che voi non immaginate neppure. Ve ne diro una per tutte. Un poco per volta, gli viene spiegato che il Grande Dio non esiste. Che non esistono poteri soprannaturali, che i sacerdoti sono soltanto scienziati che governano il mondo per il bene dell’umanita e che lui ha il dovere di aiutarli in questo compito e la fortuna di condividerne i privilegi.
“Ma non capite? Il piano degli scienziati dell’Eta dell’Oro ha funzionato! Sono riusciti a imporre la loro religione in tutto il mondo e quando finalmente lo hanno avuto in pugno l’hanno plasmato a loro piacimento. Per se stessi hanno creato un paradiso monastico inquadrato come un ordine militare. E per organizzare il mondo dei comuni cittadini si sono rifatti al Medio Evo e hanno riesumato un’istituzione tanto carina chiamata servitu della gleba. Oh si, l’hanno ripulita qua e la, hanno introdotto qualche norma igienica, un po’ di disciplina e qualche tocco di pura schiavitu; ma per il resto non l’hanno modificata di una virgola. Lo scopo era lo stesso: tenere il mondo intero in uno stato di riconoscente sottomissione, una sottomissione basata sul terrore, l’ignoranza e il lavoro duro, che rompe la schiena e ottenebra la mente.
“Di sicuro sono riusciti a evitare la barbarie, instaurandola loro stessi! Esisteva anche un particolare espediente nel Medio Evo, di cui avete appena visto un saggio. I miei insegnanti sacerdoti non hanno ancora avuto il tempo di spiegarmelo, ma io ne ho capito ugualmente il perche e il percome: la stregoneria! No, non dovete avere paura, stupidi che siete! E solo un altro dei loro trucchi, possiamo esserne certi. In alcuni culti antichi, la religione si mescolava alla magia per soddisfare le piu meschine paure e superstizioni degli uomini. Cosi gli scienziati decisero che anche nel loro nuovo ordine del mondo sarebbe esistita la stregoneria. E per questo che permettono che vecchie donne scervellate come Madre Jujy se ne vadano in giro fingendo di leggere la mano, di predire il futuro e di preparare pozioni d’amore. Proprio la cosa che ci vuole per rafforzare la superstizione e concedere al povero schiavo una valvola di sfogo. E un meraviglioso uomo di paglia da mettere fuori combattimento con i loro esorcismi scientifici. Per non parlare del fatto che la stregoneria costituisce un ottimo pretesto per togliere di mezzo le persone indesiderate, come la ragazza che e stata accusata poco fa.”
Jarles si giro per cercare Sharlson Naurya in mezzo alla folla ma non la trovo. Non vide nemmeno Fratello Chulian. Stava imbrunendo. I contorni di quel piccolo mare bianco di volti si facevano sempre piu indistinti. Quando si accorse che il sole era tramontato trasali. Una brezza fredda spirava dai versanti arati delle colline e raggelava il suo corpo nudo.
E la Gerarchia tratteneva ancora la mano. Attorno alla Piazza, i sacerdoti indugiavano in coppia e lo guardavano senza fare niente, racchiusi nelle loro vesti scure come il vino.
Ma in un paio dei volti bianchi che lo fissavano, a Jarles parve di scorgere una traccia di qualcosa di piu di un’ignorante curiosita o di un riverente stupore. E, come un uomo in mezzo ai ghiacci polari sorveglia con amore la piccolissima fiamma che rappresenta il suo unico baluardo contro la morte per assideramento, vi raccoglie attorno le mani a coppa, vi soffia sopra con infinita cautela, vi sbriciola sopra minuscole schegge di legno, allo stesso modo Jarles covo con lo sguardo quell’ombra di genuina comprensione, che forse era solo uno scherzo delle nuvole.
— Alcuni di voi hanno sentito perche Sharlson Naurya e stata accusata di stregoneria. Le era stato ordinato di servire nel Santuario e lei ha rifiutato. Rifiutato con coraggio e semplice decoro. Allora un sacerdote del Grande Dio l’ha toccata con quelle sue dita grasse e senza calli, piu forti di quelle di un fabbro, e prima di strapparle il grembiule ha impresso sulla sua spalla i segni della pratica malefica.
“Non vi dovrebbe essere difficile immaginare il motivo del rifiuto di Sharlson Naurya. Sapete tutti chi vive li. — Cosi dicendo indico la piccola strada buia che conduceva al Santuario. Decine di occhi seguirono il suo dito teso. — Le Sorelle Perdute, cosi vengono chiamate. Giovani donne elette dalla Gerarchia al sacro monacato, che poi hanno cosi gravemente peccato contro il Grande Dio da non poter piu essere tollerate all’interno del Santuario ne far ritorno alle proprie case per non corrompere degli innocenti. E nella sua infinita misericordia, il Grande Dio ha stabilito un luogo in cui potessero vivere separate dalla comunita. — La sua voce trasudava ironia. — Lo sapete, non e vero? Alcuni di voi ci sono stati quando i sacerdoti glielo hanno permesso.”
Nell’udire quelle parole, un sommesso bisbiglio si levo dalla folla.
— Chi prende le vostre figlie piu dolci per farle diventare monache, Cittadini di Megateopoli?
“Chi vi spedisce a lavorare nei campi, sulle strade, in miniera, dove vi rompete la schiena e consumate i vostri anni?
“Chi cerca di attenuare il vostro dolore con false emozioni?”
Adesso, il bisbiglio si era trasformato in un mormorio rabbioso. Un rancore sordo, con qualche rara eccezione, e pericoloso. Agli angoli della Piazza cominciarono a baluginare le aureole violette e le ombre scure come il vento lievitarono impercettibilmente. Jarles se ne accorse all’istante.
— Guardate come cercano rifugio nella loro inviolabilita! Si gonfiano come palloni per salvarsi la pelle. Hanno paura di voi, Cittadini di Megateopoli. Una paura mortale.
“Con le loro invenzioni sacre i sacerdoti potrebbero coltivare tutte le terre del pianeta, coprire il mondo di una rete perfetta di strade, scavare miniere in ogni suo recesso. E tutto questo senza che un solo uomo sia costretto a lavorare di pala o di piccone.
“C’e un’altra storia che vi raccontano sempre. Vi dicono che il giorno in cui la Gerarchia sara finalmente riuscita a purificare l’umanita, il Grande Dio dara inizio a una nuova Eta dell’Oro, la Nuova Eta dell’Oro, l’Eta dell’Oro senza Feccia.
“Ma io vi chiedo, e mi rivolgo soprattutto a quelli piu anziani fra di voi: non e forse vero che ogni anno che passa l’avvento della Nuova Eta dell’Oro si allontana sempre di piu? Non e forse vero che i sacerdoti continuano a rimandarlo nel futuro? Fino a ora e stato soltanto un sogno vago, una favola da raccontare ai vostri bambini quando piangono, con le ossa rotte alla fine del loro primo giorno di lavoro.
“Forse, gli scienziati dell’Eta dell’Oro avevano davvero intenzione di risollevare l’umanita, una volta scongiurata la minaccia della barbarie. Si, credo di si.
“Ma adesso la preoccupazione della Gerarchia e soltanto una: quella di mantenere il potere fino a quando gli uomini popoleranno la terra, fino al giorno in cui il sole si oscurera e il nostro pianeta diventera freddo come il ghiaccio!” A quel punto Jarles si accorse che il brusio era svanito e che gli occhi dei cittadini non erano piu rivolti verso di lui, ma fissavano qualcosa al di sopra della sua testa. Una luce blu, plumbea e spettrale, si stava lentamente diffondendo sui loro volti, trasformandoli in un mare di visi di annegati. Questa volta fu lui a seguire la direzione del loro sguardo.
Il Grande Dio si era sporto in avanti, oscurando con il suo gigantesco profilo la prima debole luce delle stelle, e li stava scrutando intensamente, circonfuso dal nimbo blu che sfavillava in tutta la sua gloria mortale.
— Guardate il loro piu grande trucco! — urlo Jarles. — Il Dio Incarnato! L’Onnipotente Automa!
Ma loro non lo ascoltavano piu e adesso che aveva smesso di parlare gli tremavano i denti per il freddo. Si strinse le braccia per scacciare i brividi, solo, in piedi sulla piccola panca che adesso sembrava tanto bassa.
— Ecco la nostra punizione — stavano pensando i cittadini. — Era solo un pretesto per metterci alla prova, avremmo dovuto immaginarlo. E ingiusto, anzi no, perche i sacerdoti non sono mai ingiusti, mai. Non avremmo dovuto ascoltare. Non avremmo dovuto abbandonarci ai nostri sentimenti. E adesso dobbiamo venire puniti perche abbiamo peccato, perche abbiamo commesso la piu grande colpa di cui un uomo possa macchiarsi: pensare male della Gerarchia.
La mano del Grande Dio si abbasso imperiosa, come un gigantesco campanile fermato a meta nella sua caduta. L’indice teso, grande come un tronco d’albero, indico la veste rigonfia di cui Jarles si era disfatto e che adesso giaceva immobile, sospesa a mezzo metro da terra.
Con un forte crepitio, una fiammeggiante luce blu serpeggio dal nimbo alla spalla montagnosa, quindi al braccio e alla punta del dito, dove brillo come un fulmine. La veste vuota avvampo, sfrigolo, si gonfio ancora un po’ e alla fine si squarcio con uno scoppio sordo, come una fisalia gettata in mezzo al fuoco.
Quel rumore e la pioggia di frammenti incandescenti sciolsero il panico glaciale che paralizzava la folla, che si sgretolo e ognuno prese a correre disperatamente verso la bocca scura e stretta delle strade, di qualsiasi strada, andavano bene tutte purche conducessero lontano dalla Piazza.
Il raggio crepitante si sposto lentamente verso la panca sulla quale era rimasto Jarles, fondendo le pietre dell’acciottolato e lasciando dietro di se un solco ardente: segno indelebile per i tempi futuri dell’ira divina del Grande Dio.
Lui l’attese.
D’un tratto, nel cielo si formo una nube scura e si udi il battito di gigantesche ali invisibili. Poi, intorno al sacerdote rinnegato si chiuse una sfera irregolare, screziata di nero, come se fosse macchiata d’inchiostro, in