Ed esso tradira i suoi adoratori, lasciandoli indifesi di fronte a un domani che sicuramente verra. Potra essere lento a venire, e lungo, un lento e lungo domani, ma verra, e tutta la loro disperazione non lo potra fermare. Niente lo potra fermare.

«Non parlero, Ed. Ora tocca a voi.»

Joan trattenne il respiro in un singhiozzo.

Hostetter guardo Len; stava con le gambe allargate, le grandi spalle un po’ curve, il volto scuro e severo come ferro, sotto l’ampia falda del cappello. Ora era Len ad aspettare.

Se muoio come Soames, avra importanza soltanto per me. Sara importante solo perche io sono io, e Hostetter e Hostetter, e Joan e Joan, e siamo persone, e non possiamo evitarlo. Ma per oggi, ieri, domani, questo non e importante. Il tempo continua anche senza di noi. Solo una fede, una condizione della mente, puo durare, e anche questa cambia costantemente, ma in fondo a tutto ci sono due specie di pensiero… quello che dice, Qui devi fermarti, qui si arresta il tuo sapere, e quell’altro che dice, Impara.

A torto o a ragione, il frutto e stato mangiato, e non si puo tornare indietro.

Io ho fatto la mia scelta.

«Cosa aspettate, Ed? Se dovete farlo, fatelo.»

Una parte della tensione abbandono la linea delle spalle di Hostetter. Egli disse:

«Credo che nessuno di noi due abbia l’animo dell’assassino.»

Chino il capo, accigliato, e poi lo sollevo di nuovo, fissando negli occhi Len, con uno sguardo duro e imperioso.

«Ebbene?»

La gente piangeva e urlava e si gettava in ginocchio nella polvere e singhiozzava.

«Penso tuttora,» disse Len, con studiata lentezza, «Che forse e stato il Diavolo a scatenarsi sul mondo, un secolo fa. E penso tuttora che forse e una delle membra di Satana quella che tenete la, dietro il muro di cemento.»

Il predicatore scosse le braccia verso il cielo, torcendosi in un’estasi di salvezza.

«Ma penso anche che in fondo abbiate ragione,» prosegui Len. «Penso che sia piu ragionevole cercare di incatenare il diavolo, che tenere incatenata tutta la terra, nella speranza che egli non la visiti un’altra volta.»

Guardo negli occhi Hostetter.

«Non mi avete fatto ammazzare, percio penso che dovrete lasciarmi tornare indietro.»

«La scelta non dipendeva interamente da me,» disse Hostetter.

Si volse, e si avvio verso i carri. Len lo segui, con Joan che vacillava al suo fianco. E due uomini uscirono dall’ombra, e si unirono a loro. Uomini che Len non conosceva, e che tenevano sotto il braccio dei grossi fucili da caccia.

«Questa volta, ho dovuto fare qualcosa di piu che parlare in tuo favore,» disse Hostetter. «Se tu mi avessi denunciato, questi ragazzi forse non sarebbero riusciti a salvarmi dalla folla, ma tu non avresti vissuto cinque minuti di piu.»

«Capisco,» disse Len, piano. «Avete aspettato fino a questo momento, fino alla predica.»

«Si.»

«E quando mi avete minacciato, non avete parlato sul serio. Era per mettermi alla prova.»

Hostetter annui.

Gli uomini fissarono duramente Len, facendo scattare la sicura dei loro fucili.

«Apparentemente, avevate ragione, Ed,» disse uno di loro. «Ma io non ci avrei certo fatto affidamento.»

«Lo conosco da molto tempo,» disse Hostetter. «Ero un po’ preoccupato, ma non molto.»

«Bene,» disse l’uomo. «E tutto vostro.»

Dal tono della sua voce, era evidente che non pensava che Hostetter avesse guadagnato qualcosa. Rivolse un cenno all’altro uomo, e se ne andarono insieme, gli esecutori di Sherman che si dileguavano silenziosi nella notte.

«Perche l’avete fatto, Ed?» domando Len. Chino il capo, pieno di vergogna per tutto cio che aveva fatto a quell’uomo. «Non vi ho dato altro che guai.»

«Te l’ho gia detto,» rispose Hostetter. «Mi sono sempre sentito responsabile per la tua fuga da casa.»

«Vi ripaghero di tutto cio,» disse Len, in tono sincero.

Hostetter disse:

«L’hai appena fatto.»

Salirono sull’alto sedile del carro.

«E tu,» disse Hostetter a Joan. «Sei pronta a ritornare a casa?»

Lei cominciava a piangere, brevi, violenti singhiozzi. Guardo l’ondeggiare fumoso delle torce, e la folla, e la polvere.

«E un mondo orribile,» disse. «Lo odio.»

«No,» disse Hostetter, «Non e orribile, e solo imperfetto. Ma questa non e certo una cosa nuova.»

Scosse le redini e incito con la voce i grandi cavalli. Il carro si mosse, allontanandosi verso la prateria oscura.

«Quando ci saremo allontanati a sufficienza dal paese,» disse Hostetter, «Chiamero per radio Sherman, per annunciargli che siamo sulla via del ritorno.»

FINE
Вы читаете La citta proibita
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату
×