un'espressione di sfida. — Perche non parli ad Al del nuovo lavoro, Ed?

— Nuovo lavoro? — Barker sorrise con fare esperto. — Vuol dire che Connie e venuto davvero quassu per parlare d'affari?

Hawks studio Claire e Barker per un momento. Poi si decise. — Bene. Mi risulta che lei ha il benestare dei servizi di sicurezza, signor Barker.

Quello annui. — Infatti. — Sorrise al ricordo. — Ho lavorato un po' per il governo, a suo tempo.

— In questo caso, vorrei parlarle in privato.

Claire si alzo pigramente, assestandosi il costume da bagno sui fianchi. — Andro a stendermi sul trampolino per un po'. Naturalmente, se fossi una spia sovietica efficiente, avrei sepolto microfoni dappertutto, nel prato.

Hawks scosse il capo. — Se fossi una spia veramente efficiente, avresti un solo microfono direzionale… magari sul trampolino. Non ti occorrerebbe altro. Comunque, se t'interessa, sarei felice di mostrarti come si fa a sistemarne uno, una volta o l'altra.

Claire rise. — Nessuno riesce mai a fregare il dottor Hawks. Dovro ricordarmelo. — Si allontano lentamente, ancheggiando.

Barker si volto per seguirla con gli occhi, sino a quando lei fu arrivata dall'altra parte della piscina e si fu sdraiata sul trampolino. Poi si rivolse a Hawks. — «Ella cammina in bellezza, come la notte»… anche nel fulgore del giorno, dottore.

— Immagino che sia di suo gusto — disse Hawks.

Barker annui. — Oh, si, dottore… Prima dicevo sul serio. Non si lasci indurre a dimenticarlo, qualunque cosa dica o faccia Claire. Lei e mia. E non perche io ho denaro, o belle maniere, o fascino. Il denaro ce l'ho, ma Claire e mia per diritto di conquista.

Hawks sospiro. — Signor Barker, ho bisogno di lei per fare qualcosa che pochissimo uomini al mondo sembrano in grado di fare… ammesso che ce ne sia qualcuno capace di tanto, a parte lei. Ho poco tempo per cercarne altri. Quindi, le dispiace dare un'occhiata a queste fotografie?

Hawks si frugo nella tasca interna della giacca e ne estrasse la piccola busta. Apri il fermaglio, ne sollevo il lembo, e tiro fuori un sottile pacchetto di foto. Le guardo meticolosamente, di taglio, in modo da esser l'unico a vederle, ne scelse una e la passo a Barker.

Barker la guardo, incuriosito, aggrotto la fronte e dopo un momento la restitui a Hawks. Hawks la mise sotto al piccolo mazzo. Mostrava un paesaggio che, a prima vista, sembrava formato da mucchi di neri blocchi d'ossidiana e da nubi d'argento. Sullo sfondo vi erano altre nubi di polvere, e ombre asimmetriche incombenti. Nuovi particolari complessi continuavano ad attirare l'occhio, fino a quando era impossibile seguirli tutti e bisognava ricominciare daccapo.

— Che cos'e? — chiese Barker. — E bellissimo.

— E un luogo — rispose Hawks. — O forse no. Forse e una struttura artificiale… o una cosa viva. Ma si trova in una localita precisa, facilmente accessibile. E in quanto a bellezza, la prego di tener presente che e un'istantanea, scattata al cinquecentesimo di secondo, otto giorni fa. — Comincio a passare le foto a Barker. — Vorrei che guardasse anche queste. Sono immagini di uomini che sono stati la.

Barker lo guardava in faccia, stranamente. Hawks prosegui: — La prima foto e del primo uomo che c'e andato. A quel tempo, non prendevamo precauzioni maggiori di quelle che richiederebbe una spedizione con dei rischi. Cioe quell'uomo aveva il migliore equipaggiamento speciale che noi potessimo fornirgli.

Ora Barker stava guardando la fotografia, affascinato. Le sue dita sussultarono, quasi la lasciarono cadere. L'uomo la strinse piu forte, fino a piegare l'orlo della carta, e quando la restitui, vi aveva lasciato l'impronta scura dei polpastrelli.

Hawks gli porse un'altra foto. — Questi sono due uomini — disse spietato. — Pensavamo che forse in due avrebbero avuto piu facilita a sopravvivere. — Riprese quella fotografia e ne consegno un'altra. — Questi sono quattro. — Riprese anche quella e tacque un attimo. — Dopo cambiammo metodo. Ideammo un tipo di equipaggiamento speciale, e da allora non abbiamo piu perduto un uomo. Ecco la piu recente. — Consegno a Barker l'ultima foto. — E un certo Rogan. — E attese.

L'altro alzo gli occhi intenti dalla fotografia. — Lo fa sorvegliare perche non si uccida?

Hawks scosse il capo, fissando Barker. — Sarebbe disposto a fare qualunque cosa, pur di non morire di nuovo. — Raduno le foto e se le rimise in tasca. — Sono venuto a offrirle lo stesso lavoro.

Barker annui. — Naturalmente. — Aggrotto la fronte. — Non so. O meglio, non ne so abbastanza. Dov'e quel posto?

Hawks indugio un attimo a pensare. — Questo posso dirglielo, prima che lei accetti l'incarico. Ma nient'altro. E sulla Luna.

— Sulla Luna?

Hawks non rispose; dopo un momento Barker scrollo le spalle e disse: — Quanto tempo ho per prendere una decisione?

— Tutto il tempo che vuole. Ma chiedero a Connington di mettermi in contatto domani con gli altri eventuali candidati.

— Dunque ho tempo fino a domani.

Hawks scosse il capo. — Non credo che Connington potra trovarne altri. Vuole che sia lei ad andare. Perche non lo so.

Barker sorrise. — Connie fa sempre dei progetti per gli altri.

— Non mi sembra che lei lo prenda molto sul serio.

— E lei? In questo mondo vi sono persone che agiscono e persone che tramano. Quelli che agiscono fanno le cose, e quelli che tramano cercano di arrogarsene il merito. Dovrebbe saperlo come lo so io. Un uomo non arriva alla sua posizione senza fornire risultati. — Guardo Hawks con aria saputa e, per un momento, con calore. — E lui?

— Anche Connington e vicepresidente della Continental Electronics.

Barker sputo sull'erba. — Recluteremo del personale. E esperto nel pagare gli ingegneri per sottrarli alla concorrenza. Qualunque altro furbo ci riuscirebbe.

Hawks scrollo le spalle.

— Che cos'e? — insistette Barker. — Una specie di truffatore autorizzato? Un raccontafrottole con un fascio di test psicologici nelle tasche dei pantaloni? Ho avuto a che fare con gli esperti, dottore, e sono tutti eguali. Se c'e qualcosa che loro stessi non sono in grado di fare, l'etichettano come anormale. Se c'e qualcosa che si vergognano di voler fare, lo condannano se sono gli altri a farlo. Si fanno scudo di uno di quei bei diplomi in scienze sociali, e parlano da persone istruite e fingono di fare veramente qualcosa di valido. Bene, anch'io sono istruito, conosco il mondo, e posso dare a Connington carte e picche, dottore… carte e picche… e batterlo lo stesso. Lui dov'e stato? Che cos'ha visto? Che cos'ha fatto? Quello e niente, Hawks… niente, in confronto ad un vero uomo.

Barker aveva contratto le labbra, scoprendo i denti lucidi. La pelle del viso era tirata dai muscoli tesi, all'incardinatura della mascella. — Quello crede di avere il diritto di fare progetti per me. Pensa: «Ecco un altro idiota che posso sfruttare ogni volta che ho bisogno di lui, e di cui posso sbarazzarmi quando non mi serve piu». Ma non e cosi. Vuol discutere d'arte con me, dottore? Occidentale od orientale. O di musica. Scelga pure un settore qualunque della cultura. Li conosco tutti. Sono un uomo completo, Hawks… — Barker si alzo in piedi, goffamente. — Un uomo migliore di tutti gli altri che conosco. E adesso andiamo a raggiungere la signora.

Si avvio attraverso il prato, e Hawks si alzo lentamente e lo segui.

Claire, distesa sul trampolino, alzo la testa, si giro adagio su se stessa e si levo a sedere. Tese le braccia dietro di se, puntellandosi, e chiese: — Com'e andata?

— Oh, non preoccuparti — le rispose Barker. — Sarai la prima a saperlo.

Claire sorrise. — Allora non hai ancora deciso? Non e un lavoro abbastanza affascinante?

Hawks vide che Barker aggrottava la fronte, irritato.

La porta di casa che dava in cucina si chiuse con un sospiro e Connington proruppe in una risatina sommessa, alle loro spalle. Nessuno l'aveva sentito attraversare la fascia erbosa tra l'edificio e quella parte della piscina.

Con una mano strinse un bicchiere usato, facendolo dondolare, e con l'altra teneva una bottiglia semivuota.

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