Era una bella serata e avevo voglia di camminare. Passeggiai lungo la Hamilton e tagliai dentro il Burg. Non era del tutto buio. In un altro mese la gente si sarebbe seduta in veranda a quell’ora della sera. Mi dissi che stavo passeggiando per rilassarmi, magari per pensare. Ma dopo poco mi ritrovai davanti a casa di Eddie DeChooch, per giunta senza essere minimamente rilassata. Il fatto di non essere riuscita a effettuare la cattura mi infastidiva.

La meta casa di DeChooch sembrava completamente abbandonata. Nella meta della famiglia Margucci guardavano un quiz in TV con il volume al massimo. Mi diressi verso la porta di casa della signora Margucci e bussai.

«Che bella sorpresa» disse quando mi vide. «Mi domandavo come stessero andando le cose tra te e DeChooch.»

«E ancora in liberta» dissi.

Angela commento con un verso. «Quello e un furbo.»

«L’ha visto? Ha sentito rumori a casa sua?»

«E come se fosse scomparso dalla faccia della terra. Non sento neanche mai squillare il telefono.»

«Magari do un’occhiatina in giro.»

Percorsi il perimetro della casa, guardai in garage, mi fermai davanti al capanno degli attrezzi. Avevo con me la chiave di casa di DeChooch e cosi entrai. Non c’era nulla che indicasse che lui fosse passato di li. Il tavolo della cucina era coperto da un mucchio di posta inevasa.

Bussai di nuovo alla porta di Angela. «E lei che ritira la posta di DeChooch?»

«Si. Gliela lascio in casa tutti i giorni e controllo che sia tutto a posto. Non so cos’altro fare. Pensavo che Ronald sarebbe passato per ritirarla, ma non l’ho visto.»

Quando tornai alle pompe funebri, la nonna era al tavolo dei biscotti che parlava con il Luna e Dougie.

«Piccola» disse il Luna.

«Siete qui per incontrare qualcuno?» gli chiesi.

«Negativo. Siamo qui per i biscotti.»

«Quest’ora e volata in un lampo» disse la nonna. «C’e ancora un sacco di gente con cui non ho scambiato neanche una parola. Hai fretta di tornare a casa?» mi chiese.

«Potremmo accompagnarla a casa noi» disse Dougie alla nonna. «Non ce ne andiamo mai prima delle nove perche quella e l’ora in cui Stiva tira fuori i biscotti ripieni al cioccolato.»

Ero combattuta. Non volevo restare ma non sapevo se potevo fidarmi di lasciare la nonna al Luna e a Dougie.

Presi Dougie da parte. «Non voglio che nessuno si metta a fumare erba.»

«Niente erba» mi assicuro.

«E non voglio che portiate la nonna in un locale di spogliarelli.»

«Niente spogliarelli.»

«E non voglio neanche che rimanga coinvolta in qualche furto.»

«Ehi, mi sono ravveduto» disse Dougie.

«Okay» dissi «conto su di te.»

Alle dieci ricevetti una telefonata di mia madre.

«Dov’e tua nonna?» mi chiese. «E perche non sei insieme a lei?»

«Avrebbero dovuto riaccompagnarla a casa in auto degli amici.»

«Quali amici? Hai perso tua nonna un’altra volta?»

Maledizione. «Ti richiamo.»

Riattaccai e ricevetti subito un’altra telefonata. Era la nonna.

«L’ho trovato!» disse.

«Chi?»

«Eddie DeChooch. Mentre ero alla veglia ho avuto un’illuminazione e ho capito dove avrei trovato Choochy questa sera.»

«Dove?»

«A ritirare l’assegno della pensione. Tutti al Burg ritirano la pensione lo stesso giorno. Ed e stato ieri, solo che ieri DeChooch era impegnato a distruggere la macchina. Cosi mi sono detta che probabilmente aspettava che si facesse buio e che sarebbe passato oggi a ritirare l’assegno. E come volevasi dimostrare, e esattamente quello che ha fatto.»

«Dov’e adesso?»

«Be’, ora arriva la parte complicata. E andato a casa sua a prendere la posta e quando abbiamo cercato di catturarlo ha tirato fuori una pistola e ci siamo tutti spaventati e siamo corsi via. Il Luna pero non e stato abbastanza veloce e ora e nelle mani di Eddie.»

Sbattei ripetutamente la testa sul piano della cucina. Forse mi avrebbe fatto bene continuare a sbatterla cosi. Tonc, tonc, tonc.

«Avete chiamato la polizia?» le chiesi.

«Non sapevamo se fosse una buona idea, considerato che il Luna potrebbe avere con se qualche sostanza illegale. Credo che Dougie mi abbia parlato di un certo pacchetto che il Luna tiene dentro la scarpa.»

Perfetto. «Arrivo subito» dissi. «Non fate nulla finche non arrivo.»

Afferrai la borsa, corsi lungo il corridoio e le scale, uscii dall’edificio e saltai in sella alla moto. Frenai con una derapata nel vialetto di accesso di Angela Margucci e guardai in giro per cercare la nonna. Vidi che era insieme a Dougie e si nascondevano dietro una macchina sul lato opposto della strada. Indossavano costumi da supereroi e intorno al collo si erano appuntati un asciugamano da bagno a mo’ di mantella.

«Niente male quegli asciugamani» dissi.

«Lottiamo contro il crimine» disse la nonna.

«Sono ancora dentro?» chiesi.

«Si. Ho parlato con Choochy dal cellulare di Dougie» disse la nonna. «Ha detto che lascera andare il Luna solo se gli procuriamo un elicottero e poi un aereo che lo aspetti a Newark per portarlo in Sud America. Mi sa che ha bevuto.»

Composi il numero dal mio cellulare.

«Voglio parlarti» dissi.

«Mai. Non fino a che non mi date un elicottero.»

«Non avrai nessun elicottero se tieni il Luna in ostaggio. Non importa a nessuno se gli spari. Lascia andare il Luna e verro io al posto suo. Sono un ostaggio migliore per un elicottero.»

«Okay» accetto DeChooch. «Mi sembra ragionevole.»

Come se ci fosse qualcosa di ragionevole in tutta quella faccenda.

Il Luna usci con addosso il suo costume da supereroe e asciugamano. DeChooch gli tenne una pistola puntata in testa finche non usci sulla veranda.

«E un po’, come dire, imbarazzante» disse il Luna. «Voglio dire, che figura ci fa un supereroe che lotta contro il crimine a essere fregato da un vecchio?» Guardo DeChooch. «Niente di personale, amico.»

«Accompagna la nonna a casa» dissi al Luna. «Mia madre e in pensiero per lei.»

«Adesso?»

«Si. Subito.»

La nonna era ancora dall’altra parte della strada e non volevo gridare, cosi la chiamai al cellulare. «Me la vedo io con Eddie» dissi. «Tu, il Luna e Dougie dovreste andare subito a casa.»

«Non mi sembra una buona idea» disse la nonna. «Credo che dovrei restare.»

«Grazie, ma sara tutto piu semplice se mi muovo da sola.»

«Devo chiamare la polizia?»

Guardai DeChooch. Non mi sembrava ne pazzo ne arrabbiato. Era solo stanco. Se avessi fatto intervenire la polizia, DeChooch si sarebbe messo sulla difensiva e avrebbe potuto fare un gesto sconsiderato, per esempio spararmi. Se avessimo parlato un po’ con calma, forse sarei riuscita a convincerlo a consegnarsi. «La risposta e no» dissi.

Chiusi la comunicazione e io e DeChooch rimanemmo sulla veranda finche la nonna, il Luna e Dougie non furono andati via.

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