tempo interminabile per posarlo sul tavolo, facendo un casino incredibile. Si senti anche in dovere di farmi un sacco di domande: dove stavo, quanto mi piaceva essere li nella parte storica di Fresno, se ero sicuro di non volere il contorno di cipolle — poteva andare in cucina e farmele preparare in un lampo. Io risposi a queste domande il piu rapidamente possibile, a monosillabi.

La seconda cosa fu che Nina era ammutolita.

Non avevo bisogno di vederla per sapere che stava fissando il tavolo, incapace di fare la mossa successiva. Cosi presi una decisione, pur sapendo che stavo commettendo un errore. Mi alzai, lasciando il mio piatto e girai attorno al muro divisorio.

Trascinai una sedia all’estremita del separe dove si trovavano Nina e Monroe, seduti uno di fronte all’altra, con le bibite intatte.

Monroe mi guardo. «Posso aiutarla?»

«Spero di si,» risposi. «Sono un amico di Nina. Le faro la domanda che lei non vuole fare.»

«Nina, conosci questo tizio?»

«Si.»

«Lei e Charles Monroe, io sono Ward Hopkins. Sono una delle due uniche persone che possono confermare cio che alla fine Nina le dira. Probabilmente sono l’unico che lei ascoltera, poiche e improbabile che prenda per buone le parole di John Zandt.»

«Non ho la minima intenzione di ascoltare nemmeno lei, chiunque diavolo sia. Nina…»

«Si che mi ascoltera» dissi io. «Ma non prima di averci spiegato come faceva a sapere che c’era un cadavere al Knights.»

Monroe fu preso alla sprovvista. Cerco di farmi abbassare lo sguardo, ma dalla morte dei miei genitori era molto difficile spaventarmi. Non e mai stato semplice e ora risultava particolarmente arduo. Era come se a una parte di me, nel profondo, non gliene fregasse piu un cazzo di niente.

Nina lo studiava attentamente. «Intendi rispondergli?»

Non disse nulla e vidi il cambiamento sul volto di Nina, e capii che improvvisamente credeva alla mia teoria.

«Bastardo,» disse.

«Nina… Non so cosa ti abbia detto quest’uomo, ma…»

«Davvero?» dissi. «Qui c’e nero su bianco. Se un poliziotto viene ucciso, questo e un lavoro, un problema e un affare della polizia di Los Angeles se il fatto avviene in quella citta. Non riguarda l’FBI a meno che non siano i poliziotti a scegliere questa strada, cosa che non fanno. I federali sono il Grande Fratello che nessuno desidera; qui non siamo a ‘X-Files’, dove ti chiamano per un litigio per un parcheggio, per un errore di battitura o per qualsiasi cosa che appaia succulento e in cui possa servire l’aiuto di un uomo vestito elegantemente. C’e una sezione speciale dedicata agli omicidi di questo tipo — hanno intere divisioni che abbandonerebbero qualsiasi occupazione pur di scovare chi ha ucciso qualcuno di loro. Allora, cosa ci faceva lei laggiu? E cosi presto! Come faceva a essere sulla scena ancora prima che qualcuno entrasse nella stanza del motel? Prima che qualcuno sapesse che c’era un cadavere da trovare?»

Monroe scosse la testa. «Questo e ridicolo. Nina, questo tizio e matto e noi abbiamo abbastanza…»

«Charles, guardami e stai zitto.»

Quasi non riconoscevo la voce di Nina. Era piu un suono a meta tra un sibilo e il ringhio di un grosso gatto selvatico, tenuto a lungo in cattivita, stufo di essere infastidito.

Monroe la guardo e io feci lo stesso.

«Charles, sai dove sono le mie mani?»

Lui la fissava. «Sono sotto il tavolo.»

«Cosa pensi che stiano impugnando?»

«Oh, Cristo, Nina…»

«Esatto. E ti sparero su due piedi se non cominci a dire cose credibili.»

«Sanno dove sono.»

«No, non e vero,» disse lei. «In nessun modo metteresti a repentaglio la tua preziosa reputazione pubblicizzando il fatto che hai attraversato lo stato per venire a parlarmi, non con tutte queste cagate che circolano su John. A meno che tu non abbia portato qualcuno con te, certo, cosa che fino a ora non sembra tu abbia fatto.»

«Certo che no,» disse Monroe, apparendo per un momento cosi infuriato da rendere difficile non credergli. «Dio santo, abbiamo lavorato insieme per cosi tanto tempo. Siamo sempre stati legati.»

«Giusto. E quello che pensavo anch’io. Fino a quando, ieri, non sono stata sospesa dal servizio, grazie a te.»

«Non avevo altra scelta, lo sai. Zandt ti ha compromesso troppo.»

«Compromesso? Charles, tu accusi me di essere compromessa? Comincia a rispondere alla domanda di Ward. Le mie mani sono sempre al loro posto e ho sempre le stesse intenzioni.»

Monroe si zitti e si mise a fissare la sua tovaglietta, decorata con immagini di cibi ad alto contenuto di colesterolo, che sapevo non avrebbero catturato a lungo la sua attenzione.

«Le cose stanno andando per il verso sbagliato,» disse alla fine in tono tranquillo. «E non solo per te.» Alzo lo sguardo. «Pero e colpa tua e della missione, qualunque essa sia, alla quale ti sei votata. Perche non hai voluto raccontarmi semplicemente cosa e accaduto l’anno scorso?»

«Per proteggerti,» disse. «Non c’era niente che tu potessi fare e non sapevamo di chi fidarci.»

«Mi dispiace dirlo, ma a me sembra paranoia pura.»

«Non lo e,» dicemmo all’unisono Nina e io.

Monroe mi osservo attentamente per la prima volta. «A chi avete rotto i coglioni? Con chi diavolo avete a che fare?»

Nina mi guardo e io annuii.

«Si chiamano Uomini di Paglia,» disse. «Non sappiamo quanti ce ne siano, ne chi siano. Possedevano un grande appezzamento di terreno nel Montana ed e proprio quello il posto che e saltato in aria.»

«Siete stati voi?»

«No, loro stessi. Era minato,» dissi. «Era disseminato di prove. Cadaveri ovunque. Quelle persone uccidono per divertimento. Avevano una catena di approvvigionamento delle vittime che utilizzava gente come Stephen DeLong. L’uomo che un tempo chiamavate Ragazzo delle Consegne era un altro dei loro fornitori, il piu importante, anzi, un serial-killer vero e proprio che faceva parte dell’organizzazione. Incidentalmente quest’uomo e anche mio fratello. Si fa chiamare Homo Erectus. Era l’elemento-chiave di una delle loro altre attivita collaterali. Si ricorda l’esplosione alla scuola di Evanston, l’anno scorso?»

«Si. Sono stati arrestati due ragazzi per quell’episodio.»

«Non sono stati loro. Il responsabile era lui, cosi come di altri fatti e sparatorie accaduti in Florida, Inghilterra ed Europa, accaduti nel corso degli ultimi vent’anni. Forse di piu. Forse il gruppo esisteva gia a meta degli anni ’60. Commettono questi reati e poi fanno in modo che vengano incolpati degli innocenti.»

Monroe appariva incredulo. «Nina, tu credi a queste cose?»

«Credere non significa niente. Questa e la verita pura e semplice. C’e un gruppo di persone che vive nelle pieghe nascoste del paese e lo fa da lungo tempo. Sono potenti e uccidono. Ecco chi abbiamo fatto incazzare. E ora, per l’ultima volta, dimmi di Jessica.»

Esito solo per un attimo. Aveva preso la sua decisione.

«Ricevetti una telefonata,» disse piano.

Anche se sapeva che Monroe avrebbe finito per cedere, credo che Nina arrivo a un passo dallo sparargli. Penso che anche Monroe ne fosse consapevole.

Poi ci fu un lunghissimo silenzio.

Finalmente Monroe apri la bocca per riprendere a parlare. La sua voce si era fatta roca, prese un sorso di soda, ma fini per scolarsi l’intero bicchiere.

«Ricevetti la chiamata la sera prima,» disse. «Sul mio cellulare, — quello personale. Non sono in molti ad avere il numero e infatti pensavo fossi tu. Ero a teatro con Nancy. Era l’intervallo e ci trovavamo al bar, dove c’era un baccano infernale. Una voce maschile disse qualcosa, ma non riuscivo a sentirla bene, e quando arrivai fuori aveva riattaccato. Non avevo alcun motivo per… Poi la mattina dopo, mentre stavo andando al lavoro, ricevetti una

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