percorso il labirinto senza commettere errori. La terza volta e arrivato a meta, si e fermato a una intersezione e poi, con un movimento guizzante, ha imboccato la svolta sbagliata. Immaginavo quel che sarebbe accaduto e avrei voluto chinarmi a prenderlo prima che finisse in un vicolo cieco. Ma mi sono dominato, continuando a guardare.
Quando e venuto a trovarsi in un percorso sconosciuto, ha rallentato e i suoi movimenti sono diventati caotici: partenza, sosta, inversione di marcia, giro su se stesso, poi di nuovo avanti, finche in ultimo e venuto a trovarsi in un
A questo punto, invece di tornare indietro per trovare una via diversa, ha incominciato a muoversi in circolo, squittendo come una puntina di fonografo che raschi trasversalmente ai solchi. Si e gettato contro le pareti del labirinto piu e piu volte, balzando in alto, contorcendosi all’indietro, ricadendo e ricominciando. Per due volte le unghie gli sono rimaste impigliate nella rete metallica in alto, ha squittito selvaggiamente, poi si e liberato e ha tentato ancora, senza speranza. Infine si e fermato e si e raggomitolato formando una piccola palla tesa.
Quando l’ho preso in mano non ha tentato affatto di muoversi ma e rimasto in quello stato assai simile a un torpore catatonico. Quando gli muovevo la testa o le zampe, rimanevano nella nuova posizione simili a cera. L’ho rimesso nella gabbia e sono rimasto a osservarlo finche il torpore non e passato e ha ricominciato a muoversi normalmente qua e la.
A eludermi e la ragione del suo regresso… si tratta di un caso speciale? Di una reazione isolata? O esiste una causa fondamentale di insuccesso nell’intera procedura? Devo scoprirlo.
Se riusciro ad accertarlo, e se cio aggiungera anche soltanto una briciola di nuove nozioni a tutto cio che e gia stato scoperto sul ritardo mentale e sulla possibilita di aiutare altri individui come me, mi riterro soddisfatto. Qualsiasi cosa possa accadermi, avro vissuto un migliaio di esistenze normali con cio che potro dare agli altri non ancor nati.
E questo mi bastera.
E incredibile che qualcosa possa accadere e sottrarmi questa energia ribollente, l’entusiasmo da cui e saturato tutto cio che faccio. E come se tutte le conoscenze delle quali mi sono imbevuto negli scorsi mesi si fossero fuse, innalzandomi a un diapason di luce e di comprensione. Questo e bellezza, amore e verita, tutto insieme. Questa e felicita. E ora che l’ho trovata, come posso rinunciarvi? La vita e il lavoro sono le cose piu meravigliose che un uomo possa avere. Sono innamorato di quello che sto facendo, perche la soluzione del problema e proprio qui nella mia mente e presto, molto presto, esplodera nella consapevolezza. Che mi sia consentito di risolvere quest’unico problema. Prego Dio ch’io possa trovare la soluzione che desidero, ma se non sara tale, accettero tutto e saro grato di quel che avro avuto.
Il nuovo amico di Fay e un maestro di ballo del locale Polvere di Stelle. Non posso certo rimproverarla, dato che ho cosi poco tempo da dedicarle.
Per fortuna conosco abbastanza i processi mentali per non lasciarmi preoccupare eccessivamente da questo ostacolo. Invece di essere preso dal panico e di rinunciare (o, quel che e peggio, di insistere per trovare risposte che non si presentano), devo distogliere per qualche tempo la mente dal problema e lasciarlo cuocere nel proprio brodo. Sono arrivato sin dove mi era possibile sul livello conscio, e ora e il turno di quei processi misteriosi al di sotto del livello della consapevolezza. Si tratta di una di quelle cose inesplicabili, in qual modo tutto cio che ho appreso e sperimentato debba essere applicato al problema. Insistere troppo non fara che irrigidire la situazione. Quanti grandi problemi non sono stati risolti perche gli uomini non sapevano abbastanza o non avevano una fede sufficiente nel processo creativo e in se stessi, una fede cosi grande da consentire all’
Pertanto, ieri nel pomeriggio ho deciso di interrompere per qualche tempo il lavoro e di andare al cocktail party della signora Nemur. Veniva offerto in onore dei due uomini del consiglio d’amministrazione della Fondazione Welberg il cui intervento era stato decisivo nel fare ottenere i fondi a suo marito. Avevo pensato di condurre con me Fay, ma lei ha detto che si era impegnata con un altro e preferiva andare a ballare.
Ho incominciato la serata con tutte le buone intenzioni di essere cordiale e di farmi degli amici. Ma in questi giorni incontro difficolta nell’accostarmi alla gente. Non so se per colpa mia o loro; fatto sta che ogni tentativo di conversazione fallisce di solito in uno o due minuti e le barriere si innalzano. Forse perche hanno paura di me? O forse perche, in cuor loro, se ne infischiano, e io mi infischio di loro?
Ho bevuto qualcosa e mi sono aggirato nella vasta sala. V’erano gruppetti di persone sedute e intente a conversare, conversazioni di quelle alle quali trovo impossibile prendere parte. Infine la signora Nemur mi ha bloccato e mi ha presentato a Hyram Harvey, uno dei consiglieri d’amministrazione. La signora Nemur e una donna piacente, sulla quarantina, con i capelli biondi, molto trucco e lunghe unghie rosse. Teneva Harvey sotto braccio. «Come stanno andando le ricerche?» ha voluto sapere.
«Bene quanto ci si poteva aspettare. Sto cercando di risolvere un problema difficile, in questo momento.»
Ha acceso una sigaretta, sorridendomi. «So che tutti coloro i quali prendono parte all’esperimento le sono grati per aver deciso di intervenire e aiutarli. Ma immagino che lei preferirebbe lavorare a qualcosa di suo. Dev’essere alquanto tedioso occuparsi del lavoro di un altro invece di qualcosa concepito e creato da noi stessi.»
Era tagliente, e come. Non voleva consentire a Hyram Harvey di dimenticare che il merito sarebbe spettato a suo marito. Non ho saputo resistere alla tentazione di ribattere. «Nessuno crea mai qualcosa di realmente nuovo, signora Nemur. Tutti edificano sugli insuccessi altrui. In realta, nella scienza non vi e nulla di originale. Quello che conta e il contributo di ogni uomo alla somma delle conoscenze.»
«Naturale», ha detto lei, rivolgendosi piu che a me al suo anziano ospite. «E un peccato che il signor Gordon non sia stato qui prima per contribuire a risolvere questi ultimi piccoli problemi.» Ha riso. «Ma d’altro canto… oh, me ne dimenticavo, lei non era in grado di compiere esperimenti psicologici.»
Harvey ha riso a sua volta, e io mi son detto che avrei fatto meglio a tacere. Bertha Nemur non mi avrebbe mai lasciato l’ultima parola, e se la cosa fosse andata oltre avrebbe potuto finir male.
Ho veduto il dottor Strauss e Burt conversare con l’altro rappresentante della Fondazione Welberg… George Raynor. Strauss stava dicendo: «La difficolta, signor Raynor, e quella di reperire fondi sufficienti per lavorare a ricerche del genere, senza che il denaro sia legato a condizioni. Quando i fondi sono destinati a scopi specifici, non abbiamo una vera liberta d’azione».
Raynor ha scosso la testa e agitato il grosso sigaro nella direzione del gruppetto che lo circondava. «La vera difficolta consiste nel persuadere il consiglio d’amministrazione che questo genere di ricerche ha un valore pratico.»
Strauss ha crollato il capo. «Intendevo dire che questo denaro e destinato a ricerche. Nessuno puo mai sapere in anticipo se un esperimento dara luogo a qualcosa di utile. Spesso i risultati sono negativi. Apprendiamo che cosa non e qualcosa… e cio e importante quanto una scoperta positiva per chi partira da li. Per lo meno egli sapra che cosa non deve fare.»
Mentre mi avvicinavo al gruppo ho notato la moglie di Raynor, alla quale ero gia stato presentato. E una bella donna bruna, sulla trentina. Mi stava fissando, o meglio fissava il cocuzzolo della mia testa… come se si fosse aspettata che ne spuntasse qualcosa. Ho ricambiato lo sguardo e lei si e innervosita e si e rivolta di nuovo al dottor Strauss. «Ma per quanto concerne l’esperimento attuale? Prevede di potersi avvalere di queste tecniche con altri ritardati mentali? E una scoperta che il mondo potra utilizzare?»
Strauss si e stretto nelle spalle e ha accennato a me con la testa. «E ancora troppo presto per dirlo. Suo