ma proprio in quel momento Tempelmar si alzo a sua volta. In un modo che pareva involontario, il suo gomito tocco il fianco di Conjerly.

— Non c’e alcuna necessita di litigare — disse con aria cordiale Tempelmar — sebbene le ipotesi dei nostri ospiti suonino piuttosto strane alle orecchie di persone temprate alla scuola del materialismo realistico. Malgrado cio, il nostro dovere consiste nel proteggere il mondo da qualsiasi pericolo reale, per quanto possa apparire improbabile o remoto. E cosi, considerando le prove, non possiamo trascurare con leggerezza la teoria del nostro ospite, secondo la quale menti straniere starebbero impadronendosi di quelle degli abitanti della Terra… perlomeno, finche non saremo in grado di avanzare altre ipotesi.

— Sono state gia avanzate altre ipotesi, sono state prese in considerazione, e scartate — disse duramente Clawly.

— Certo — convenne Tempelmar, con un sorriso — ma nel campo della scienza, questo e un processo che non termina mai, vero?

Sedette. Subito fu imitato da Conjerly. Clawly si rese conto, con rabbia, di avere avuto la peggio nel breve scontro… e il tranquillo scetticismo di Tempelmar aveva prodotto piu danno dell’opposizione violenta di Conjerly, sebbene entrambi avessero parlato in maniera efficace. Avverti che da quei due si sprigionava un’ondata di ostilita personale che ebbe il potere di sconcertarlo e opprimerlo. Per un istante, gli sembrarono due stranieri, nel senso piu ampio della parola.

Si accorse di essere troppo solo. Pote leggere d’un tratto lo scetticismo su tutti i volti che lo circondavano. Shielding era il peggiore… la sua espressione divenne quella di un uomo che improvvisamente si accorge del trucco di un prestidigitatore che si e fatto passare per un vero mago. E Thorn, che avrebbe dovuto fiancheggiarlo moralmente, che avrebbe dovuto offrirgli sostegno, era immerso in chissa quale strano sogno.

Si rese conto che perfino nella sua mente stava nascendo uno sgradevole dubbio sulla verita delle cose che aveva affermato.

Poi avvenne una cosa completamente inattesa, che contribui enormemente alla sua sconfitta. Thorn si alzo e, senza mormorare neppure una parola di scusa, abbandono la sala. Si muoveva un po’ rigidamente, come un sonnambulo. Molte persone lo seguirono con lo sguardo, con curiosita. Conjerly annui. Tempelmar sorrise.

Clawly noto la cosa. Si rianimo. Disse: — Ebbene, signori?

3

Come un dormiente che sogna di cadere per chilometri e chilometri, e poi si arresta sul fondo soffice come una foglia, Thorn discese all’interno del levitatore verticale della Croce d’Opale e ne usci al livello del suolo, prima di affrontare la discesa di ottocento metri che portava nei sotterranei. A quell’ora il grande condotto in cui regnava lo stato d’imponderabilita era relativamente vuoto, fatta eccezione per l’incessante, silenziosa ascesa e discesa delle correnti subtroniche e dell’aria che esse portavano con se. C’erano altre persone, ai vari livelli… corpi galleggianti e multicolori che facevano spicco all’interno del condotto bianco… ma, come un dormiente, Thorn sembro non accorgersi di esse.

Un’altra corrente di levitazione lo trasporto per diversi metri, lungo corridoi eterni, fino a uno degli ingressi della Croce d’Opale. Un gruppo di gaudenti interruppe il corso della danza frenetica e assurda, che assumeva aspetti incredibili nello stato d’imponderabilita, per fissarlo. I gaudenti sembravano immagini tratte da qualche quadro potentemente realistico… ma sui loro volti c’era un’allegria piu tormentata e provvisoria. E nel modo in cui Thorn passo accanto a loro, come un sonnambulo, senza vederli, ci fu qualcosa che desto i pensieri piu sgradevoli, e interruppe il corso della danza e tolse forza alla loro smania di divertimento.

L’ingresso era veramente il confine di una citta. La terminava la metropoli fatta di un solo edificio, e la iniziava una lunga teoria di chilometri di campagna semiselvaggia, oscura come il passato piu remoto, priva di strade e di sentieri, interrotta da alcune abitazioni di privati, ma coperta liberamente di foreste.

Una coppia di innamorati, che si trovava sulla grande terrazza, e che prima d’infilarsi gli abiti di volo aveva trovato il tempo per un ultimo bacio, si fermo a fissare Thorn che scendeva frettolosamente la scala e si addentrava nella campagna, seguendo un sentiero illuminato fievolmente. La luce fioca che si sprigionava dal sentiero gettava strane ombre sul suo volto, e gli dava l’aspetto di un antico pellegrino, o di un crociato, preso dal fervore religioso.

E poi la foresta lo inghiotti.

Uno strano miscuglio di ipnosi e volonta, di sogno e di veglia, di vagabondare e di ricerca afferro Thorn mentre percorreva quel sentiero spettrale circondato dall’oscurita. Strani ricordi dell’infanzia, di antiche speranze e desideri, di giorni di scuola trascorsi con Clawly, del suo lavoro e delle conclusioni sbalorditive a cui esso aveva portato, gli attraversarono la mente, vividi ma privi di significato. Tra di essi, ma incomprensibile come lo scenario di un sogno, si trovava la scena che aveva lasciato alle sue spalle, nella Sala del Cielo. Si rendeva conto di avere abbandonato un amico, e un mondo, e di avere tradito una grande missione… ma era una nozione confusa, e lui aveva dimenticato quale fosse quella grande missione.

Ormai nulla sembrava rivestire importanza, all’infuori dell’impulso che lo spingeva avanti, della sensazione di avere una destinazione sconosciuta ma definita.

Sentiva che se avesse fissato quel punto ondeggiante e indefinibile che si trovava a pochi metri di distanza, davanti a lui, ma che indietreggiava continuamente, se lo avesse fissato abbastanza a lungo, qualcosa sarebbe spuntato. Lo sapeva.

Il sentiero che percorreva la foresta era stretto e sinuoso. Il lucore che da esso emanava metteva in evidenza le liane e il fogliame che in molti tratti lo invadevano. Le mani di Thorn scostarono dei rami che gli impedivano di avanzare.

Вы читаете I tre tempi del destino
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату