mattino, vidi che aveva un aspetto peggiore di quello del giorno prima. Le sue guance erano talmente scavate che il suo viso sembrava scheletrico. Era molto vicina alla morte, forse mancava solo qualche minuto… e quell’idea mi colpi con tale forza che arrivai quasi a piangere e, nella realta, inciampai.

Il professore mi afferro il braccio con una mano incredibilmente forte e mi raddrizzo.

«Puo ancora essere salvata, John, ma dobbiamo agire rapidamente; c’e una cosa che posso fare, ma non c’e tempo per le spiegazioni…».

«Si, si», risposi, ansioso di concentrarmi su qualcos’altro che non fosse il mio stesso dolore. «Ho pensato la stessa cosa! Una trasfusione…».

Sospiro e scosse la testa.

«No, e una cosa troppo rischiosa. Ho visto quell’operazione fare miracoli… ma l’ho vista, piu spesso, portare la morte. Non so come spiegare cos’e che propongo, tranne dire che e una trasfusione… in un certo senso. Ma non a livello fisico».

Ero troppo sconvolto per l’emozione e confuso dalle sue parole per rispondere. Lo guardai battendo gli occhi, in attesa.

«Devo avere completa tranquillita. Di’ a Mrs. Westenra e alle domestiche che nessuno deve venire vicino. Di’ loro… di’ loro che stiamo effettuando una trasfusione di sangue, e che la delicatezza dell’operazione e tale che ogni interruzione metterebbe in pericolo la vita di Miss Lucy». Si fermo, lottando apparentemente per prendere una decisione mentre mi voltavo verso la porta, e la sua esitazione mi fece indugiare. «John… esito a chiederti un tale favore, ma l’“operazione” che voglio compiere, in effetti, ha bisogno di un donatore».

«Eccomi!», risposi immediatamente.

«Devi sapere, pero, che questo diminuira un po’ la forza dell’aura, e cosi la tua abilita di proteggerti per un po’ di ore».

«Dottore, non mi importa se il costo e la naia stessa anima!».

Lui annui, chiaramente sollevato.

«Non e impossibile per me usare me stesso ma, con tutta probabilita, sarebbe molto meno efficace per la nostra paziente. Benissimo! Andro nell’altra stanza per prepararmi. Potresti anche andare a prendere la mia borsa medica al piano di sotto? Rafforzera l’illusione che stiamo effettivamente compiendo l’atto che fingiamo di fare».

Annuii e ci allontanammo l’uno dall’altro: io diretto verso il corridoio e le scale, lui verso il salotto di Lucy. Ma dei rumori provenienti dal piano inferiore — il bussare e la risposta stridula della cameriera — catturarono la nostra attenzione. Il professore mi lancio uno sguardo e disse:

«Sospetto che Miss Lucy abbia una visita».

Fu cosi che mi segui rapidamente per le scale e, proprio mentre arrivavamo nell’ingresso, vidi Art Holmwood che entrava; al vedermi, Art corse verso di me e mi prese la mano, confessando che l’ansia contenuta nella mia lettera l’aveva portato qui.

«Questo signore non e il dottor Van Helsing?», chiese con cortesia, poiche il professore slava al mio fianco, studiando piuttosto cautamente il giovane intruso. «Vi sono cosi grato, dottore, per essere venuto!».

Sapevo che Van Helsing non aveva alcuna ragione per fidarsi di Art, e che lo stava esaminando a un livello psichico per vedere se costituiva una minaccia per noi o per Lucy. Ma io ero fiducioso che il mio amico avrebbe passato l’esame, e cosi fu. Vidi un fremito di sollievo sul viso di Van Helsing, seguito rapidamente da un onesto sguardo di ammirazione e di approvazione soddisfatta. Subito prese la mano di Arthur e, con mia sorpresa, gli disse che avevamo bisogno di un donatore per una trasfusione di sangue, per la quale Art, naturalmente, si offri volontario.

Quindi Van Helsing informo con severita i domestici che avevamo bisogno di tranquillita, e prese la sua borsa nera (che era piu grande e piu pesante della tipica borsa da dottore: non so immaginare cosa vi fosse dentro).

Tutti e tre ci avviammo quindi verso la stanza di Lucy. Art rimase naturalmente colpito nel vederla cosi orribilmente debole, e per gentilezza il professore gli permise di darle un bacio prima “dell’operazione”. Ero piuttosto curioso di vedere come intendeva arrivare allo scopo con un estraneo presente, e con Lucy che, ora, era sveglia (sebbene troppo esausta per parlare).

Ando nell’altra stanza, dicendo loro che si doveva preparare per l’operazione. Scomparve per non piu di una manciata di secondi e, quando ritorno, teneva in mano un bicchiere. Disse che quello era un sonnifero per Lucy e le fece scivolare un braccio dietro le spalle, sollevandola, in modo che potesse berlo.

Forse era veramente cio che diceva di essere, ma io vidi lo sguardo di lui che incontrava quello di lei per un istante… e giuro, ora, che un chiarore distintamente bluastro si riverso dagli occhi di lui in quelli di lei. Alla fine Lucy cadde addormentata. Quindi lui si mosse verso Arthur (che sedeva accanto al letto sulla stessa sedia in cui io ero rimasto tanto spesso a vegliare) e, tirando fuori dalla sua borsa un lungo pezzo di tubo, finse di legarlo al braccio del suo paziente. Prima, pero, fisso negli occhi Holmwood con la stessa intensita che aveva usato con Lucy e, nel giro di qualche secondo, anche Art divenne profondamente inconsapevole.

Io guardavo affascinato, respirando appena, come un chiarore di forma ovale circondasse l’intero corpo di ogni paziente: quello di Lucy era di un debole verde chiaro, mentre quello di Arthur, era di un forte e virile arancione.

Van Helsing si mosse prima verso Holmwood, la cui testa ciondolava all’indietro contro la sedia dall’alto schienale. Ero ancora talmente stupefatto per il chiarore delle aure dei pazienti, che non vidi, finche il professore non si avvicino ad Art e allungo una mano verso il forte chiarore del colore del giglio rosso, che lo stesso Van Helsing era circondato da un luccichio blu, piu ampio e anche piu intenso.

Il professore allungo la mano verso l’arancione brillante e la ritrasse con una grande porzione, di forma rotonda, dal cuore di Holmwood. Potei vedere l’oscuro vuoto che lascio e come la ferita psichica si affrettasse a chiudersi immediatamente e a riempire il vuoto con un arancione luccicante, ma l’effetto fu che l’intera aura si schiari e fu meno forte, come se fosse stata diluita.

Il professore tenne per un momento tra le mani quel “globo” arancione. Non si mescolo con il chiaro blu di Van Helsing ma, invece, sembro divenire sempre piu forte, con il colore sempre piu intenso, mentre lui lo guardava. E poi, quando giudico che fosse il momento adatto, si avvicino dove giaceva Lucy e lo poso teneramente sul cuore di lei.

La reazione fu affascinante da vedere: la sua debole aura verde immediatamente aumento come un’ameba affamata e “consumo” il chiarore arancione, circondandolo finche il suo colore scomparve completamente. L’unione dei due non creo un terzo colore; al contrario, il verde pallido si illumino fino a diventare un forte verde smeraldo, e i suoi confini si allargarono in maniera degna di nota.

«Abbiamo finito», disse Van Helsing. Allora alzai lo sguardo e vidi che l’aura blu era del tutto scomparsa. Una rapida occhiata ai pazienti che dormivano non mostro alcuna traccia di arancione o di verde, ma solo il colorito ora pallido di Art, e le guance di Lucy baciate da una lieve traccia di rosa. In effetti, fu come se fossi stato all’improvviso svegliato da uno strano sogno.

Quando Art rinvenne, lo mandammo a casa con l’ordine di dormire e mangiare il piu possibile (sebbene non so capire come lo potesse fare, date le preoccupazioni riguardo a suo padre e alla sua fidanzata sofferenti). Lucy si sveglio enormemente migliorata, cosa che mi sollevo fino a spargere qualche lacrima in pubblico, dato che, se fosse morta, il suo sangue sarebbe ricaduto sulla mia testa.

Quindi il professore mi prese di lato, e ci accordammo che la cosa migliore da fare per me era quella di restare accanto a Lucy per le prossime poche notti. Lo stesso Van Helsing, durante il giorno, rimarra nella sua cella al manicomio e continuera la “ricerca”, come lui la chiama, cominciata durante il suo soggiorno nella casa di campagna. Di notte, verra a Hillingham nel suo travestimento e rimarra qui per vedere se potra chiarire il mistero di come sia entrato il Vampiro, nonostante il talismano protettivo. Prendera anche delle decisioni per aumentare la “sicurezza” qui, sigillando tutte le finestre e le porte, e ordinando le infiorescenze di aglio fresco che, dice sono dei repellenti piu potenti delle teste.

10 settembre. Un giorno terribile, terribile! Avevo trascorso l’intera notte dell’8 settembre vegliando su Lucy e, quando arrivo il mattino, ero completamente esausto, ma c’era del lavoro da fare al manicomio e un nuovo paziente attendeva di essere ammesso. Prima che fossi riuscito ad occuparmi di tutto cio, il crepuscolo si stava avvicinando, e io mi affrettai nuovamente verso Hillingham per un’altra veglia

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