Rachel approfitto del permesso senza farselo ripetere, e quando ebbe terminato di trasmettere, chiamo vicino a se l’ufficiale perche ascoltasse anche lui la risposta.
«Voi due» disse poi l’uomo a Eric e Roy, in tono meno ostile e sospettoso, «potete abbassare le braccia. Siete liberi. Anzi, l’Aaron ha detto che siete ospiti onorati del nostro popolo, e io saro la vostra scorta. Se volete qualcosa, non avete che da chiedermelo.»
S’incamminarono, oltrepassando il posto di guardia lasciato alle cure degli altri due uomini.
«Cosi va meglio» disse Eric a Rachel.
Lei gli prese un braccio stringendolo affettuosamente. «Volevo che tu entrassi nei nostri cunicoli come un uomo libero e rispettato» disse. «Questa e la ragione principale per cui ho insistito di volere parlare con l’Aaron. Ma sono emerse altre ragioni, per cui e risultato che ho fatto molto bene a chiamarlo. La nostra gente non e stata colpita dallo spray, ma sappiamo che e venuto il momento di muoverci.»
«Alludi al progetto?»
«Si. Entra immediatamente in azione. C’e una nave sul tetto.»
Eric si fermo di botto, colpito da quelle parole. Il tetto doveva essere quello dell’enorme edificio dove abitavano i Titanici; e “nave” non poteva significare altro che “astronave”. Ma com’era possibile che un apparecchio simile, capace di trasportare dozzine e dozzine di Titanici, potesse trovare posto sul tetto di una casa? In ogni caso, l’avrebbe distrutta al momento del decollo. Eric espresse i suoi dubbi a Rachel, che scosse la testa con impazienza.
«I Titanici non usano la propulsione a razzi, come i nostri Antenati» spiego. Per quel poco che ne sappiamo noi la nave e un misto di battello di salvataggio e di traghetto. Abbiamo fondati motivi per credere che, nei pressi di Plutone, sia ferma un’astronave piu grande, la nave-madre nella quale questi battelli prendono posto.
«Ma allora… il progetto…»
Rachel lo bacio. «Io devo andare da questa parte» disse. «Bisogna che vada al Quartier Generale Femminile ad aiutare a preparare molti neutralizzatori, adesso che siamo sicuri che funzionano. Ci vedremo piu tardi nel cunicolo dell’Aaron, caro.» Si fermo all’incrocio di un corridoio. «Puoi chiedere all’Aaron tutto quello che vuoi, Eric» aggiunse. «Gli ho spiegato che sei un genio, un eroe, un uomo meravig ioso!»
E si allontano, prima che lui potesse aprire bocca.
Poco dopo i tre uomini si trovarono davanti a un enorme lastrone che chiudeva completamente il passaggio, da parete a parete e dal pavimento al soffitto. L’ufficiale trasmise la parola d’ordine mediante il filo del telegrafo, che in quel punto entrava nel muro, e il lastrone comincio a sollevarsi scomparendo entro un’ampia fessura praticata nel soffitto.
Eric e Roy non riuscirono a trattenere un’esclamazione di meraviglia. Com’era progredita la Gente di Aaron!
Il lastrone ridiscese appena loro furono passati dal corridoio in una specie di atrio, al quale facevano capo numerosi cunicoli, ciascuno dei quali era piu largo della sala di riunione dell’Umanita. Solo in territorio titanico i due amici avevano visto posti di dimensioni simili.
Centinaia di lampade pendenti dal soffitto illuminavano chiaramente i cunicoli affollati. Affollate erano anche le gallerie che correvano a meta altezza delle pareti. C’era qualcosa, in quella folla, una specie di fretta impaziente, che Eric non pote non notare. Pareva che tutti avessero premura di correre a preparare i bagagli, di presentarsi a gruppi in determinati posti. Chiese all’ufficiale se davvero fosse cosi.
«Si» rispose quello. «Ci stiamo preparando fin da quando ero bambino, e adesso la grande ora e suonata. E un po’ come se prima avessimo fatto delle esercitazioni e ora ci preparassimo alla battaglia. Voi, che siete guerrieri, capirete cosa voglio dire.»
«A me dispiacerebbe lasciare una casa comoda e sicura come questa» osservo Roy.
«Non e piu sicura. Questo e il plinto. I Titanici stanno avvicinandosi ogni giorno di piu a noi, e se restiamo fra non molto ci raggiungeranno. E il progetto… Il progetto dev’essere attuato. Voi tre ci avete portato l’ultima vitale informazione che ci era necessaria.»
Camminarono a lungo prima di arrivare al cunicolo dell’Aaron. Quarido furono ammessi alla sua presenza, l’uomo anziano ma robusto, i cui lunghi capelli bianchi ricadevano sciolti sulle spalle, stava impartendo alcuni ordini a un gruppo di ufficiali.
«Per un po’ dovrebbe bastare» concluse. «Non disturbatemi, a meno che si tratti di cosa molto seria. Al resto pensera Mike Raphaelson. Voglio parlare con l’uomo grazie al quale per noi e finalmente giunto questo giorno.» Cosi dicendo indico Eric con un ampio gesto del braccio. Tutti gli ufficiali si voltarono verso il giovane guerriero. Qualcuno aveva l’aria sorpresa, ma tutti gli sorrisero affabilmente.
«E ora, Eric l’Occhio, Eric l’Unico» disse l’Aaron, prendendo un documento dall’ampio tavolo a cui stava seduto «Eric che e riuscito a escogitare un piano per sfuggire dalle gabbie dei Titanici, e unico nella storia dell’Umanita e riuscito ad attuarlo, ascolta la mia domanda: vuoi entrare a fare parte della nostra gente? Certo che lo vuoi» continuo, senza aspettare la risposta di Eric. «Rachel Figlia-di-Ester e la tua compagna, e tu non hai nessuno. Alcuni giorni dopo la partenza verrai sottoposto alle prove di iniziazione per entrare a far parte della Societa Maschile. Io ti faro da mallevadore. Da noi, i giovani, per diventare uomini, non devono compiere un Furto, ma un’Impresa. E questa Impresa tu l’hai gia compiuta: la fuga dal territorio titanico. Si trattera quindi di una semplice formalita. Poi non ci saranno ne feste ne danze ma solo un breve discorso. E uso esporre, per sommi capi, i particolare dell’Impresa, poi ringraziare tutti, e basta. Domande? No, naturalmente, mi pare che sia tutto molto semplice. E adesso, dato che fai ufficialmente parte del nostro popolo, non vedo perche non potrei… Si, credo che lo faro.»
Mentre si chinava sul tavolo per scarabocchiare un appunto in margine a un documento, Rachel, accompagnata da altre donne, entro nella sala e ando a mettersi alle spalle dell’Aaron. Tanto lei che le sue compagne indossavano un’ampia e lunghissima tunica-mantello, fornita di numerose tasche piene di svariati utensili.
«Sono pronti i neutralizzatori?» chiese l’Aaron, senza alzare gli occhi dal documento. «Bene, sapete dove dovete andare… via! Rachel, tu naturalmente starai con me, al comando, dovunque questo sara sistemato. E adesso, dimmi, figliola: pensavo di mettere tuo marito a capo di una sezione… Ti va l’idea? Sono certo di si. Il comando della sezione quindici e vacante, dato che, come ci hai riferito, Jonathan Danielson e morto. Eric, credi di essere capace di guidare la vita e il destino di duecento persone? Verra il momento in cui sarai solo, al comando della gente che ti sara affidata, e dovrai prendere tutte le decisioni necessarie. Naturalmente fruirai dell’assistenza di Rachel. Ti spieghero tutto, ed entrerai in carica subito dopo la cerimonia dell’iniziazione. Vediamo un po’: ci occorrera l’approvazione di un Consiglio del Popolo, oltre a quello dei membri della sezione quindici. Nessuna difficolta, da questo lato. E adesso per…»
«Non credo di esserne in grado» disse Eric, soddisfatto di essere finalmente riuscito a interrompere quel torrente inarrestabile di parole.
L’Aaron rimase sbalordito. Alzo gli occhi dal documento e li fisso su Eric. Evidentemente, non gli capitava spesso di essere interrotto. Era abituato a pensare a voce alta. Gli altri ascoltavano e agivano di conseguenza.
«Eric, ragazzo mio» disse, palesemente seccato, «ti prego di non farmi perdere tempo con chiacchiere inutili. Sto occupandomi dell’avvenimento piu importante e decisivo del mio popolo, e non posso essere distolto dalle mie occupazioni per occuparmi piu a lungo di te e convincerti che puoi fare quello che ti ho detto. Hai dimostrato di essere intelligente e coraggioso, sei stato istruito da Rachel, che e una scienziata di prim’ordine. Se vorrai sapere qualche altra cosa, te la insegnero io durante il viaggio. E se ti preoccupi per le tue origini, lascia che ti dica una cosa: l’addestramento a cui sei stato sottoposto nei cunicoli di superficie e proprio quello che ci vuole per raggiungere lo scopo ultimo del nostro progetto. Tu sei un Occhio, cosa che mai nessuno di noi…»
«Scusatemi!» torno a interromperlo Eric. «Ma e proprio per questo che non mi sento in grado. Non volevo discutere sulle mie capacita di comando, ma sul progetto. Lasciate che vi spieghi» si affretto ad aggiungere, vedendo che il cipiglio dell’Aaron stava facendosi minaccioso. «Non avevo la minima idea su di esso, finche non sono arrivato qui. Pensavo che si trattasse di un nuovo sistema di combattere i Titanici, basato su una combinazione di Scienza titanica e Scienza ancestrale. E quando ho saputo della nave, ho pensato sulle prime che voleste servirvene per distruggere i Titanici con le loro stesse armi… Ammetto di essere stato ingenuo. Invece, ho finalmente capito che voi non avete nessuna intenzione di combattere i Titanici. Vi limitate a scappare.»
Il cipiglio scomparve lentamente e il vecchio annui come per dire “Oh, ti preoccupi per questo”. Rimase per un po’ soprappensiero, e infine disse: «Cerca di capirmi, Eric. Metti da parte per un momento i tuoi preconcetti.