Scoppiai a piangere. «Ha preso la nonna e io ho mandato tutto all’aria. E adesso ho paura. Non si e fatto vivo. E se avesse ucciso la nonna?» Stavo singhiozzando. Non riuscivo a smettere. Facevo dei gran singhiozzi, avevo il naso che colava e la faccia mi stava diventando tutta gonfia e a chiazze.
Morelli mi strinse tra le braccia. «Come hai fatto a rovinare tutto?»
«Avevo il cuore nel frigo e la guardia giurata mi ha fermato e allora DeChooch ha bloccato tutto.»
«Il cuore?»
Indicai verso la cucina. «E nel freezer.»
Morelli si stacco da me e ando verso il freezer. Sentii che apriva lo sportello. Passo qualche secondo. «Hai ragione» disse. «C’e un cuore qui dentro.» E lo sportello si richiuse con un cigolio.
«E un cuore di maiale» spiegai.
«Meno male.»
Gli raccontai tutta la storia.
Il fatto e che Morelli sa essere una persona molto difficile da interpretare. Da bambino era furbo e da ragazzino era scatenato. Immagino dovesse mantenersi all’altezza delle aspettative. Gli uomini della famiglia Morelli hanno la reputazione di duri. Ma poi, verso i vent’anni, Joe ha cominciato a seguire la sua strada. Cosi adesso e difficile dire dove cominci il Morelli nuovo e dove finisca quello vecchio.
Sospettavo che per il nuovo Morelli, rifilare un cuore di maiale a Eddie DeChooch fosse un piano balordo. E sospettavo anche che questa cosa non avrebbe fatto altro che alimentare le sue paure sul fatto che stesse per sposare una che assomigliava molto a Lucy Ricardo, la svampita della celebre serie
«Hai avuto una bella idea a provare con un cuore di maiale» disse.
Per poco non scivolai dal divano.
«Se avessi chiamato me invece di Ranger avrei potuto bloccare l’area.»
«Col senno di poi. Non volevo fare nulla che potesse impaurire DeChooch.»
Facemmo tutti e due un salto quando il telefono squillo.
«Voglio darti un’altra possibilita» disse DeChooch. «Se rovini tutto anche questa volta, tua nonna e andata.»
«Sta bene?»
«Mi sta mandando al manicomio.»
«Voglio parlarle.»
«Le parlerai quando mi consegnerai il cuore. Ecco il nuovo piano. Prendi cuore e cellulare e vai al ristorantino a Hamilton Township.»
«Il Silver Dollar?»
«Esatto. Ti chiamo domani sera alle sette.»
«Perche non possiamo fare lo scambio prima?»
«Credimi, vorrei tanto poterlo fare prima, ma non mi e possibile. Il cuore e ancora in buono stato?»
«E nel ghiaccio.»
«In quanto ghiaccio?»
«E congelato.»
«Sapevo che avresti dovuto farlo. Fai in modo di non romperlo. Sono stato molto attento quando l’ho tirato fuori. Non voglio che me lo rovini.»
Riaggancio e provai un senso di vomito.
«
Morelli mi passo un braccio dietro le spalle. «Non stare in pensiero per tua nonna. E come la Buick del ’53. Spaventosamente indistruttibile. Forse addirittura immortale.»
Scossi la testa. «E solo una signora anziana.»
«Mi piacerebbe poterlo credere» disse Morelli. «Penso invece che ci troviamo di fronte a una generazione di donne e macchine che sfuggono a ogni logica e legge scientifica.»
«Stai parlando di
«Non l’ho mai ammesso con nessuno prima, ma qualche volta temo che sia veramente capace di fare il malocchio. Certe volte mi spaventa a morte.»
Scoppiai a ridere. Non riuscii a trattenermi. Morelli era sempre stato cosi indifferente alle minacce e alle previsioni della nonna.
Mi infilai la maglia col numero 35 sopra la T-shirt e ci mettemmo a guardare la partita dei Rangers. Dopo rincontro portammo Bob a fare un giro fuori e poi ci infilammo a letto.
Un rumore di cocci e unghiate.
Io e Joe ci guardammo. Bob stava cercando qualcosa da mangiare, buttava per terra i piatti che erano sul piano della cucina in cerca di qualche briciola.
«Ha fame» disse Morelli. «Forse dovremmo chiuderlo in camera con noi se non vogliamo che mangi una sedia.»
Joe scese dal letto e torno con Bob. Chiuse la porta e si rimise a letto. E Bob salto su insieme a noi. Ci giro intorno per cinque o sei volte, si affilo le unghie sul piumone, fece qualche altro giro con espressione confusa.
«E carino» dissi a Morelli. «In un senso un po’ preistorico.»
Bob si rigiro ancora un po’, poi si incastro tra me e Joe. Appoggio il suo testone di cane su un angolo del cuscino di Morelli, fece un sospiro di soddisfazione e si addormento all’istante.
«Ti serve un letto piu grande» disse Morelli.
E non dovevo neanche preoccuparmi della contraccezione.
Morelli rotolo fuori dal letto alle prime luci dell’alba.
Aprii un occhio solo. «Dove vai? Sta appena facendo giorno.»
«Non riesco a dormire. Bob si sta prendendo tutto il mio posto. E poi ho promesso al veterinario che gli avrei fatto fare un po’ di moto, quindi usciamo a correre.
«E una bella idea.»
«Vieni anche tu» disse.
«Neanche per sogno.»
«Sei tu che mi hai appioppato questo cane. Adesso porti le chiappe fuori di qui e vieni a correre con noi.»
«Neanche per sogno!»
Joe mi prese per una caviglia e mi trascino fuori dal letto. «Non costringermi a usare le maniere forti.»
Rimanemmo immobili a guardare Bob. C’era rimasto solo lui sul letto. Aveva ancora la testa sul cuscino, ma sembrava preoccupato. Bob non era un cane mattiniero. E nemmeno un atleta.
«Alzati» disse Morelli a Bob.
Bob chiuse ancora di piu gli occhi, facendo finta di dormire.
Morelli provo a trascinare Bob fuori dal letto e il cane fece un ringhio cupo come se avesse delle brutte intenzioni.
«Merda» disse Morelli. «Come fai? Come riesci a farlo cagare nel giardino di Joyce cosi presto la mattina?»
«Ne sei al corrente?»
«Gordon Skyer abita davanti a Joyce, dall’altra parte della strada. Giochiamo insieme a minitennis.»
«Uso il cibo come esca.»
Morelli ando in cucina e torno con un sacchetto di carote. «Guarda cosa ho trovato» disse. «Nel frigo hai del cibo che fa bene alla salute. Mi sorprendi.»
Non volevo scuoterlo da quel sogno, ma in realta le carote erano per Rex. A me le carote piacciono solo se sono passate nella pastella e fritte in un dito di grasso oppure sotto forma di torta di carote con una bella copertura di formaggio cremoso.
Morelli tiro fuori una carota per Bob ma lui gli rifilo uno sguardo della serie
Cominciavo a sentirmi dispiaciuta per Joe. «Okay» mi arresi «vestiamoci, andiamo in cucina e cominciamo a fare rumore. Bob dovra arrendersi.»