potevano neppure comprendere.

Se fossero arrivati troppi visitatori dalla superficie e se si fosse sparsa la voce, ci sarebbero stati guai. Anche se le notizie diffuse fossero state fedeli alla realta, il che era molto improbabile, moltissimi abitanti del mondo esterno avrebbero voluto emigrare laggiu, o costruire altre centrali ad energia vulcanica, in modo che tutti potessero avere a disposizione piu energia. Il vecchio sentimento «perche non posso avere quello che hanno gli altri?» avrebbe indotto la gente a invocare l’equivalente moderno della pietra filosofale, tanto per trarre un esempio dai tempi in cui la ricchezza era rappresentata dal metallo, anziche dall’energia.

Il cittadino medio avrebbe capito perche il Consiglio non doveva costruire altre centrali elettriche per approfittare del calore inesauribile all’interno della Terra. Mi secca fare la figura del cinico, ma so che e una di quelle cose che il Consiglio non fara mai. Non fara mai niente che possa rendere superfluo il razionamento dell’energia.

A parte il cinismo, hanno perfettamente ragione. Quando, decenni or sono, ci si convinse che l’unica vera speranza per l’umanita era la fusione dell’idrogeno, quasi sicuramente si era nel vero. Sappiamo che la soluzione del problema non e solo questione di dettagli tecnologici, come si pensava in origine. Troppi dei fattori in gioco sono istabili, a meno che siano contenuti in una massa pari almeno a quella di una piccola stella. E solo questione di credere che lo risolveremo, questo problema. E se vorremmo risolverlo, occorrera ogni sforzo… il meglio che l’uomo possa offrire.

E lo sforzo si arrestera, se qualcosa procrastinera la carenza di energia. L’umanita, nel suo complesso, non aveva fatto altro che sprecare le sue risorse, fino a quando si e trovata faccia a faccia con il pericolo. Se l’energia vulcanica attenuasse all’improvviso la minaccia, la pressione cesserebbe. A parte l’ovvio sfacelo morale che ne conseguirebbe, il lavoro per realizzare la fusione dell’idrogeno si interromperebbe. Potrebbe proseguire, nominalmente, ma il lavoro si arresterebbe. Gli uomini sono troppo distratti; il migliore dei dipendenti di una centrale elettrica incomincia a lasciare accese le luci in ufficio quando se ne va, proprio perche quella e una centrale elettrica, e c’e tanta energia a disposizione.

E pensare a quello che talvolta deve fare il Consiglio, a causa di questa mentalita. Non potevo sperare di essere autorizzato a ritornare laggiu se fossi risalito. Sarebbe stato piu sicuro considerare irrevocabile la mia decisione, quale che fosse.

E quella consapevolezza, indipendentemente dalla filosofia politica e dalla morale, non rendeva certo piu facile la decisione.

C’era qualche possibilita che il Consiglio insistesse perche quel luogo si unisse alla civilta e si collegasse alla rete energetica mondiale?

Neppure uno. Il solo processo di collegamento non sarebbe stato pratico. Considerando le dispersioni che si potevano calcolare, oltre allo spreco per la fotosintesi, anche se la popolazione locale avesse adottato i livelli di razionamento della superficie, sarebbero passati decenni prima che l’investimento d’energia necessario per stabilire il collegamento avesse potuto rivelarsi conveniente. E forse non lo sarebbe diventato mai.

E questo significava che i transponder da me disseminati con tanto impegno rappresentavano una fatica sprecata.

Quindi… dovevo restare o no? Volevo vivere li, o alla luce del sole? Non lo sapevo ancora.

Provavo la tentazione di lasciar dipendere tutto dalla decisione di Marie, ma Marie non intendeva rivelarmi cio che aveva deciso.

Bert era fuori gioco… per quanto riguardava Marie non era mai stato in causa, evidentemente. Forse, ormai, lei aveva dovuto capire di non avere speranze nei confronti di Joey. Perche non forniva almeno un indizio?

Me lo forni. Si stanco di aspettare che io dessi la risposta che non potevo dare, e ricomincio a parlare. Per un momento, le sue prime parole diedero l’impressione che avesse cambiato argomento.

«Cosa pensi che fara adesso Bert? Restera qui, oppure tornera indietro?» domando.

Fu un sollievo, per me, abbandonare per un momento le questioni che non potevo risolvere.

«E rimasto qui un anno, prima che accadesse tutto questo,» osservai. «Non credo che questi ultimi minuti gli abbiano dato un motivo urgente di cambiare idea. Anzi, penso che adesso avra meno ragioni che mai per ritornare lassu.» Inarcai le sopracciglia per interrogare Joey, nel contempo. Lui lesse il mio messaggio, scrollo le spalle come al solito, poi annui. Il commento con cui Marie rispose mi apri gli occhi.

«Non direi,» fece. «Uno di voi dovrebbe dirgli che capisco. Non voglio che si addolori troppo.»

Io guardai Joey. Lui mi guardo, e alzo un sopracciglio, dal lato che non si poteva vedere dal sommergibile. Nessuno di noi aveva mai capito che il perdono puo dipendere piu dal «perche» che dal «cosa».

Ripresi a scrivere di nuovo sulla tavoletta.

«Se la pensi davvero cosi, glielo diro. Restero qui per aiutare Joey, e dovrei vedere Bert abbastanza spesso. Sono un linguista abile quasi quanto lui, e forse riusciro a trovare un sistema per sbrogliare la matassa del sistema di comunicazione.»

Ritenni opportuno non fare commenti sulla possibilita di trovare maestre interessanti. Se Marie avesse cambiato di nuovo idea per gelosia, non sarei piu stato in grado di prendere decisioni. Quella mi pareva troppo bella per sprecarla, dopo tutta l’incertezza che l’aveva preceduta.

FINE
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