Quoi gli mostra Hanmer, agile, magro, ambiguo, sottile, leggiadro.
Immagine confusa, qualcosa di radicato profondamente nel suolo, come una gigantesca carota animata, ma indubbiamente piu interessante.
Enorme bocca dentata. File su file di denti che recedono nell’interno oscuro. Occhi grandi come piatti. Un’anima bieca, crudele, che si contorce all’interno. Mascelle. Lingua.
E interdetto. Ancora una volta ogni logica sembra assente.
Quoi lo ammette.
Clay mostra a Quoi gli uomini-capra.
Cerca di sistemare e assorbire i nuovi dati. Sfioratori, Mangiatori, Aspettatori, Respiratori, Distruttori, Intercessori: come minimo sei specie che occupano simultaneamente il mondo, e che rappresentano sei epoche successive nella crescita dell’umanita. Si. Gli Sfioratori sono la fase attuale; gli altri, meri relitti del passato, che vagano ancora per il mondo. Si. E gli uomini-capra, lo sferoide? Forme estinte, trascinate dal flusso del tempo e trasportate qui. Si. E ora anche lui, dolce scimmia privata della sua pelliccia. La sua specie scomparsa, le acquisizioni del suo tempo ormai dimenticate, solo i geni sopravvivono, semi splendenti che solcano i millenni, impossibili da sradicare, inestinguibili. Quante forme diverse, si chiede, si frappongono ancora tra lui e i piu antichi di questi tenaci superstiti? Gli appare la visione di una catena luminosa di umanita che si allunga attraverso le ere. Siamo una forma vitale impertinente. Cambiamo, ma ci rifiutiamo di estinguerci. Siamo dimenticati, eppure sopravviviamo. Come possiamo temere la rabbia degli dei, se viviamo perfino piu di loro?
Trionfante, Clay visita un livello dopo l’altro della polla di Quoi. Prende lentamente coscienza delle diverse sfumature dell’ambiente che lo circonda. Qui l’acqua e piu fredda e scivolosa di li; qui egli assapora un gusto salato e metallico, qui fanghiglia dolciastra. Qui si comprime. Qui puo distendersi. Qui deve voltarsi su se stesso e spingere per rompere la pressione operata dalla parete molecolare. Si vede letteralmente trasformato: e qualcosa di tremolante e vetroso, come un sigillo, con una forma abbozzata e grossolanamente aerodinamica. Sorgi! Nuota! Innalzati! Esci! Raggiunge la superficie. Gli uomini-capra sono ancora nei pressi, bavosi, intenti come sempre a sputacchiare nell’acqua. Si rivolge loro: — Venite a tuffarvi con me! — No. Rimangono immobili. Anche lui si ferma. Sommerso, sogna la saggezza di Quoi.
Ma mentre Clay si avvicina, Quoi diventa improvvisamente silenzioso, e per un po’ Clay non riesce a trovarlo nella polla. Poi vede il Respiratore spostarsi con estrema lentezza sul fondo, radicato al fondale fangoso. Si alzano bolle nerastre. Forse Quoi ha perso ogni interesse in lui? Quoi invia una sensazione rassicurante.
E gli offre una visione.
C’e un’altra polla, nera, gelida e profonda. Ecco un altro Quoi che nuota lentamente nelle sue zone inferiori. Tra Quoi e Quoi si innesca un flusso fiero e brillante di armonia. Ecco un terzo Quoi in una terza polla. Quoi e collegato a Quoi e a Quoi. Eccone un quarto. Un quinto. Ecco un sesto. Le polle sono capsule di gelida oscurita, inserite come pori nell’epidermide del pianeta, e in ogni capsula c’e un Quoi. Collegati. Attraverso Quoi, Clay diventa cosciente dei settantanove Quoi annidati nella Terra. E l’intero numero di esseri che forma questa specie, anche se una volta ce n’erano di piu, quando i Quoi governavano il pianeta, in un’altra epoca. Adesso non nasce piu nessun Quoi. E non ne muore nessuno. I mostri sgraziati, sigillati nelle loro polle liquide, si sono specializzati in una forma stabile di sopravvivenza. E c’e amore, tra loro. Guarda, adesso! Il seme bianco accecante di collegamento, che vaga da una polla all’altra! I corpi massicci fluiscono; i tentacoli si avvinghiano e si liberano; i fluidi intorbidano l’acqua, sconvolgendo le tranquille stratificazioni. Eppure non si tratta di una sensazione di estasi fisica. Si tratta piuttosto di una comunione sobria, priva di sesso, metallica. I Quoi si uniscono a livello di anima. I Quoi si scambiano tutti i contenuti di una vita di esperienze. I Quoi emergono per diventare Quoi. Clay, partecipando dall’esterno alla situazione prova un intimo senso di miseria, cosi acuto da perdere il controllo. Si e ridotta a questo, dunque, l’umanita? A creature rinchiuse in cripte dorate che si scambiano ugge e malinconie per mezzo della telepatia? Cosa mai puo accadere a un Quoi nella sua polla? Il tale Quoi e sprofondato nell’acqua; il tal scambio chimico e avvenuto all’ora tale; quelle bolle sono fuoriuscite dai detriti subacquei. Qui giaciamo, settantanove esseri che continuano da millenni a raccontarsi le stesse storie. Clay piange. Eppure, mentre entra piu profondamente in unione con i Quoi, percepisce la ricchezza intrinseca della situazione, le molteplici dimensioni, le imprevedibili implicazioni di una fusione multipla di questo tipo. I Quoi sono come vecchi sposi; traggono il piacere dalla semplice accumulazione di individualita. Eravamo cosi, e ci siamo comportati cosi, e anche questa fase e passata, e questa specie si e sparsa su tutto il mondo, e poi quella e quell’altra, e il flusso del tempo ha colpito e adesso ci ha portato Clay, e noi amiamo, e noi amiamo, e noi amiamo e siamo Quoi. E Clay e Quoi. Clay si perde in questo sogno liquido. I suoi confini si dissolvono. Si fonde nella Quoita. Non si e mai sentito cosi sicuro. Giace sul fondo della polla, inquoiato, sotto cinque atmosfere di pressione. Passano secoli. Respira con cautela, lasciando entrare nel corpo ruscelli d’acqua luminosi, espirando poi i prodotti di scarto dell’organismo. E perfettamente consapevole del periodo onirico dei vari Quoi nelle loro polle. Com’e profondo il loro amore! Come e illimitato. Il contatto si interrompe e si ritrova solo, abbandonato, ad annaspare disordinatamente verso la superficie. Sente la rauca risata dei capri in attesa; vede le loro emanazioni rosse e gialle torreggiare su di lui. Lo prenderanno. Ma arriva prima il Quoi, abbracciandolo tranquillamente, con benevolenza, e Clay riconquista il controllo di se stesso.