«Sono stato io a mandarla.» Raccolse la grossa pila che stava accanto al letto e usci, senza volgersi indietro. Judy lo segui fino alla porta, ma all’improvviso lui era sparito nella nevosa oscurita tra le baracche.

Si tenne al riparo degli alloggi il piu possibile, poi spicco un balzo attraverso il raggio di luce fino all’oscurita sull’altro lato. Questa volta l’equipaggio del riflettore era in guardia. Il raggio bianco si mosse insieme a lui e inondo di luce gli edifici circostanti. Ma questo servi solo ad aiutarlo. Correndo, pote vedere la ragazza appoggiata, senza forze, a un muro di fronte a lui. La neve rendeva difficile procedere, ma fece in modo di continuare nella sua corsa fino a raggiungerla e, tirandola su di peso, la trascino oltre l’angolo, nel buio.

Dapprima lei non lo riconobbe: si stringevano ansimanti l’uno all’altro e lui con un braccio la sosteneva.

«Sono io,» le mormoro, e ricordandosi della fiasca che aveva con se, la tiro fuori e le fece bere a forza quello che rimaneva del whisky. Le ando di traverso, degluti e poi con uno sforzo riusci a stare in piedi da sola.

«Ce l’ho fatta,» disse, e sebbene fosse troppo buio per vedere il suo viso, Fleming sapeva che sorrideva.

«Come hai fatto a uscire?»

«Per una finestra sul retro.»

«Sssst!» Le mise un dito sulle labbra e la tenne stretta a se. Nello spazio aperto che aveva appena attraversato, il raggio del riflettore ondeggiava avanti e indietro, e un gruppo di uomini in tenuta da combattimento li superarono camminando a due a due, guardando da una parte e dall’altra, i fucili imbracciati. Ritornare al suo alloggio era impossibile, e nascondersi in un altro qualsiasi punto del campo significava con ogni probabilita che sarebbero stati colti di sorpresa e sforacchiati da una scarica di pallottole prima che quelli che sparavano avessero il tempo di pensare a quanto facevano. Persino arrendersi voleva dire andare incontro alla morte, nel buio e nell’isterismo di quella notte. Gli sembrava che la loro unica speranza fosse quella di rimanere liberi finche non si facesse giorno, e le ricerche divenissero meno frenetiche e piu controllate.

Da dove si trovavano c’era solo una strada per raggiungere la barriera del recinto senza attraversare il raggio dei riflettori, e li avrebbe portati allo sbarramento sul sentiero della scogliera che conduceva giu al molo della baia. Un ricordo, un ricordo molto lontano, gli torno alla mente, occupandogliela, cosicche tutti i suoi pensieri si rivolsero al molo e a una barca. Passo un braccio attorno alla vita di Andre per sostenerla con forza.

«Vieni,» le disse. Per meta la porto, per meta la condusse lungo le strisce di terreno coperte dalla neve tra gli edifici, zigzagando dal riparo di uno al riparo di un altro, girandosi ogni volta che sentiva delle voci e cercando una nuova strada. Sembrava impossibile che non li scoprissero da un minuto all’altro, ma la neve che cadeva li nascondeva e quella sul terreno soffocava il rumore dei loro passi. Andre respirava affannosamente, ed era chiaro che non avrebbe potuto continuare per molto; lui si ricordo che quando fossero giunti alla scogliera, avrebbero trovato il recinto teso davanti a loro; dopo la morte di Bridger era stato rinforzato e certamente al cancello che dava sul sentiero ci sarebbe stata una sentinella. Di fronte a questo, la situazione gli parve senza via d’uscita, ma qualcosa nel profondo della sua mente lo spingeva ad andare avanti, ed egli si trascinava, mezzo accecato dalla neve, mentre la ragazza si abbandonava pesantemente su di lui e incespicava al suo fianco. Poi ricordo cosa stava cercando.

Nei giorni precedenti degli operai erano stati al lavoro nella parte del recinto che dava sulla scogliera, a sgomberare il terreno per un nuovo edificio che doveva venire costruito all’interno del filo spinato: avevano un bulldozer che lasciavano sul luogo quando smettevano di lavorare. Questo forse sarebbe stato troppo freddo per avviarsi, ma d’altra parte era progettato per stare all’aria aperta tutta la notte e poter ugualmente ripartire il mattino. Valeva la pena di tentare, se ci fossero potuti arrivare.

Quando raggiunsero l’ultimo edificio, anche lui respirava a fatica, e c’erano almeno cinquanta metri di prato scoperto da attraversare prima di raggiungere la sagoma scura del bulldozer. Si piego con la ragazza dal muro che dava sul mare e inspiro penosamente grandi boccate di aria fredda. Non fece alcun tentativo di parlare e sembrava che lei non se lo aspettasse. O si fidava di lui senza fare domande o era troppo stanca per pensare; o ambedue le cose. Una pattuglia di ronda passo tra loro e il recinto, un furgone armato, con un riflettore montato sulla cabina e le figure indistinte di un plotone di uomini sul retro. Poi la zona piombo nella calma.

«Ora,» disse Fleming, accennando davanti a loro e, sostenendola con le braccia, corse con lei attraverso il prato coperto di neve. Prima che ne avessero attraversato meta Andre era scivolata due volte e per l’ultima ventina di metri dovette portarla a braccia. Quando giunsero al bulldozer gli sembrava che la testa e il petto gli scoppiassero, e quando la depose a terra, Andre si abbandono sul terreno con un gemito.

Fleming si arrampico sulla macchina e si guardo attorno. Evidentemente nessuno li aveva visti e lui poteva solo sperare che, se il motore si fosse avviato, lo si confondesse con una delle macchine del servizio di sicurezza.

Il motore, al primo giro della chiavetta, parti, e dopo qualche prudente starnuto Fleming lo lascio andare al minimo per un poco, mentre scendeva per fare salire Andre. In principio lei non voleva.

«Vieni,» ansimo. «Sbrigati. Siamo in salvo.»

La voce di lei giungeva debolissima. «Lasciami, non preoccuparti di me.»

La tiro su di peso e quasi senza sapere come la spinse nello spazio vicino al sedile del guidatore.

«Adesso tienti forte,» le disse, facendola appoggiare a se. Ormai il camion di pattuglia aveva probabilmente fatto a meta il giro del recinto e stava tornando verso di loro. A quel punto probabilmente Quadring era gia andato al suo alloggio, in cerca di Judy, e aveva appreso che lui e Andromeda erano in fuga. In quel momento la sala del calcolatore era probabilmente una massa di cenere e brace fradicia e fumante e il messaggio proveniente da miliardi di miglia di distanza, e tutto quel che ne era derivato, era sparito per sempre. Quel che ora bisognava fare era portare via la ragazza; nasconderla e farla vivere da qualche parte, in qualche modo. Si mise a cavalcioni sul sedile, poso il piede sulla frizione e inseri la marcia.

Quando lascio andare la frizione il bulldozer balzo in avanti e quasi affondo nella neve, ma lo tenne forte e lo spinse pesantemente verso il recinto. Dietro di se poteva vedere avvicinarsi una luce, ma era troppo tardi per fermarsi. Schiaccio l’acceleratore e si tenne forte, mentre il muso del bulldozer si conficcava nel recinto. La rete metallica si schianto lacerandosi e precipito schiacciata dai cingoli. Si formo uno squarcio nel quale passarono.

Spense il motore e salto giu, trascinandosi la ragazza con se. La massa del bulldozer si stagliava nel recinto abbattuto e ostruito dalla macchina, e lui e Andre erano giu, nella neve. La condusse con precauzione verso il bordo della scogliera, e, piegandosi in due, corsero a nascondersi dietro alcuni cespugli che proteggevano l’estremita del sentiero del molo. La luce dell’automezzo che si avvicinava andava facendosi sempre piu forte e da dietro i cespugli la vide illuminare il bulldozer. Era troppo abbagliato dai fari e dalla neve per scorgere il furgone, e il suo timore era che fosse il camion di pattuglia zeppo di uomini, poi la luce si allontano e la neve per un momento parve diradarsi: vide che si trattava del furgone con il radar che perlustrava invano il reticolato mentre il radar girava inutilmente sopra la cabina.

Prese Andre per un braccio e la condusse giu per il sentiero scavato nella roccia. Alla seconda curva accese la pila e procedette abbastanza lentamente da permetterle di seguirlo dappresso senza aiuto. In qualche modo Andre aveva raccolto un po’ di energia e gli si teneva vicina, stringendogli la mano. In fondo al sentiero non c’erano sentinelle e il molo era completamente silenzioso, a eccezione della risacca contro le pietre. Sembravano lontani mille miglia dalla confusione sopra di loro, e questo, in un certo senso, rendeva piu difficile andare avanti.

Durante l’inverno tutte le piccole imbarcazioni venivano tratte a riva e disarmate; solo la lancia di servizio, una piccola imbarcazione con motore entrobordo, era lasciata in mare e si sfregava battendo contro il fianco della banchina. Fleming l’aveva gia usata, in quei mesi estivi, quando voleva andarsene per essere solo, e la conosceva con quella specie di odio-amore che un fantino puo provare per un vecchio cavallo duro e ostinato. Spinse Andre all’interno, libero le funi di poppa e di prua, e cerco a tentoni con la pila la manovella di avviamento. Non era facile come il bulldozer da mettere in moto; cerco di avviarla finche il sudore, misto alla neve, gli colo sul viso, e comincio a disperare di poterla mai mettere in moto. Andre si raggomitolo sotto una delle frisate, mentre la neve cadeva su di loro e si scioglieva raggiungendo l’acqua che frusciava nella sentina. Non gli fece domande, e lui continuava ad agitarsi, ansimando e imprecando contro la manovella arrugginita: ma di quando in quando emetteva dei piccoli gemiti. Lui non diceva nulla, ma insiste a girare finche con uno scoppiettio il motore si mise in moto.

Lo lascio andare al minimo per un poco, mentre la barca vibrava e il tubo di scappamento tossiva a pelo dell’acqua, poi inseri l’albero dell’elica e apri la valvola a farfalla. Il molo disparve subito, e si ritrovarono soli

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