«E gentile da parte sua informarsi di come sta, Blaine. Ha una frattura esposta del femore. Succede quando il femore sporge dalla pelle. Non spingera carbone per un bel po’.»

«Si calmi, Rutledge. Che le ha raccontato?»

Matt rispose allo sguardo di ghiaccio di LeBlanc con uno dei suoi. Quell’uomo era potenzialmente pericoloso, di cio Matt non dubitava affatto. Prima che Ginny morisse, era riuscito a tenere a bada molto meglio il suo disprezzo per LeBlanc e la BC C. Dopo la sua morte, tuttavia, non gliene era piu importato. Nella famiglia di Ginny, che non aveva mai fumato ed era una fanatica igienista, non vi erano mai stati casi di cancro al polmone. Quando le era stata fatta quella diagnosi Ginny aveva solo trentatre anni, e il tumore era formato da un insolito gruppo di cellule, che avrebbe potuto essere stato provocato da una tossina sconosciuta.

Nessuno poteva negare che lo stabilimento di lavorazione del carbone della BC C pullulasse di sostanze chimiche cancerogene. Che trattassero ed eliminassero quelle tossine in modo legale e sicuro era un’altra storia. Matt aveva un sacco di teorie e aveva anche sentito parlare di discariche e depositi illegali, ma nessuna prova. Non c’era mai alcuna prova. Era comunque certo che, se vi fossero state scorciatoie per qualsiasi aspetto della sicurezza nella miniera o dello smaltimento dei rifiuti tossici, i dirigenti della BC C le avrebbero seguite. Era stato cosi quando era morto suo padre, e Matt era certo che le cose non erano cambiate.

Nel corso degli anni aveva inviato una lunga serie di lettere all’MSHA, l’ufficio governativo per la sicurezza e la salute in miniera, pretendendo accertamenti e ispezioni sul posto. Due anni prima, avevano risposto alle sue richieste inviando un’ispezione. Nulla, assolutamente nulla, a parte alcuni difetti di scarsa importanza nella manutenzione. Ora la sua credibilita era a un livello molto basso. I dipendenti dell’ente o si rifiutavano di rispondere alle sue telefonate o, quando lo facevano, scoppiavano a ridere all’idea di fare, sulla base della sua segnalazione, un’altra incursione a sorpresa.

Malgrado disprezzasse LeBlanc, Matt ritenne di non avere alcun motivo per non far sapere all’agente della sicurezza che cosa era successo nella miniera.

«Fottuto Teague», borbotto LeBlanc, quando Matt termino il racconto. «Stupido bastardo.»

Mickey Shannon, il minatore che Matt era stato chiamato a suturare, aveva cinquantaquattro anni, decisamente troppi per il lavoro in miniera. Ricordava infatti di essere stato nella squadra del padre di Matt.

«Un brav’uomo… Davvero un brav’uomo… Era rimasto uno di noi anche dopo essere diventato caposquadra.»

Un acuminato pezzo di pietra del tetto della galleria era rimbalzato sulla fronte di Mickey sotto l’attaccatura dei capelli. Fosse volato due centimetri piu in alto, l’avrebbe colpito direttamente sul cranio e il suo nome sarebbe finito nell’elenco delle vittime della miniera appeso alla parete del locale The Grub Pit. La pietra gli aveva invece fatto ricadere un lembo di pelle largo dodici centimetri sul naso e sugli occhi.

«Ora le iniettero della novocaina per addormentare la parte mentre la suturo», spiego Matt.

«Non occorre, dottore. Mi ricucia e vada da chi ha piu bisogno di lei.»

Matt sapeva per esperienza che questo atteggiamento non era finta spacconeria. Mickey Shannon e gli altri minatori si erano confrontati con il dolore fisico ogni giorno della loro vita. Prendersi cura di loro e di gente come loro era stato uno dei principali motivi per cui aveva deciso di esercitare la professione medica nella sua citta natale. Buona parte della sua clientela era formata dal tipo di montanaro rude che si guadagnava duramente ogni dollaro e che aiutava il vicino anche se non aveva quasi mai il tempo di parlare con lui.

«Ehi», esclamo Matt, «lei si occupi del lavoro in miniera, il medico sono io.»

«Se lo dice lei. La gente di qui parla molto bene di lei, dottore. Ultimamente pensavo di farmi vedere da un medico ed e a lei che mi sarei rivolto.»

«Allora lo faccia», ribatte Matt, tremando al pensiero di cio che i raggi X del petto di quell’uomo avrebbero rivelato.

Anestetizzo i bordi dell’ enorme ferita con una soluzione all’un per cento di Xylocaina, preparo la zona con Betadine, la attornio con una serie di garze sterili, quindi, con grande attenzione, ripose il lembo al suo posto. Sarebbe rimasta una cicatrice, come sempre, quando si sutura la pelle. Il dubbio era se fare una microscopica, meticolosa chiusura con minuscole suture che potevano saltare se Mickey fosse tornato troppo presto al lavoro, o un lavoro piu rapido, usando materiale di sutura piu grosso, che avrebbe, tuttavia, resistito meglio.

«Come funziona il suo contratto di sussidio per malattia?» chiese Matt.

«Riceviamo il salario intero finche abbiamo giornate di malattia disponibili. Poi c’e un periodo di attesa di un mese, prima che venga contribuita l’invalidita. Con la nota del medico che dice che il problema e correlato al lavoro, iniziamo immediatamente a riscuotere il sussidio senza perdita del tempo di malattia. Ma io…»

«Sttt.»

Matt scelse del filo riassorbibile per una sutura accurata a stratificazione e del filo di nylon sottile per la pelle. Infilo occhiali protettivi con lenti d’ingrandimento e un paio di guanti. Il volto rugoso di Mickey, segnato dal tempo, mostrava chiaramente tre decenni passati in miniera. Oggi, tuttavia, avrebbe lasciato il pronto soccorso con qualcosa di piu della piu sottile cicatrice.

«Lei e in malattia per due settimane», disse Matt. «Le daro il certificato. Anzi, facciamo tre. E se avra un qualsiasi genere di emicrania, uno qualsiasi, aggiungeremo qualche altra settimana.»

Venti minuti dopo era a meta strada di una sutura che avrebbe soddisfatto una star del cinema, quando, ansante, Laura Williams lo chiamo dalla porta.

«Matt, il dottor Easterly ha immediatamente bisogno di lei nella ‘suite degli scontri’. Dovra finire qui piu tardi.»

Matt pose alcune garze imbevute di disinfettante sulla ferita di Shannon. Arretro poi di un passo dal lettino, flettendosi per rilassare parte dell’irrigidimento del collo.

«Mickey, ha sentito?» domando.

«Non si preoccupi per me. Chi deve andare a visitare, signorina?»

«Un certo Darryl Teague», rispose Laura. «Gli e caduta addosso un’attrezzatura pesante.»

«Lo lasci morire!» sbotto Mickey.

Pur essendo occupato ogni letto del pronto soccorso e la maggior parte dei pazienti fosse assistita, nella stanza 10 stava lavorando un bel po’ di gente. Matt lancio un’occhiata al monitor e ne comprese il motivo. Frequenza cardiaca 140. Pressione del sangue 80/40. Saturazione di ossigeno nel sangue solo 89 per cento. Jon Lee, l’infermiere che lavorava accanto alla barella, intercetto lo sguardo di Matt e fece un breve segno con pollice verso. Sembrava che le preghiere di Robby Fenton e di Mickey Shannon stessero per essere esaudite. Da qualche parte al di la del muro di tecnici, infermieri e del medico generico Judy Easterly, Darryl Teague era in punto di morte.

«Che succede?»

Sorpresa, Judy Easterly si giro, poi gli si avvicino. Era al settimo mese di gravidanza e sembrava che avrebbe preferito trovarsi da qualsiasi altra parte, se solo ne avesse avuto la possibilita.

«E il tipo che ha causato tutto questo casino», gli sussurro.

«Lo so», annui Matt. «Emorragie?»

La donna spinse in fuori il ventre e inarco la schiena, cercando di stirarsi i muscoli.

«Non sono in grado di dirlo», rispose, sempre mormorando. «Ha gettato un macchinario o qualcosa di pesante su due minatori. Nessuno sa perche. Uno e morto. L’altro e in sala operatoria e non credo ce la fara. Dopo averli investiti, ha fatto cadere dei supporti e il tetto e crollato. E rimasto intrappolato sotto un ammasso di pietre. I soccorritori hanno detto che la pressione sanguigna si era mantenuta normale mentre lo portavano qui. Credo che l’infermiere lo abbia assegnato a me perche quando e arrivato sembrava stesse bene.»

«Ora non piu. Fratture evidenti?»

Oltre alle tipiche emorragie interne nelle cavita addominali e toraciche, in alcuni casi una gamba o un braccio fratturati potevano causare un’emorragia nel muscolo sufficiente da provocare un collasso.

«Nessuna», rispose la Easterly. «Muove tutte le estremita. Joe Terry era qui in attesa che fosse pronta la sala operatoria per il suo caso, per cui gli ho chiesto di inserirgli un ago in arteria.»

«Ben fatto.»

Matt aveva voluto farle un complimento, anche se era chiaro che a parte il catetere in arteria, l’atteggiamento della dottoressa non era stato dei piu adatti con un uomo ferito tanto gravemente. Sembrava nel punto di scoppiare a piangere.

«Sai», borbotto, «se avessi saputo che mi sarei trovata alle prese con il responsabile dell’incidente, sarei

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