che il duro «letto» di cemento mi svegliasse e un comodo soffice letto che mi invito a concludere la giornata dormendo ancora dopo essermi lavata e aver mangiato e avere soddisfatto la fame di notizie… Una sensazione di sicurezza totale che mi permise di calmarmi al punto di non dovere piu usare il controllo mentale per soffocare le sensazioni per non smettere di funzionare…
I notiziari mi dissero che il Canada Britannico aveva declassato l’emergenza a «emergenza limitata». Il confine con l’Impero restava chiuso. Il confine col Quebec era ancora strettamente sorvegliato, ma venivano concessi permessi a chiunque avesse validi motivi.
Le dispute che ancora proseguivano tra le due nazioni stavano tutte nell’entita dei danni che il Quebec doveva pagare per quello che si ammetteva essere stato un attacco militare compiuto per errore e/o stupidita.
L’ordine di arresto era ancora valido, ma piu del novanta per cento di abitanti del Quebec arrestati erano stati rilasciati sulla parola… e circa il venti per cento di arrestati originari dell’Impero.
Quindi avevo fatto bene a tenermi nascosta, perche, senza dubbio, ero un tipo sospetto.
A quanto sembrava, pero, Georges era liberissimo di tornare. Oppure c’erano particolari che mi sfuggivano?
Il Consiglio per la Sopravvivenza aveva promesso un terzo round di omicidi «educativi» entro dieci giorni, piu o meno due, dall’ultima ondata.
Gli Stimolatori li avevano seguiti a ruota il giorno dopo con un annuncio analogo, condannando di nuovo il cosiddetto Consiglio per la Sopravvivenza. Questa volta gli Angeli del Signore non emanarono nessun proclama, o per lo meno le loro minacce non vennero trasmesse dalla Rete Dati canadese.
Giunsi di nuovo a dubbie conclusioni. Gli Stimolatori erano un’organizzazione di cartapesta, tutta propaganda e niente azione. Gli Angeli del Signore erano defunti e/o in fuga.
Il Consiglio per la Sopravvivenza aveva sostenitori estremamente ricchi, pronti a pagare per il sacrificio di altri dilettanti idioti in tentativi quasi del tutto inutili; ma questa era solo un’ipotesi, da abbandonare di corsa se il terzo round di attacchi si fosse dimostrato efficiente e professionale; cosa che non mi aspettavo, ma io ho un lungo passato di previsioni errate.
Ancora non riuscivo a decidere chi ci fosse dietro questo stupido regno del terrore.
Non poteva essere (ne ero certa) una nazione territoriale: poteva essere una multinazionale, o un consorzio, anche se non ci vedevo alcun senso. Poteva persino trattarsi di uno o piu individui terribilmente ricchi, se avevano un buco in testa.
All’archivio dati chiesi anche di Impero, fiume Mississippi e Vicksburg, singolarmente, accoppiati a due a due, e infine tutti e tre. Negativo.
Aggiunsi i nomi dei due vascelli e provai tutte le combinazioni. Sempre negativo. A quanto sembrava, cio che era accaduto a me e a diverse altre centinaia di persone era stato censurato. Oppure lo consideravano un fatto insignificante?
Prima di andarmene scrissi un biglietto per Janet. Le dissi quali vestiti avevo preso, quanti dollari canadesi (aggiungendo l’importo a quello che mi aveva gia dato lei); e spiegai nei particolari cosa avessi pagato con la sua carta Visa: una capsula da Winnipeg a Vancouver, un biglietto di shuttle da Vancouver a Bellingham, e poi piu nulla. (Oppure avevo pagato il biglietto per San Jose con la sua carta, o Georges aveva gia cominciato a farmi da mecenate? Le mie ricevute erano sul fondo del Mississippi.)
Dopo aver preso in contanti quanto bastava per uscire dal Canada Britannico (speravo!) avevo la forte tentazione di lasciare li col messaggio la carta Visa di Janet. Ma una carta di credito e un oggetto insidioso: solo un pezzetto di plastica che puo valere tonnellate di lingotti d’oro. Stava a me proteggere quella carta di persona e a ogni costo, finche non avessi potuto restituirla alle mani di Janet. Qualunque altra soluzione sarebbe stata disonesta.
Una carta di credito e un guinzaglio attorno al collo. Nel mondo delle carte di credito, una persona non ha
Secondo me le carte di credito sono una maledizione. Pero io non sono umana, e probabilmente mi manca il punto di vista umano (in questa come in tante, tante altre cose).
Ripartii il mattino dopo. Indossavo uno splendido completo a tre pezzi con pantaloni, color azzurro chiaro (ero sicura che Janet fosse bellissima con quel vestito e mi sentivo bella anch’io, nonostante l’evidenza degli specchi), e avevo intenzione di noleggiare un calesse nella vicina Stonewall; poi scoprii che potevo scegliere fra l’omnibus a cavalli e il Vma delle ferrovie canadesi: arrivavano tutti e due alla stazione della sotterranea, Perimeter e MacPhillips, da cui Georges e io eravamo partiti per la nostra informale luna di miele. Per quanto preferisca i cavalli, optai per il mezzo piu veloce.
Andare in citta non mi avrebbe permesso di ritirare i bagagli, ancora depositati al porto. D’altra parte, sarei riuscita a ritirarli senza essere identificata come una straniera proveniente dall’Impero? Decisi di ordinare che mi venissero spediti
Ho questo angelo custode moderatamente efficiente che se ne sta appollaiato sulla mia spalla. Solo qualche giorno fa Georges e io avevamo raggiunto il cancelletto giusto, infilato nella macchina la carta di credito di Janet e Ian senza battere ciglio, ed eravamo allegramente partiti per Vancouver.
Questa volta, anche se c’era una capsula in partenza, scoprii di aver superato i cancelletti e di essere diretta all’Ufficio Viaggi & Turismo del Canada Britannico. C’era un sacco di gente, quindi non correvo il rischio che un impiegato spiasse quello che facevo; in ogni caso, aspettai che si liberasse una consolle nell’angolo in fondo. Poi sedetti, battei sulla tastiera la richiesta di una capsula per Vancouver, e infilai nella fessura la carta di credito di Janet.
Quel giorno il mio angelo custode era sveglio. Ritirai la carta e la feci sparire in fretta, e sperai che nessuno avesse annusato il puzzo di plastica bruciata. E me ne andai, passo veloce e naso in aria.
Al cancelletto, quando chiesi un biglietto per Vancouver, l’impiegato era perso nello studio delle pagine sportive del
— Avete biglietti da vendere? Questi soldi sono valuta corrente?
— Non e questo il punto.
— Per me si. Vendetemi un biglietto, per favore. E datemi il vostro nome e numero di matricola, come dice il cartello appena dietro la vostra testa. — Gli tesi la somma esatta.
— Eccovi il biglietto. — L’uomo ignoro la mia richiesta di identificarsi; io ignorai il suo rifiuto di osservare il regolamento. Non volevo presentare una protesta al suo supervisore; volevo solo creare un diversivo per distrarlo dal mio eccentrico desiderio di usare contanti al posto della carta di credito.
La capsula era affollata, ma non dovetti restare in piedi. Un Galahad uscito diritto dal secolo scorso si alzo e mi offri il suo posto. Era giovane e non brutto e chiaramente faceva il cavaliere perche gli sembrava che io possedessi le giuste qualita femminili.
Accettai con un sorriso e lui resto in piedi sopra di me e io feci il possibile per ricompensarlo: mi sporsi un po’ in avanti, permettendogli di sbirciare nella mia scollatura. Il giovane Lochinvar parve ripagato (continuo a guardare per tutto il viaggio), e a me non costava niente e non mi dava fastidio. Apprezzai il suo interesse e la comodita che mi permise di godere: sessanti minuti in piedi sono parecchio, con le accelerazioni poderose di una capsula espresso.
Quando scendemmo a Vancouver, mi chiese se avessi progetti per il pranzo. Perche, se non ne avevo, lui conosceva un posto eccezionale, il Bayshore Inn. O se preferivo la cucina cinese o giapponese…
Gli dissi che mi spiaceva ma che dovevo raggiungere Bellingham entro mezzogiorno.
Anziche accettare il rifiuto, si illumino il viso. — Che fortunata coincidenza! Sto andando a Bellingham anch’io, ma pensavo di mangiare prima. Potremmo pranzare assieme a Bellingham. Affare fatto?
(Non c’e nulla, nella legislazione internazionale, che riguardi chi attraversa confini internazionali per scopi immorali? Ma si puo definire «immorale» la semplice, esplicita fregola di questo giovanotto? Una persona artificiale